‘A Munnezza: un libro per comprendere

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C’è chi profetizza che, se va avanti così, l’uomo del ricco occidente avrà bisogno di almeno quattro pianeti per depositare i rifiuti che produce. Perché di rifiuti ne abbiamo tanti, ma talmente tanti … che non sappiamo più come smaltirli, dove metterli, che farne!!
Da Nord a Sud, da Est ad Ovest del mondo, tutti abbiamo lo stesso problema.
Persino nello spazio degli astronauti c’è immondizia! I famosi detriti spaziali, orbitanti assieme alle navicelle, agli Shuttle americani o alle Soyuz russe. Anche questo è un problema frutto della globalizzazione? I rifiuti sono anch’essi globalizzati?

Inizia in questo modo “’A Munnezza ovvero la globalizzazione dei rifiuti”, un libro di grande attualità, visto ciò che sta succedendo in Campania e in ogni angolo d’Italia.
L’Autore è Davide Pelanda, un insegnante e giornalista free lance piemontese che ha portato nella scuola progetti di educazione alla legalità, multiculturalità e interreligiosità e ha tenuto corsi di giornalismo per studenti e insegnanti.

Nel suo lavoro, Pelanda compie l’importante atto di raggruppare in un unico fascio tutte le storture e i dubbi sul futuro della nostra esistenza, alla luce del pericolo rappresentato dalla “allegra” gestione dei rifiuti.
Ecco, allora, inanellati i grandi problemi del pianeta: le pattumiere a cielo aperto del Terzo Mondo, i rifiuti High Tech dell’Asia, i residui nucleari in Russia, i rifiuti nello spazio … E i “veleni” d’Italia: Napoli, Piemonte, Liguria, l’amianto, i rifiuti tossici di Ciriè, i pericoli per la salute elargiti a piene mani dagli inceneritori …
Singoli casi che appartengono, tutti, ad un unicum: l’ossessione per la crescita e lo sviluppo.
Non a caso, la prefazione porta la firma di Maurizio Pallante, ricercatore, divulgatore scientifico, fondatore e presidente del Movimento per la Decrescita Felice e amico di vecchia data del team di AltritAsti. Così puntualizza Pallante:
Libri come quello di Pelanda svolgono un ruolo culturale molto importante. Fanno capire con quale somma di insipienza tecnologica, di incapacità organizzativa, di irresponsabilità ambientale si è affrontato sino ad ora questo problema. Ne descrivono le conseguenze terribili in termini ambientali, sociali, di ordine pubblico. Ma estendono anche la consapevolezza che non è un castigo divino a cui non si può sfuggire. È la conseguenza di nostre scelte e di nostre azioni, dove l’aggettivo possessivo ci riguarda come singoli cittadini e come istituzioni elette dai cittadini. Le nostre scelte e le nostre azioni, come singoli cittadini e come istituzioni elette dai cittadini, possono risolverlo. Il primo passo è acquisire le informazioni necessarie. Il libro di Pelanda ci dà quelle che servono.

Le conclusioni del libro sono affidate a Paul Connett (“Dio ricicla il Diavolo brucia!”), di cui ormai già sapete tutto (leggendo la nostra intervista su AltritAsti) …

Edizioni Sensibili alle Foglie, pp 208, 14.00 Euro.