Casa degli Alpini: trovata l'alternativa al Parco Rio Crosio

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Imagedi Alessandro Mortarino.

 

Lentamente, il tentativo in extremis che il Movimento Stop al Consumo di Territorio ha avviato per evitare che la sede dell’Associazione Alpini astigiana possa sorgere (ex novo) all’interno del più ampio parco verde esistente in Asti, inizia ad assumere la forma di una vera possibilità. Dopo la disponibilità concessa dagli Alpini in Novembre, ora anche il Sindaco Galvagno (al termine di un incontro con il Movimento, tenutosi Venerdì 11 Febbraio) conferma: l’alternativa c’è, ed è rappresentata dalla ex caserma Muti, nei pressi del nuovo Tribunale. Ma non basta, altro annuncio “in anteprima” da parte del Sindaco: faremo un nuovo Piano Regolatore …

Ma andiamo con ordine. Per quanto concerne la nuova sede degli Alpini, la situazione si è dunque sbloccata. Ora esiste un luogo dotato di tutte le caratteristiche idonee a divenire sede dell’associazione: meno onerosa ed impegnativa economicamente per gli Alpini; adatta dal punto di vista logistico, per tipologia e dimensione, per dislocazione e disponibilità di parcheggio; in grado di evitare una (evitabilissima …) colata di cemento nel verde del Parco Rio Crosio. Galvagno si è impegnato a verificare nei prossimi giorni le congruenze tecniche presso gli uffici competenti e si è detto lieto di poter individuare una soluzione di recupero edilizio, oltre tutto in zona centrale.

 

Ricordiamo che il progetto nel Parco Rio Crosio è già stato autorizzato lo scorso anno ed i lavori pronti per essere avviati. Da Novembre, gli Alpini (dietro le sollecitazioni del Movimento Stop al Consumo di Territorio) sono in attesa di una diversa opzione da parte dell’amministrazione comunale, altrimenti procederanno col programma edificatorio (d’Inverno i cantieri sono fermi, ma l’Inverno volge ormai al termine …).

 

Chi volesse ripercorrere – in sintesi - le “tappe” di questo percorso, veda questo articolo: https://www.altritasti.it/index.php/archivio/ambiente-e-territori/900-ora-gli-alpini-sono-con-noi-e-lamministrazione-comunale .

 

Stiamo, dunque, a vedere. Ma le parole di Galvagno sono state chiarissime, un autentico “solenne” impegno che ci fa pensare che anche qualora l’ex caserma Muti non dovesse rivelarsi soluzione percorribile per qualche misterioso gap tecnico, un’altra delle destinazioni suggerite dal Movimento potrà senz’altro essere valutata e messa a disposizione. Insomma: il dado è tratto …

 

Per quanto riguarda il Piano Regolatore, l’annuncio del Sindaco è stato il suo primo saluto nell’occasione della riunione citata: “abbiamo appena assunto questa decisione: faremo un nuovo Piano Regolatore ! Credo che la cosa vi farà piacere, perché siamo stanchi di Varianti e Varianti delle Varianti … Occorre una nuova visione strategica complessiva della città, dobbiamo renderla più ordinata anche sotto il profilo urbanistico ed evitare situazioni complesse come quelle che riguardano le aree oltre Borbore, tutto un cantiere … Faremo un decalogo per stabilire regole e modalità con cui tratteggeremo il nuovo Piano Regolatore e ogni cittadino, Associazione, Movimento potrà indicarci suggerimenti preventivi e proposte”.

 

Ne abbiamo approfittato per ribadire il nostro principale “cavallo di battaglia”: si faccia innanzitutto un censimento capillare di tutto il costruito attualmente esistente, si metta in luce quanto di questo patrimonio edilizio è sfitto o non utilizzato e poi, con tali dati alla mano, si inizi a discutere in tavoli allargati: amministratori, tecnici e cittadini, tutti assieme.

 

Galvagno ci ha guardati intensamente e i suoi occhi esprimevano un sorriso: il tempo ci dirà se di condivisione o di pura ironia !

 

Ma noi siamo ottimisti, vogliamo essere ottimisti, resteremo ottimisti …