Dati sull'agricoltura biologica in Italia

Sono stati resi pubblici lo scorso 18 luglio gli ultimi dati Sinab (Sistema di Informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica) relativi allo stato dell’agricoltura biologica in Italia in riferimento all’anno 2011. Ciò che che si desume da tali dati è un ritratto interessante dello stato della produzione biologica in Italia,con un’ulteriore crescita del mercato del bio in Italia e uno stato di salute positivo - ma non soddisfacente - sia in termini di superficie che rispetto al numero degli operatori.
E' emerso che è diminuita dell’1,5% la superficie agricola utilizzabile (SAU) del territorio italiano, ma nel contempo è aumentato dell’1.3% il numero degli operatori, sia in termini di produttori esclusivi che di preparatori/trasformatori e di importatori.
Le superfici biologiche sono dedicate soprattutto alla coltivazione di seminativi (oltre 474 mila ettari di cereali, legumi secchi, piante da radice, colture foraggere, e ai prati e pascoli, che rappresentano insieme il 73% della superficie ad agricoltura biologica nel 2011).
Seguono le superfici a coltivazioni permanenti (frutteti da zona temperata e subtropicale, piccoli frutti, frutta in guscio, agrumi) ma, soprattutto, quella coltivata ad olivicoltura e viticoltura, con 141.568 ettari di oliveti e 52.812 ettari di vigneti, una estensione che porta l’Italia tra i maggiori produttori al mondo.
Per quanto riguarda il numero dei capi rispetto al 2010, si registra un aumento del numero di suini, ovini, caprini e pollame, mentre si è verificato un calo significativo per le specie bovine, apicole e le altre.
Uno sguardo viene dato anche alle aziende impiegate nell’acquacoltura biologica dove le Marche sono in testa per numero di strutture, seguite da Veneto, Toscana e Puglia.  
È evidente una crescita del mercato e ciò a dimostrazione del fatto che i cittadini apprezzano i prodotti bio,” sempre secondo il commento di A. Triantafyllidis  “unico dato preoccupante - a sostegno di una precedente previsione  - riguarda le aziende zootecniche in Italia che sono in calo del -6,4%, frutto di una politica miope di molte Regioni sul sostegno all'allevamento biologico".

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