La Tangenziale Sud/Ovest spiegata a mio nipote

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ImageDal Comitato che si sta occupando (anzi: preoccupando) del progetto di nuova faraonica tangenziale attorno ad Asti, riceviamo questo simpatico, ironico ed istruttivo dialogo tra uno zio ed il proprio nipotino.
Ne approfittiamo per ricordarvi che la scorsa settimana il comitato Tso ha incontrato le Amministrazioni Provinciale e Comunale ed ha precisato la propria contrarietà alla proposta di opera.
Siamo, per ragioni già parecchie volte esposte pubblicamente e per mezzo degli organi di stampa, contrari a quest'opera e non pensiamo che le varianti proposte, per quanto migliorative e da apportare, possano cambiare questa nostra posizione” hanno detto i portavoce del Comitato ...

Continuiamo a denunciare – hanno proseguito - la non esistenza di uno studio di viabilità che dimostri l'utilità dell'opera; ci è stato proposto un conteggio di mezzi ma crediamo che debba esistere l'opzione “Zero”, cioè la possibilità di mettere in discussione l'opera qualora i dati dovessero confermare questa ipotesi. Siamo interessati a conoscere gli sviluppi del progetto, non per accettarlo e nemmeno per condizionarlo, ma per esercitare il nostro diritto ad essere informati, tenuti al corrente degli sviluppi e delle decisioni, come previsto dalla convenzione di Aarhus, e dalle buone regole della democrazia.

Deve essere chiaro che la nostra presenza, per cui ringraziamo le amministrazioni che ci hanno invitato, non deve essere intesa come una “cooptazione”: sarà sempre il comitato Tso formato da cittadini e cittadine a comunicare la propria posizione e a decidere democraticamente la propria opinione sull'opera.

Crediamo che questo incontro non avrebbe dovuto avvenire a decisione già assunta e che la nostra presenza al tavolo non debba essere utilizzata per confermare questo progetto, a cui continuiamo a essere contrari”.


Ed ecco, ora, il breve dialogo tra due generazioni ...

Nipote: Non capisco il perché di questa galleria prevista nel tracciato della Tangenziale Sud/Ovest; si tratta della prima grande galleria che avremo nel nostro Comune.

Zio: E’ semplice. All’origine, la TSO correva tutta in superficie, senza nessuna galleria; ma poi, un po’ alla volta, hanno costruito il quartiere di Corso Alba, dimenticandosi di lasciare un passaggio per questa strada; l’hanno spostata due o tre volte verso l’esterno e alla fine si sono trovati di fronte la collina di Val San Pietro; per attraversarla ci voleva la galleria.

Nipote: Ma quella è una collinetta: ci vuole mica una galleria di quasi due chilometri !

Zio: E’ vero ed infatti prima la galleria era molto più corta. Ma poi hanno costruito anche ai piedi della collina, dove ancora oggi ci sono quattro gru al lavoro, dimenticandosi di lasciare lo spazio per la strada e il raccordo con corso Alba. Adesso bisogna attraversare in galleria anche un tratto di pianura, corso Alba compreso; la galleria si è così allungata e, in più, si è anche abbassata, diventando un sottopassaggio.

Nipote: Ma in tal modo non salta il collegamento della TSO con Corso Alba ?

Zio: E’ chiaro. Ma hanno rimediato con una nuova strada, una “bretella”, che collega la TSO da un lato a Corso Alba, dall’altro a Corso Venezia. Non potendo collegarti alle strade esistenti, devi costruirne delle nuove; altrimenti, che “tangenziale” è ?

Nipote: E per questa “bretella” non ci sono problemi ?”

Zio: Vedremo ! Tra Corso Venezia ed il Borbore, dove dovrebbe passare la “bretella”, stanno costruendo a tutta forza: anche lì ci sono quattro gru al lavoro; se la “bretella” non potesse più passare, dovranno farne una seconda; o una “bretellina” !

Nipote: Torniamo alla galleria. Adesso l’ingresso è in mezzo alla pianura, in un posto spesso visitato dall’acqua; non è pericoloso?”

Zio: Pericolo? Quella galleria è esposta alle quattro acque: dall’alto, dal basso, da valle e da monte. Si devono essere dimenticati dell’alluvione del ’94 e dei temporali tra il ’70 e il ’90, oltreché delle falde, che ci sono, anche se non si vedono; gli è anche sfuggito che adesso la galleria è un sottopassaggio, del tutto diversa da una galleria normale.

Nipote: Solo dimenticanze ? Non c’è altra spiegazione ?

Zio: Può darsi che abbiano voluto rimediare al viadotto, che si vede troppo, con la galleria, che non si vede affatto; oppure anche compensare la paura dell’acqua mostrata col viadotto, con il coraggio di affrontarla con questa galleria. Sono solo supposizioni, psicologiche.

Nipote: Grazie, zio; adesso è un po’ più chiaro !