ASP: azienda pubblica o azienda privata ?

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Lo scorso 20 Novembre, il bisettimanale astigiano “La Nuova Provincia” ha pubblicato una considerazione ed alcune precise domande del Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche rivolte ai vertici dell’Asp.
Che cosa è accaduto successivamente ?

Pensate che molti astigiani si siano riconosciuti nelle affermazioni del Comitato ed abbiano inviato messaggi di condivisione e di sostegno ?
Esatto …

Pensate che l’Asp abbia risposto alle “critiche” e contribuito ad allargare un dibattito sociale utile e necessario ?
Sbagliato …

Silenzio assoluto da parte della presidenza Asp e anche della sua dirigenza ! Evidentemente, la prima pratica della volontà comunicazionale della ex-municipalizzata è quella di “far finta di niente”, rinunciare al dialogo …
Siccome la cosa ci dispiace, riproponiamo il testo integrale già pubblicato e attendiamo fiduciosi che un ampio dibattito si apra (e delinei i diversi modi e modelli di intendere la nostra società ed i suoi veri Beni Comuni …).


Gentile Direttore,
ho avuto modo di leggere con attenzione su “La Nuova Provincia” dello scorso 9 Novembre, la pregevole intervista al neo-presidente dell’ASP Gianni Bertolino, a firma di Elisa Ferrando, estremamente utile per fotografare i nuovi orientamenti strategici della ex municipalizzata del comune di Asti.
Molti sarebbero gli spunti per aprire una utile discussione anche in forma critica; per prevedibile mancanza di spazio, mi limito soltanto alla valutazione di un passaggio non secondario dell’intervista in cui, alla domanda della giornalista “Presidente, qual è l’obiettivo del nuovo Consiglio di Amministrazione ?”, Bertolino risponde testualmente: “Rendere l’Asp un’azienda competitiva impegnata a livello locale e aggressiva sul mercato nazionale, partecipando a gare di appalto in tutta Italia e, perché no, acquistando partecipazioni in altre società, laddove convenga”.
Credo che questa affermazione basilare di principio, la dica lunga su ciò che sta accadendo nell’ambito della gestione dei servizi locali anche nella nostra provincia: l’Asp (acronimo di Asti Servizi Pubblici …) è, dunque, un’azienda qualunque alla perenne ricerca della pura competitività, del risultato economico, del profitto … ?
O, forse, i cittadini astigiani non si dovrebbero aspettare dal presidente dell’Asp una risposta simile: “Nostro obiettivo è migliorare la qualità dei servizi resi alla cittadinanza, ridurre sprechi gestionali, diminuire le tariffe per gli utenti, garantire servizi e risorse per le future generazioni, individuare nuovi bisogni di servizio per rendere sempre più “a misura di tutti” la convivenza nel nostro territorio ?”.
Come si potrà notare, una visione diametralmente opposta che mette a nudo la profonda differenza fra azienda pubblica e azienda privata, fra servizio pubblico (cioè diritto di tutti) e bisogno individuale (una “merce”, insomma, che puoi soltanto acquistare se ne hai la possibilità …).
Anche a nome del Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche, delle 27 Organizzazioni che lo compongono, degli oltre 406mila cittadini italiani (di cui oltre 3.000 della nostra provincia) che hanno recentemente sottoscritto la legge di iniziativa popolare per la ri-pubblicizzazione del servizio idrico nazionale (attualmente in discussione nei due rami del Parlamento), mi permetto di sollecitare la nuova dirigenza dell’Asp a rivedere immediatamente l’impianto ideologico di base di questa presunta strategia o, al contrario, ad assumere una posizione dichiarata di azienda orientata al business e non alle esigenze dei cittadini.
In tal caso, ovviamente, fornendoci anche una risposta alla semplice domanda: “ma il principale azionista dell’Asp – cioè il Comune di Asti – che cosa ne pensa di questo rigoroso orientamento al business della sua creatura … ?”.

Alessandro Mortarino
Coordinatore del Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche