ASTI: Voci narranti

Calendario
Altritasti
Data
Mer 20 Mar 2019 17:30 - 19:00

Descrizione

Secondo appuntamento mercoledì 20 marzo alle ore 17.30, presso la Libreria Marchia di Corso Alfieri 329, con “Voci narranti”, la nuova proposta di letture ad alta voce presentata da giovanissimi astigiani.

L’idea è nata dalla rivista on line http://www.adlculture.it dell’Associazione culturale Davide Lajolo in collaborazione con l’Associazione Casa del Teatro 3 - L’Arcoscenico, che da anni forma giovani studenti di vari Licei cittadini sia con i corsi di Teatro che con quelli di Dizione e lettura espressiva.

Per questo incontro la proposta è “Il giro dell’oca” di Erri De Luca, una discussione con il figlio che non ha avuto; le lettrici: Marta Brignolo e Sara Manzoni del Liceo Classico Alfieri, Eleonora Gasti e Ludovica Rainero del Liceo Scientifico Vercelli

"Le parole. figlio, non inventano la realtà, che esiste comunque. Danno alla realtà la lucidità improvvisa, che le toglie la sua naturale opacità e così la rivela".

In una sera senza corrente elettrica, mentre rilegge Pinocchio, un uomo sente la presenza del figlio che non ha avuto, il figlio che la madre - la donna con cui in gioventù lo concepì - decise di abortire. Alla fiamma del camino, il figlio gli appare già adulto, e quella presenza basta «qui e stasera» a fare la sua paternità. Per tutta la notte al figlio «estratto da una cena d'inverno» lui racconta «un poco di vita scivolata». E così ecco l'infanzia napoletana, la nostalgia della madre e del padre, il bisogno di andare via, di seguire la propria libertà - «la libertà che ho conosciuto è stata andare e stare dove non potevo fare a meno» -, le guerre trascorse ma anche i baci che ha dato... e, a poco a poco che racconta, immagina le reazioni di questo figlio adulto, ciò che potrebbe dire, fino a che il figlio, da muto che era, prende la parola e inizia a dare voce alla propria curiosità («a proposito di maschere, di che ti vestivi a Carnevale?»), punteggia il racconto del padre con domande e osservazioni, lo guida, aiuta a mettere i dettagli a fuoco, e si fa guidare. Il monologo iniziale diventa così un dialogo a due voci, che indaga su una vita, sugli affetti, sulle scelte fatte, sui libri letti e su quelli scritti, sull'importanza delle parole e delle storie.). Mentre fuori si alza il vento che viene da nord e lui sistema sulla brace una fetta di pane perché, con un poco d'olio, serva a farli stare insieme ancora un po', da «padre inesistente, padre di una sera», gli pare di sbiadire, mentre il figlio aumenta di precisione, proprio come i personaggi dei romanzi diventano più precisi e memorabili dei loro autori, proprio come Pinocchio, e non il falegname che l'ha creato, dà il nome al romanzo.

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