Cia Piemonte lancia il progetto Agricolandia

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Cia Piemonte presenta il progetto Agricolandia per aiutare i genitori a gestire i figli nella fase 2 dell’emergenza sanitaria e in vista dell’estate.
L’idea- spiega Alessandro Durando, vicepresidente di Cia Piemonte - è consentire alle Fattorie Didattiche, agli Agriturismi e alle Aziende Agricole che si renderanno disponibili, di aprire dei centri diurni di accoglienza per bambini e ragazzi, organizzati possibilmente per fasce di età e in piccoli gruppi, a cui proporre attività ludico-formative, prevalentemente outdoor, durante il periodo delle vacanze scolastiche”.

L’obiettivo educativo è andare alla scoperta del mondo dell’Agricoltura, “Agricolandia” appunto, attraverso laboratori e attività ludiche che stimolino e favoriscano l’apprendimento di nuove nozioni e la socialità, imparando a rispettare nuove regole di convivenza. Senza dimenticare del tutto la Scuola tradizionale, poiché si potranno anche prevedere momenti in cui svolgere i “compiti”, seguiti da un tutor in modo che il rientro a scuola dopo le vacanze sia più fluido.

L’Outdoor Education, letteralmente educazione all’aperto, è una forma di insegnamento che si svolge in contesti naturali (nei cortili, nei parchi, sino ad arrivare alle escursioni) e consente di far vivere ai bambini esperienze concrete, in un contesto informale e stimolante.

Alcune ricerche fatte sostengono che la vita all’aria aperta accresce positivamente lo sviluppo globale del bambino. Per esempio: riduzione dello stress e dell’ansia, rinforzo delle difese immunitarie, migliori competenze nell’area della memoria e dell’attenzione, maggior sviluppo del gioco spontaneo, della socializzazione e dell’attività fisica, stimolazione della produzione di vitamina D, con conseguente diminuzione delle malattie da raffreddamento.

Per altro, facendo attività all’aria aperta si riducono i rischi infettivi, che sono maggiori nei locali chiusi, poco areati e talvolta molto riscaldati.

Luoghi, metodi e tempi di attuazione delle attività dovranno tenere conto delle prescrizioni in vigore – sottolinea Durando - pertanto attiveremo un confronto con esperti di sicurezza e salute che possano dare indicazioni in merito. Non ultimo, sarà necessaria una corretta valutazione sulle opzioni di scarico delle responsabilità degli operatori che erogano il servizio qualora gli utenti non abbiano comportamenti in linea con le disposizioni ministeriali in vigore”.

L’attività educativa potrebbe coinvolgere studenti maggiorenni degli ultimi anni di scuola superiore o universitari, anche tramite progetti di alternanza scuola/lavoro e l’utilizzo di voucher che potrebbero essere molto utili per questo tipo di attività.  

Per la somministrazione dei pasti, se l’azienda che ospiterà i bambini non è attrezzata in tal senso, si potrà creare una rete di aziende coinvolte nella preparazione dei pasti da somministrare ai piccoli ospiti. Senza dimenticare che anche il momento del pasto potrà diventare occasione per fare educazione alla corretta alimentazione e alla conoscenza dei prodotti agricoli in tavola. Il tutto in una logica di prodotti a km0.

Se da un lato si fornisce un’opzione utile alle famiglie nel periodo non coperto dalle attività scolastiche, dall’altro si offre l’opportunità di creare una rete di servizi innovativa che supporta parte delle aziende agricole maggiormente colpite dal lockdown (per es. fattorie didattiche o agriturismi).
Parallelamente viene offerta ai bambini un’esperienza formativa coinvolgente: cura della terra e degli allevamenti, conoscenza dei prodotti e della loro stagionalità, buone pratiche di coltivazione per la difesa dell’ambiente e della qualità. Il tutto farcito da una buona dose di sano divertimento”, conclude Cia Piemonte.