Tangenziale di Damasco

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Imagedi Gianfranco Miroglio.
Il convegno di sabato scorso su tangenziale, viabilità, trasporti e ambiente è stato un interessante ripasso di considerazioni, di perplessità, di proposte, di suggestioni, il tutto certo non di primo pelo;
anzi, quasi una rapsodica raccolta di gesti, di braccia, di bocche, di labbra e di dentature – talune care e amiche, tali  altre un po’ meno - ben note ai seggi.
Un vademecum di parole e di idee già masticate a lungo e con ammirevole costanza, ma - da parte di un bel coro di interlocutori “che contano” - mai ascoltate a sufficienza e mai  trangugiate, metabolizzate o,  peggio ancora, digerite ...

Sintesi dei lavori.

Analisi:
Punto 1) tangenziale: progetto faraonico, spropositato, inutile; … assenza di dati, di studi, di flussi del traffico;
Punto 2) trasporti e viabilità: … pendolari umiliati, ignorati, insultati; …natura, ambiente, territorio come sopra.

Proposte:
Che fare invece: bretella a lieve impatto per il collegamento cittadino; uso razionale dell’esistente, poi  metropolitana leggera, poi treni locali e servizi finalmente a dimensione dei lavoratori, poi piste ciclabili. 
Tutte alternative possibili e facili, perfino economiche e “sane”.
Sullo schermo disegni e progetti come conforto “sociale”; Relatori in fila, per qualche ora di attenzioni incrociate su argomenti giacenti nei cassetti delle varie istituzioni ormai da qualche decennio.
Quindi, dal tavolo, anche una professione allargata di fede e di speranza.
Infine una punta di carità. E magari di benevola pena. 
… In particolare per il codazzo di candidati che si cimenteranno nelle prossime regionali, messi lì, sul palco e invitati a snocciolare i propri pensierini e la propria filosofia in materia.

A quel punto ho colto la vera primizia di stagione: tutti hanno messo in discussione la tangenziale, tutti – anche quelli che fino all’altro giorno l’hanno votata, reclamizzata, sponsorizzata come opera indispensabile, come volano per l’economia cittadina, come tappeto salvifico per malati, feriti, ambulanze, autopompe, autoblindo e via inorridendo - a brontolare:” boh,… in fondo i tempi sono cambiati…; ora si può ragionare, si può perfino sentire il popolo, si può ridurre il problema… si può valutare la soluzione migliore…”.

E giù garantendo.
Tutti indistintamente segnati da una nuova luce nello sguardo …
Infine è anche arrivata la lieta novella di uno stop strategico e critico per cantieri, sovrappassi, sottopassi, per le quattro, sei, otto corsie; per gallerie e tunnel  Alt!.
Autentica saetta; … a cielo quasi sereno, finalmente.
Da crederci?
Sono uscito dal convegno con una  convinzione agrodolce: di una “grande opera” di cui ci è stato detto poco o nulla, di cui poco o nulla si sa ( … e quel poco è ancora confusione assoluta e pericolosa) può però essere suggerito almeno un nome.
Dopo sabato, visto il contagio di lumi e di lampi, se la si battezzasse “tangenziale di Damasco”!?