E, mentre in Parlamento la discussione si è lentamente avviata, in ogni angolo d’Italia i Comitati stanno sviluppando decine di iniziative, segno che il “popolo dell’acqua” è una realtà politica che intende davvero modificare il disegno della nostra società e costruire un nuovo modello.
Asti è stata in questi mesi al centro di tutte queste vertenze e in prima fila nel segnalare una realtà locale possibile riferimento per tutti. Non a caso, l’unico acquedotto italiano e l’unica Ato (Autorità d’Ambito idrico) ad aver ufficialmente aderito alla proposta di legge popolare, sono proprio astigiani: l’Acquedotto del Monferrato e l’Ato 5 Astigiano-Monferrato.
Lo scorso 19 Novembre, poi, il Comitato astigiano ha riunito in Provincia un tavolo regionale formato da 4 (salde …) gambe: Amministrazioni locali (Regione, Province, Comuni), gestori di Acquedotti, Autorità d’Ambito, Comitati/Società Civile.
Dal loro lavoro comune, ci auguriamo nascono semi di una “rinascita” del senso di comunità. Iniziando dall’acqua …
Nel frattempo, alcuni segnali stanno per trasformarsi in iniziative concrete.
La più evidente, è quella di una proposta che i 4 “Attori” hanno inteso formulare; una precisa richiesta: che le mense pubbliche dell’astigiano e tutte le feste/sagre offrano sulle tavole dei loro commensali l’acqua del rubinetto e non solo quelle minerali ! Sviluppando, contemporaneamente, un capillare lavoro di informazione e formazione che metta in luce qualità e peculiarità della nostra acqua potabile, raccontino l’insostenibilità dell’approvvigionamento offerto da minerali in bottiglie di plastica provenienti da centinaia di chilometri di distanza, ci riportino alla consapevolezza dell’essenza di quel liquido vitale che scende abitualmente dai nostri rubinetti …
Nella home page del nostro sito, abbiamo inserito un semplice sondaggio: aiutateci a trasformare le nostre sensazioni in qualche elemento misurabile della volontà di tutti …
E’ solo l’inizio !
