In Europa le forme di gestione dell'acqua più efficienti e più efficaci, dal punto di vista sociale e ambientale, sono  totalmente pubbliche. Tutti i dati e tutti gli studi lo confermano. Perchè la Toscana, con la legge sui servizi pubblici locali che sarà presto in discussione in Consiglio regionale, vuole andare nella direzione contraria, prevedendo un gestore unico regionale da affidare ad una Spa ?

Il TAR dell’Umbria ha fermato la Delibera della Regione dell’Umbria e  l’autorizzazione ai lavori concessa dal Comune di Gualdo Tadino che permettevano alla Idrea Rocchetta di prelevare l’acqua dalle sorgenti del Rio Fergia per l’imbottigliamento.
Grazie alla tenacia e alla resistenza del popolo di Boschetto che, con determinazione, ha difeso il fiume rimanendo sempre unito nel nome del bene comune acqua!

di Giulio Cesare Bertolucci, Past President dell'Acquedotto di Torino.
ImageIl dibattito aperto dalla nostra recente intervista al Presidente dell'Acquedotto del Monferrato Aldo Quilico sul tema della gestione del servizio idrico pubblico, si arricchisce con il contributo dell'Ing. Bertolucci, uomo di cultura torinese prestato al management di grandi imprese pubbliche e private e già Presidente dell'Acquedotto di Torino. Che in questo articolo sottolinea il suo punto di vista, parecchio divergente da quello dello stesso Quilico e di AltritAsti.
Proprio per questo ci piace proporlo ai nostri lettori, convinti che dal dialogo su visioni anche apparentemente distanti possa scaturire uno scenario progettuale condiviso per la corretta gestione delle nostre società moderne.
Al termine del contributo di Bertolucci, troverete due brevi commenti dello stesso Quilico e nostro.

ImageCi sono alcune novità sul tema della salvaguardia delle acque pubbliche che meritano di essere condivise, benché non siano (purtroppo) affatto positive.
Nei giorni scorsi, infatti, l'Authority dei Lavori pubblici ha aperto un'indagine che coinvolge 64 Ato (Autorita' d'ambito territoriale ottimale) per i servizi idrici integrati - in pratica per la distribuzione di acqua potabile - contestando la mancata applicazione della normativa che impone la separazione dell'attività di controllo da quella di gestione: avrebbero affidato, insomma, senza alcuna gara, il servizio idrico integrato a società pubbliche, già gestori degli stessi servizi.

Il momento di incertezza del quadro politico condiziona inevitabilmente il tema della ripubblicizzazione dell’acqua su cui il nostro Coordinamento e più in generale tutto il movimento per l’acqua, è  impegnato.
Nella vigenza della moratoria su nuovi affidamenti a società per azioni, approvata dal Parlamento, e mentre ancora attende di essere discussa la legge di iniziativa popolare che ha raccolto oltre 406.000 firme e depositata lo scorso Luglio, si susseguono dichiarazioni, dibattiti, scelte che, riportandoci indietro di anni, rischiano di riproporre il dogma del (finto) mercato come panacea per tutti i mali, anche nella gestione dell’acqua bene comune.

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