Quel che vogliamo sapere ad Aramengo

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A cura del Comitato Amici di Canuto.

Che cosa succede ad Aramengo? La domanda è ormai famosa, da quando sono note le intenzioni dell’amministrazione comunale per il progetto di piscina con annessa centrale pirolitica; come Comitato e come cittadini, abbiamo fatto ricorso a tutte le nostre conoscenze e risorse per capire in cosa consistesse l’idea progettuale, ottenendo solo risposte vaghe che hanno aumentato le preoccupazioni ...

La riunione organizzata ad Aramengo il 30/05/17 aveva lo scopo di sollecitare e condividere con la cittadinanza legittime domande, dubbi e spunti di riflessione, senza la pretesa di detenere alcuna verità scolpita nella pietra. E questo, nelle premesse metodologiche degli studi tecnici, è stato ribadito.
Occorre infatti ricordare che ad oggi, gli unici che si dichiarano “detentori della verità” siedono in consiglio comunale; ma questa verità ancora non è chiara: di volta in volta ci viene detto che l’idea progettuale non esiste ancora, oppure che viene male interpretata, pur essendo scritta nero su bianco nelle Relazioni della Variante o negli avvisi alla Cittadinanza. La grande partecipazione alla riunione del Comitato (quasi 200 persone in sala e oltre 550 persone per la diretta Facebook) dimostra che l’attenzione sul tema è molto alta, e che la strategia di comunicazione scelta dall’amministrazione (serate dedicate ad un pubblico massimo di 15 persone previa prenotazione), non è stata esaustiva, né ha creato per i cittadini un ambiente sufficientemente sereno per partecipare davvero.

L’amministrazione ci ha invitato ad aspettare “tempi e dati corretti”, ma sono ormai 3 mesi che attendiamo: quante lettere e riunioni dovremo ancora fare? Il Comitato non chiede altro che di vedere e sapere al più presto quei dati che, facendo un adeguato studio di fattibilità pre-variante, avrebbero dovuto essere già noti:

• quale pubblica esigenza soddisfa il progetto? Quali sono i costi e benefici attesi, e le ricadute territoriali?

• quanto costerà la costruzione dell’impianto natatorio, dei servizi annessi e della centrale di cogenerazione a biomasse?

• quanto sarà ingente e quanto costerà lo sbancamento della collina e l’allargamento della strada?

• quale materiale tratterà la centrale pirolitica? Quale sarà la provenienza?

• perché il Comune dichiara che “l’unica possibilità oggi realizzabile è quella di un impianto di pirolisi a biomasse”?

Per avere risposta a queste domande, sarebbe stato auspicabile creare un percorso partecipato fin dall’inizio, per costruire INSIEME alla popolazione l’idea progettuale, e rispondere alle reali necessità di tutta la cittadinanza. Purtroppo ora, a fronte di quasi 10.000,00 € di soldi pubblici spesi per la redazione della Variante, dubitiamo che possa essere avviato un processo partecipativo serio: infatti, le decisioni sulle parti fondanti del progetto sono evidentemente già prese, prima del consenso pubblico: l’impianto a pirolisi da 1 mw viene posto come condizione irrinunciabile, così come la localizzazione dell’intervento (la Variante al PR.G. ha spostato tutte le aree a servizi in frazione Canuto, destinandole all’impianto natatorio e centrale di cogenerazione).

Dal canto nostro, siamo certamente disponibili a partecipare, per discutere insieme proposte alternative per il bene e lo sviluppo di Aramengo, più vicine a quelle vocazioni del territorio (natura, paesaggio, enogastronomia, tradizione e agricoltura), rispetto alle quali una centrale a pirolisi provocherebbe danni quantomeno d’immagine.
Ad esempio, considerato che non esiste nella zona in esame una filiera del legno sufficientemente sviluppata per sostenere l’impianto, si potrebbe prescindere dalla pirolisi per il riscaldamento della piscina, utilizzando tecnologie meno impattanti come la geotermia o il solare/termico. Inoltre, come sito per la piscina potrebbero essere scelte aree già compromesse e non la cima di una collina, il cui sbancamento comporta certamente maggiori oneri economici. In tal senso, vista la decantata scala sovracomunale del progetto (che la Provincia di Asti chiede di dimostrare nelle osservazioni alla Variante), si potrebbero valutare le possibili soluzioni progettuali in termini di localizzazione e attività anche con i Comuni contermini, creando un percorso condiviso e sostenuto da tutte le amministrazioni.

Giusto prendere il futuro nelle nostre mani, ma con la consapevolezza che farlo su una scelta condivisa, aiuterà a costruire un futuro migliore per tutti, e non solo per qualcuno!