Il mattone d'oro e il "finto" borgo monferrino

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di Gabriella Sanlorenzo.
ImageNella pagina locale di Asti di un quotidiano nazionale si trovavano Sabato 13 Giugno nella stessa pagina  due notizie apparentemente positive per il prestigio del Comune di Asti e per il benessere dei suoi abitanti. La prima: a Copenaghen dalla Commissione Europea, sono state approvate alcune iniziative che sembrano essere assolutamente favorevoli all'ambiente, trattandosi di progetti  (Piedibus, Bicincittà ecc..) che promuovono i mezzi di trasporto più ecologici che esistano: i piedi e le biciclette. Le nuove iniziative non hanno comunque risolto  l'annoso problema di dove usare senza rischi di incidenti  le biciclette, dato che l'isola pedonale è piuttosto ristretta e  non sono state realizzate nuove piste ciclabili fruibili nel centro della nostra cittadina ...

L'altra notizia, a cui viene dato minor risalto, ma che potrebbe avere un impatto assai maggiore, questa volta ambientalmente parlando, negativo, è quella del 'prestigioso' riconoscimento dato a Milano al progetto 'Agrivillage', che ha conquistato l'ambitissimo (?) Mattone d'oro!
Si tratta, leggo sull'articolo, di un insediamento in stile “borgo monferrino” alle porte della città, dove 250 negozi (quanti se ne contano in Corso Alfieri?) si estenderanno per una superficie di 180.000 metri quadrati.
Tanto per rendere l'idea: immaginatevi l'estensione di un migliaio di alloggi di 180 mq.: “granduccio”, no?

A mio parere utilizzare in questo modo una zona ancora verde, purtroppo già sporadicamente interessata da capannoni ed insediamenti industriali, ma comunque in cui si respira ancora “aria buona” per chi ama andare sulle famose biciclette di cui sopra, senza esagerati rischi per la propria incolumità personale, come quella di Val Rilate non merita nessun premio !
Va bene la promozione dei prodotti locali, con cui sono assolutamente d'accordo, ma i conferitori del “Mattone d'oro” (già il nome del premio si commenta da sé) avranno presente quante cascine nel Monferrato sono abbandonate e potrebbero essere abilmente ristrutturate anche per eventuali scopi commerciali ?

Chi ha attribuito il premio ha potuto realmente rendersi conto di quale può essere l'impatto anche solo visivo di un sì esteso e comunque “finto” borgo monferrino che dalle zone circostanti si potrebbe avere ? Immagina quale potrebbe essere la vista panoramica da Viatosto, ad esempio ?
Immagina il caos di traffico che si avrebbe nella zona ?

Lo sa che siamo veramente stufi di vedere il territorio consumato e dilapidato in questo modo ?
Credo sia veramente arrivato il momento di dire basta ad un consumo di territorio finalizzato a scopi puramente lucrativi; il territorio è di tutti, anche nostro e non vogliamo che sia più sciupato da persone che non hanno la benché minima idea del danno che arrecano ad esso e conseguentemente a tutti noi.