OGM: Obbligatorio Generare Mostri ?

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Articolo a cura di A.S.C.I. (Associazione di Solidarietà alla Campagna Italiana) e AltritAsti.

ImageIl nostro titolo rappresenta un evidente gioco di parole. Tutti voi sapete, certamente, che l’acronimo OGM corrisponde a qualcosa di differente da ciò che il nostro incipit domanda e che su di esso si è aperto, da anni, un profondo dibattito che coinvolge, nessuno escluso, tutti gli abitanti di ogni angolo del nostro pianeta: scienziati, politici, industriali, agricoltori, consumatori …

Organismi Geneticamente Modificati: questo è l’esatto significato che si cela sotto l’apparentemente innocua sigla di “OGM”; ovvero animali, vegetali, miceti, lieviti e batteri su cui la mano umana interviene trasferendo artificialmente nella sua struttura un gene ad esso naturalmente estraneo, allo scopo (così ci viene spiegato …) di rendere l’organismo “migliore”, cioè più capace a fronteggiare attacchi da parte di parassiti, virus, muffe ... O, addirittura, potenzialmente in grado di contribuire a combattere malattie, disturbi umani o effetti collaterali: dal mais OGM dalle proprietà anticoncezionali o utile contro le cardiopatie, allo yogurt capace di contrastare l’ingresso del virus dell’Aids, all’aglio OGM privo di odore fastidioso, al caffè OGM che cresce già decaffeinizzato, alla cipolla che non fa lacrimare, al gelato che non si squaglia …
Nel nostro piccolo, noi ci siamo da anni schierati contro qualunque tipo di manipolazione genetica e oggi più che mai riteniamo necessario che tutti i Consumatori intelligenti non trascurino ciò che sta accadendo anche in Europa: gli OGM stanno vincendo !
Non è una nostra interpretazione, purtroppo, ma è la semplice e cruda verità. Le più potenti lobbies multinazionali hanno fatto breccia anche nel cuore della vecchia Europa (evidentemente non più patria del pensiero e dell’illuminismo ma appiattita razza ai dettami del mercato e del profitto a qualunque costo …); da qualche mese, infatti, una legge dell’UE stabilisce che, dal Gennaio 2009, qualunque alimento potrà contenere fino allo 0,9 % di sostanza OGM, senza l’obbligo di indicarlo in etichetta. E’ passato nel Parlamento europeo, dunque, un funesto “grimaldello”: d’ora in poi, dovremo accettare – per legge – che sostanze transgeniche possano contaminare “occasionalmente e marginalmente” quelle biologiche.

Un primo passo verso il baratro ?

E domani, questa soglia minima (che significa accettare, tanto per capirci, di interrare nei nostri campi poco meno di 1 seme OGM ogni 100 semi per i nostri raccolti futuri …) di quanto ancora crescerà ?
Pare proprio che qualcuno abbia voluto progettare un “diabolico disegno planetario” di cui, forse, sono maggiormente noti solo gli aspetti direttamente legati all’alimentazione e, dunque, alla salute umana:

• La modificazione genetica di piante ad uso alimentare rischia di introdurre nella catena alimentare prodotti con effetti collaterali attualmente assolutamente non prevedibili.
• Inoltre, il gene aggiunto artificialmente, potrebbe favorire la produzione di proteine non normalmente presenti nella pianta stessa e ciò potrebbe causare reazioni allergiche di varia entità (eventualità già verificatasi, ad esempio, nel caso di una varietà di soia geneticamente modificata tramite l'inserimento di un gene della noce del Brasile). Analogamente, il rischio risulta connesso anche per le sostanze proteiche così prodotte artificialmente.

Ma c’è di più: gli OGM sono “proprietà di qualcuno”, possiedono un preciso brevetto. Insomma: se un agricoltore decidesse – per assurdità - di abbandonare le abitudini tradizionali e iniziare a coltivare ortaggi transgenici, ogni anno successivo si troverebbe contrattualmente costretto a riacquistare le sementi da quella multinazionale. Occorre dire che uno scenario simile porterebbe alla rapida scomparsa di sementi tradizionali, cosa già attuale a proposito del mais. Ovviamente, le sementi OGM già oggi costano più di quelle tradizionali (che, spesso, possono essere oggetto di auto-riproduzione o di scambio fra agricoltori) dato che le potenti multinazionali devono rientrare dei loro investimenti in ricerca. Ciò significa che il futuro che ci vorrebbero far digerire, vedrebbe progressivamente scomparire i piccoli produttori sotto un mare di debiti contratti proprio con i produttori di sementi e lascerebbe, quindi, il “mercato” rigorosamente in mano alle grandi aziende agricole e, in primis, alle egemoni multinazionali del seme.

Questo è ciò che emerge da innumerevoli fonti statistiche che registrano come in questi anni, in molti stati del sud del mondo, l'introduzione “salvifica” di coltivazioni transgeniche ha contribuito poco o per nulla al miglioramento delle condizioni economiche degli agricoltori e che (in particolare in America Latina), al contrario, ha favorito l’ulteriore concentrazione della terra in mano a pochi e proprio a discapito dei piccoli agricoltori.
Altre ricerche testimoniano, nel contempo, che la sbandierata prospettiva di alleviare la fame del mondo grazie all'introduzione delle biotecnologie in campo agricolo, risulta profondamente disattesa: attualmente, le grandi coltivazioni OGM sono state utilizzate per produzioni destinate all'uso animale ...
E che dire del fatto che pare essere evidente, a distanza di 10 anni dalla sua introduzione massiva, che il mais transgenico non sconfigge le “malerbe” (evidentemente tornate ad elaborare naturali forme di sopravvivenza) ?
A chi vorrebbe che gli OGM diventassero il “nostro unico futuro” (sic !) occorre dire, forte e chiaro: MAI !
E il rapporto sempre più diretto tra Consumatori consapevoli e piccoli produttori, non può che essere la risposta concreta per indicare ciò che per noi è la strada giusta per quel “nostro futuro” …


FACCIAMO ATTENZIONE A …
Le piante transgeniche su cui maggiormente si sono appuntati gli interessi delle principali multinazionali (e, dunque, i principali elementi che dobbiamo osservare con particolare attenzione …) sono:

• Soia e derivati (lecitine ...) presenti in quasi tutti i prodotti dolciari industriali
• Mais
• Riso
• Cotone
• Patate
• Zucchine
• Pomodori

La modificazione genetica intende anche rallentare i processi di maturazione e permettere che il prodotto possa resistere più a lungo sugli scaffali dei supermercati !
Molte specie, sono state “costruite” per resistere all’uso in campo di diserbanti totali allo scopo di rendere più rapida la lotta alle erbe infestanti.
Specifiche ricerche hanno dimostrato che questi diserbanti generano un “piccolo inconveniente”: modificano le popolazioni di insetti (api e farfalle, in particolare) e le piante selvatiche che vivono nell'ambiente circostante. L’etologo Giorgio Celli ha coniato per questo orizzonte l’appellativo di “Chernobyl Genetica” …
Noi crediamo che i piccoli Produttori della nostra Associazione e tutti i loro clienti debbano difendere con tutte le loro capacità proprio le produzioni tipiche di ogni territorio. E, insieme, questa immensa forza che unisce Domanda ed Offerta, non può che essere vincente !


STORIA DEL CAVOLO (NATURALE …)

Una "storiella per i nostri bimbi (e non solo ...).

Buongiorno a tutti Voi, mi chiamo Verza e sono un simpatico ortaggio che vive negli orti colorati di una famiglia di piccoli agricoltori.

Sapete, una di quelle famiglie che conducono personalmente un’attività di coltivazione di ortaggi e frutta a prevalente scopo di autoconsumo e mettono a disposizione (in vendita, baratto, scambio …) le loro eccedenze. Che vivono ogni minuto della loro esistenza sul loro fondo agricolo. Che utilizzano il più possibile le mani ed attrezzi tradizionali anziché quelli a motore. Che riciclano e riusano. Che adottano tecniche tradizionali per la cura sia delle colture, degli allevamenti e delle trasformazioni alimentari, sia per il restauro e la costruzione degli edifici e sia per la manutenzione dell’ambiente rurale. Che vendono direttamente, senza intermediari, i loro raccolti. Che non utilizzano sostanze chimiche di sintesi nei loro processi, né in campo né al di fuori. Che escludono sementi transgeniche e recuperano antiche varietà colturali del territorio …

Proprio una di queste famiglie !

Nasco in un modo davvero fantastico: nella tarda primavera, la mia famiglia ha preso un piccolo seme donatole da un’altra famiglia amica (simile alla loro) e lo ha posto sotto terra, inumidito ogni giorno per molti giorni, fino a che il seme è spuntato dalla crosta e, salutando, ha mostrato un esile corpo di linfa e qualche allegra fogliolina giovanile.
E poi è cresciuto: quanto è cresciuto !  Con una chioma verde riccia e sempre più ampia e ondulata, che il vento caldo d’estate ha iniziato a carezzarla come fosse seta …

Noi Verze non cresciamo da sole, abbiamo bisogno di cure e di attenzione, come tutti. Ci sono certi bruchi verdi e pelosi che si mostrano ghiotti delle nostre tenere pagine, per non dire di afidi ed altri minuscoli insetti che passano le loro “vacanze” su di noi, quasi fossimo un pascolo d’alta quota … La nostra famiglia, con pazienza, interviene quotidianamente in mio aiuto: una bella annaffiata d’acqua di pozzo, qualche intervento naturale per allontanare gli  intrusi e il gioco è fatto. In Autunno sono pronto per le vostre tavole: a pranzo, a cena. E persino a merenda: col cavolo !

Ma allora, se è così facile farmi crescere, mi spiegate cosa ce ne facciamo di questi OGM ???