Considerazioni sulla costituzione di S.I.A.M.

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Il Comitato Provinciale Astigiano a favore delle Acque Pubbliche (formato da 27 Organizzazioni della Società Civile astigiana sostenitrici della proposta di Legge d'iniziativa Popolare per la ri-pubblicizzazione delle acque italiane) ritiene utile aggiungere qualche propria considerazione in merito alla costituzione della S.I.A.M. – Servizi Idrici Astigiano Monferrato, società consortile a responsabilità limitata a cui spetterà il compito di assicurare la gestione del servizio idrico integrato di ben 154 Comuni (104 dei quali in provincia di Asti).

Anche dal nostro punto di vista la nuova società rappresenta un importante strumento al servizio della collettività, dotato di potenzialità indubbie per il miglioramento degli standard di servizio e per generare economie di scala utili per accrescere l'efficienza dei gestori delle nostre acque potabili. Nulla, infatti, abbiamo mai eccepito alla proposta dell'Autorità d'Ambito ed ai successivi passi che hanno portato alla recente costituzione di S.I.A.M. stessa.

In questi giorni, però, le dichiarazioni dei principali protagonisti della 'fusione' tra gli attuali quattro gestori hanno messo in gran risalto i 'numeri' del nuovo soggetto lasciando un po' in secondo piano gli aspetti legati ai 'soci' del neonato consorzio, cosa che è bene non dimenticare. S.I.A.M., infatti, nasce con quattro 'azionisti' paritari (25 % ciascuno), ma quattro 'azionisti' dalle caratteristiche profondamente differenti ' .

L'Acquedotto Valtiglione e l'Acquedotto della Piana sono due società interamente pubbliche ma in forma di Società per Azioni (giuridicamente rispondono, dunque, al diritto privato - per definizione orientato alla creazione di utili - e i loro relativi Consigli di Amministrazione rispondono agli azionisti e non ai cittadini elettori ').
L'ASP è una Società per Azioni a capitale sia pubblico (maggioranza) e sia privato e nel suo azionariato compaiono aziende private locali e 'multiutilities' nazionali quotate al listino borsistico.

L'Acquedotto del Monferrato è una sorta di virtuosa 'mosca bianca' nel panorama dei gestori nazionali, poiché tuttora in forma di Consorzio fra Comuni, dunque soggetto autenticamente pubblico.

A nessuno può non apparire chiara la 'distanza' tra i quattro soggetti. Tanto che si mormora che il leggero ritardo con cui la società ha raggiunto la sua completa definizione, derivi proprio da qualche dubbio non secondario nato nella formulazione della composizione del suo primo Cd'A (quale soggetto ASP avrebbe dovuto cooptare, il socio pubblico o quello privato ?).

Saremo lieti se, ora, qualche cittadino astigiano vorrà porsi questa domanda: dopo la costituzione della S.I.A.M. le 'nostre' acque saranno un 'po' più pubbliche' ?

Noi ci auguriamo (e i segnali parrebbero andare in questa direzione) che così sarà.
Ma non possiamo che ricordare che la proposta di Legge d'iniziativa Popolare (attualmente già sottoscritta da quasi 300.000 cittadini italiani) intenderebbe risolvere alla radice i possibili dubbi sancendo che il servizio idrico integrato deve essere considerato come un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, sottratto al principio della libera concorrenza e realizzato senza finalità di lucro. Cioè rigorosamente ed interamente in mano alla gestione pubblica.

Il Coordinatore, Alessandro Mortarino