Petizione per ottenere corretta informazione sugli inceneritori

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Si è avviata in questi giorni la raccolta firme per una petizione, indirizzata all’Autorità Garante per l’Informazione della Repubblica Italiana ed alla Corte di Giustizia Europea, tendente ad ottenere il rispetto del principio di pluralità d’informazione a proposito di inceneritori.

Questo il testo integrale della petizione:

Egregi Signori,

ci appelliamo a Voi a causa di un eclatante caso di violazione al principio di pluralità di informazione. I mass-media italiani, da qualche settimana, stanno dando spazio ad amministratori e rappresentanti dei gruppi industriali i quali sostengono l'inevitabilità e l'assoluta necessità di realizzare nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti.

Nessuno spazio è invece concesso ai numerosi studiosi (medici, biologi, naturalisti quali Antonietta Gatti, Stefano Montanari, Federico Valerio e Patrizia Gentilini solo per citarne alcuni) i quali sostengono che gli inceneritori rappresentano un enorme pericolo per la salute umana a causa dell'emissione - inevitabile ed incontrollabile - di polveri ultrafini di dimensioni nanometriche che prendono il nome di "nanoparticelle".

Nessuno spazio è concesso a luminari del calibro di Paul Connett, fondatore della strategia "RIFIUTI ZERO", la quale ha fatto sì che città come San Francisco o interi Paesi come la Nuova Zelanda possano fare a meno di discariche ed inceneritori.

Gli italiani devono invece assistere ad insensati e scellerati panegirici di questi impianti, inutili e dannosi sotto tutti gli aspetti.

La Comunità Europea ha diffidato l'Italia dall'usare il termine "termovalorizzatore", ritenuto assolutamente truffaldino.

A livello internazionale è scientificamente stato dimostrato che un "termovalorizzatore" produce una tonnellata di ceneri tossiche ogni tre tonnellate di rifiuti bruciati, consuma più energia elettrica di quanta non ne produca (quindi non "VALORIZZA" nulla), emette quantità impressionanti di nanoparticelle responsabili di malformazioni fetali ed aumento di insorgenza di neoplasie quali linfomi e sarcomi.

Tutto ciò è confermato dall'esistenza di un'abbondante letteratura scientifica.

Eppure si continuano ad assistere a servizi telegiornalistici che sono, di fatto, veri e propri spot pubblicitari. Personaggi come Veronesi, solerti nel mettere in guardia la gente sui rischi che si corrono mangiando polenta e basilico, hanno perfino negato ogni verità scientifica dichiarando che non esisterebbero, a loro dire, prove circa la pericolosità di questi impianti.

Chiediamo che venga fatto rispettare il principio di PLURALITA' DI INFORMAZIONE e che venga quindi dato adeguato spazio anche a quei liberi uomini di scienza che, conoscendo a fondo il problema in quanto, con umiltà, lo hanno studiato a lungo, sostengono con autorevoli dati scientifici alla mano l'alto livello di nocività degli impianti cosiddetti "di termovalorizzazione" dei rifiuti.

Ci dichiariamo pronti ad intraprendere, qualora detto principio non venga fatto rispettare, adeguati percorsi istituzionali sollecitando in primis la Corte di Giustizia Europea.


Per sottoscrivere la petizione: http://www.petitiononline.com/rmtk7681/petition.html