Inceneritore o pannolini lavabili ?

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ImageSecondo i dati forniti dal Consorzio CBRA, circa il 12-22 % dei rifiuti indifferenziati prodotti nell'astigiano è composto da pannolini “usa-e-getta”: una quota tutt'altro che trascurabile, dunque, che deve indurre ciascuno di noi (e le nostre Amministrazioni in primis ...) a tentare qualche “ardito” ragionamento alternativo e propositivo. E dato che a questo mondo è sempre più difficile inventare qualcosa di nuovo, forse potrebbe essere sufficiente “copiare” (o, semplicemente, “scimmiottare”) l'esempio dell'Amministrazione Provinciale di Torino: «coniugare risparmio e rispetto dell'ambiente, senza venir meno alla praticità».

La Provincia di Torino ha, infatti, presentato un progetto per la promozione dei pannolini lavabili e riutilizzabili ed ha previsto un incentivo che coprirà fino al 46% delle spese sostenute dalle famiglie. Per le quali si calcola un risparmio di 650/1.600 euro e un mancato conferimento di una tonnellata di rifiuti (in tre anni) per ogni bambino.
Il dato di “produzione” dei rifiuti sotto forma di pannolino, è davvero imponente: per ogni bambino, si produce attualmente quasi un chilo al giorno di pannolini “usa-e-getta”.

Ma come funziona l'«eco-pannolino»?
Diciamo subito che non si tratta dei vecchi e mai rimpianti pannolini in stoffa del tempo andato: quelli lavati dalle nostre nonne, per di più a mano, dopo ogni «deposito» da parte del bebè.
I pannolini riutilizzabili sono costituiti da una mutandina esterna in tessuto tecnico, che assicura impermeabilità e traspirazione della pelle, da un pannolino vero e proprio completamente in cotone e da un velo in materiale biodegradabile che può essere gettato nel wc. Sono lavabili in lavatrice (a 90 gradi) ed hanno una durata che spesso supera il tempo di utilizzo di un solo bambino.
Ogni kit è costituito da due mutandine, cinque pannolini e 100 veli.
In sostanza, si cambia soltanto il velo di cellulosa risparmiando il resto dell'involucro, che oltretutto occupa più volume e che può essere lavato in lavatrice a 90 gradi e, dunque, può essere naturalmente riutilizzato.

Il kit costa più dei normali pannolini “usa-e-getta” ma dura di più. Inoltre, l'amministrazione provinciale torinese ci metterà un buono omaggio di 35 euro sull'acquisto del primo kit: i primi a beneficiarne saranno i dipendenti dello stesso ente muniti di bebè.
Il costo del kit è di 70 euro; per avere un numero di pannolini adeguato alle esigenze del bambino ed ottimizzare il ciclo dei lavaggi, bisogna comprare almeno 3-4 kit.
Una confezione di pannolini usa e getta, a seconda delle marche, costa mediamente attorno ai 10 euro.
Allora dove sta la convenienza ?
Nella durata: all'inizio si spende di più, ma la spesa finisce lì, dato che per il resto si prosegue attraverso normali lavaggi.

I pannolini lavabili, sinora poco conosciuti, sono ecologicamente sostenibili, molto ben tollerati dai bambini e – lo ripetiamo - infine rappresentano per le famiglie un notevole risparmio economico, quantificabile in 650-1600 euro, a seconda delle marche, in tre anni di utilizzo.

Un risparmio, dunque, per le famiglie e per l'ambiente, capace anche di abbattere significativamente il “bisogno” di inceneritori di qualche nostro pubblico amministratore ... Vogliamo parlarne anche nelle sedi “competenti” ?
Vogliamo provare ad ipotizzare il coinvolgimento di strutture ospedaliere pediatriche e di asili nido in percorsi fi formazione per i giovani genitori che desiderino sperimentare l'utilizzo dei pannolini lavabili ?
Possiamo ipotizzare convenzioni tra amministrazioni pubbliche e lavanderie specializzate per servizi a domicilio di ritiro e consegna di pannolini non “usa-e-getta” ?