L'acquedotto del Monferrato aderisce alla legge popolare

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Lo scorso Martedì 29 Maggio, il comitato di Asti è stato invitato all'Assemblea dell'Acquedotto del Monferrato (che NON è una SpA ma un Consorzio tra 101 Comuni delle province di Asti, Alessandria e Torino '), poichè tra i punti all'ordine del giorno compariva una valutazione ed eventuale adesione alla nostra proposta di Legge d'iniziativa Popolare per l'Acqua Pubblica.
Questa è la delibera che il Consorzio ha formalizzato relativamente al punto in questione:

Proposta di legge di iniziativa popolare concernente principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato.

Il Presidente dà inizio alla discussione sull'argomento all'ordine del giorno.

Dopo discussione:

L'Assemblea dei Sindaci del Consorzio dei Comuni per l'Acquedotto del Monferrato,

• vista la proposta di legge di iniziativa popolare avente ad oggetto 'Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato';

• sentito l'intervento del Presidente del Consorzio, Aldo Quilico, che ha espresso anche a nome del C.d.A., pieno sostegno ai principi che hanno stimolato l'articolato sottoposto alla firma dei cittadini, evidenziando la necessità di alcune modifiche e specifiche che potranno essere segnalate ed attuate nelle successive fasi dell'iter legislativo;

• sentito l'intervento del Sig. Alessandro Mortarino, che ha tra l'altro indicato la forma gestionale del Consorzio dell'Acquedotto del Monferrato come un modello da seguire e da imitare, per la sua vicinanza ai cittadini-utenti e per la concretezza delle azioni intraprese;

• valutata la negativa esperienza di una gestione privata ultradecennale sul proprio territorio;

a voti unanimi ESPRIME

Pieno sostegno ai principi generali in essa contenuti, particolarmente in relazione alla necessità di una gestione pubblica della 'risorsa acqua' del servizio idrico integrato.

Sono, quindi, lieto di annunciare a tutto il Forum italiano per l'Acqua l'adesione di questo 'atipico' gestore delle nostre acque.
Nei prossimi giorni, faremo pervenire i moduli per la raccolta firme a tutti i 51 Comuni astigiani ed ai 7 Comuni torinesi, mentre Mariangela Rosolen (coordinatrice piemontese) ha già provveduto ad informare il comitato alessandrino per quanto riguarda il rapporto con i 42 Comuni della relativa provincia.
A seguire, qualche sintetico dato sull'Acquedotto del Monferrato.
Per Comitato Asti, Alessandro Mortarino



L'Acquedotto del Monferrato rappresenta una 'felice anomalia' nell'attuale panorama della gestione dei servizi idrici italiani, poiché risulta essere tra i pochi acquedotti che (nonostante la Legge Galli del 1994 rendesse 'obbligatorio' l'affidamento ad una società di gestione avente la caratteristica di Società per Azioni) ha potuto sperimentare sulla 'propria pelle' il grado di affidabilità e cura assicurato da parte di un gestore privato e, quindi, ritornare ad una gestione interamente pubblica, affidata ad un Consorzio fra 101 Comuni ubicati nelle province di Alessandria, Asti e Torino.

Il Consorzio fu istituito obbligatoriamente con Regio Decreto Legge nel 1930 'ritenuta la urgente ed assoluta necessità di risolvere adeguatamente il problema della alimentazione idrica del Monferrato', prevedendo al contempo ingenti vantaggi alla Concessionaria cui sarebbe stata affidata la gestione del servizio idrico e precisi obblighi di riconsegna dell'acquedotto stesso al Consorzio fra Comuni, individuato nella veste di gestore allo scadere naturale della concessione (60 anni dopo).

Tra il 1995 e il 2002 si scatenò una 'querelle' giudiziaria tra l'azienda Acquedotto del Monferrato SpA (di proprietà della Società azionaria per la condotta di Acque Potabili –SAP, ex Italgas e concessionaria decaduta per la scadenza naturale dell'affidamento) che solo nel Luglio del 2002 si concluse con una sentenza definitiva che riconosceva in modo incontrovertibile il diritto del Consorzio ad entrare in possesso del proprio acquedotto e di gestirlo.

Dal 1° Gennaio 2003, il Consorzio gestisce direttamente gli impianti e il servizio idrico integrato nel territorio dei 101 Comuni consorziati; la qualità del servizio (a detta dei cittadini utenti) è nettamente migliorata senza che ciò abbia causato la necessità di aumenti tariffari. E il bilancio del Consorzio, nonostante gli ingenti investimenti indispensabili alla manutenzione delle obsolete reti ereditate dalla gestione privata, risulta essere in attivo: una dimostrazione concreta, dunque, di come 'pubblico possa anche essere bello' '

Ma l'acquedotto del Monferrato è anche un 'caso' per le sue acque: di ottima qualità (fonte Legambiente), di notevole quantità ma di provenienza dai pozzi di Saluggia, territorio da molti anni al centro di un situazione di pericolosa insicurezza sanitaria a causa dell'esistenza di depositi di scorie radioattive (eredità del 'nucleare italiano').

Dallo scorso anno, una delle 'piscine' di contenimento dell'impianto Eurex ha mostrato pericolose micro-perdite ed i tecnici dell'Arpa Piemonte hanno rilevato una contaminazione da radionuclidi artificiali nell'acqua della falda superficiale che ha indotto lo stesso Consorzio e l'ATO 5 a richiedere con urgenza la messa in sicurezza del comprensorio nucleare di Saluggia ed una attenta valutazione ed analisi dei rischi.

Nelle ultime settimane (con un ritardo grave, a nostro parere) gli Enti preposti hanno finalmente iniziato le operazioni di messa in sicurezza delle barre di uranio presenti ed il costante monitoraggio della situazione.