Quarantamila in piazza a Roma per difendere l'acqua pubblica

Tratto da: La Repubblica, Domenica 2 Dicembre 2007
Quarantamila a Roma. La manifestazione organizzata dal Forum delle acque.
Il ministro Ferrero: 'Questo sarà uno dei temi della verifica di gennaio'.
'L'acqua è un bene pubblico'.
In marcia contro la privatizzazione.

In marcia per difendere l'acqua, 'un bene comune che non va privatizzato'. Quarantamila persone, donne e uomini appartenenti a comitati territoriali e associazioni, forze culturali e religiose, sindacali e politiche per sostenere una legge di iniziativa popolare (già 400 mila le firme raccolte) per la tutela, il governo e la gestione pubblica dell'acqua.

Tra le tante manifestazioni, le più svariate, che Roma è abituata a ospitare quella di oggi in nome del diritto all'acqua che 'non è una merce' è stata sicuramente tra le più insolite. E quella che al momento incassa anche un successo quasi immediato e quasi tangibile. Il ministro per la Solidarietà sociale Paolo Ferrero promette infatti che la 'ripubblicizzazione dell'acqua sarà uno dei punti della verifica di governo a gennaio'.

Il corteo, animato e colorato con tante gocce d'acqua di cartone, è stato organizzato dal Forum Italiano dei movimenti per l'acqua che raggruppa 70 associazioni e reti nazionali e circa mille comitati territoriali. Un arcipelago che ha sintetizzato in quattro punti le cose da fare subito: moratoria contro tutte le privatizzazioni; immediata approvazione della legge d'iniziativa popolare; ristrutturare la rete idrica nazionale che tra perdite e infiltrazioni aiuta il mercato delle privatizzazioni, 'una grande opera pubblica' recita un cartello sarcastico. Infine la gestione pubblica e partecipata dai lavoratori e dalle comunità locali.

Nel corteo bandiere di diverse sigle. Tra le altre, quelle di Verdi, Prc, Sd, Pdci, Cobas, Cgil, Wwf e gonfaloni di alcuni comuni, come Gualdo Tadino. Fra i manifestanti anche i volontari dei 'grilliromani', nati dal blog di Beppe Grillo.

'Senza beni comuni come l'aria e l'acqua non possiamo vivere: sono diritti fondamentali degli esseri umani fin dalla nascita e non si possono ridurre a merce' ha affermato il missionario comboniano Alex Zanotelli, uno dei personaggi simbolo della battaglia per la ripubblicizzazione del sistema idrico in Italia. Con lui ha sfilato anche il leader dei Verdi e ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio che ha sottolineato come 'bisogna evitare che ci sia un tentativo di privatizzazione, che ci porterebbe - anche nel mondo - a vere e proprie guerra per l' acqua: noi non vogliamo correre questo rischio'.

Il ministro Ferrero ha appoggiato la manifestazione perché - ha scritto in un comunicato destinato al Forum delle acque - 'l'acqua costituisce un bene di prima necessità che non può essere mercificato né, tantomeno, monopolizzato da qualche multinazionale'. Una realtà, scrive il ministro, 'ancora più vera in un momento in cui i cambiamenti climatici in corso stanno rendendo la scarsità delle risorse idriche un problema ancora maggiore rispetto al recente passato'. Considerare perciò l'acqua come un bene pubblico è una strategia di salvaguardia per il futuro di tutti i cittadini.

Il decreto fiscale appena approvato ha bloccato per un anno la privatizzazione dei servizi idrici. E' qualcosa, ma ancora troppo poco. 'E' necessario - aggiunge il ministro - arrivare al più presto a una legge che conduca alla ripubblicizzazione integrale dell'acqua'. E questo deve essere uno dei punti della verifica di gennaio.

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