Fiducia nell'essere umano o metodo cinese?

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di Sergio Motolese.

“Non c'è bisogno di sindacare di quanto maturi o immaturi siano gli uomini, ma occorre sempre dire di nuovo ad alta voce ciò che si ritiene vero e fruttuoso, e poi stare a vedere che gli uomini maturino. Se si fa così, se non ci si stanca di continuare a ripeterlo, gli uomini matureranno prima di quanto farebbero se si continua a rinfacciargli la loro immaturità.” (Rudolf Steiner, Zurigo, conferenza del 30 ottobre 1919)...


La comunità scientifica è divisa su molti aspetti relativi al coronavirus, anche se la parte di essa “istituzionale”, tramite i media a reti unificate, ostenta sicurezze che in realtà non possiede.
Eppure ci sarebbe materia per un dibattito che farebbe emergere i limiti della scienza ufficiale e della medicina in particolare, senza per questo nulla togliere ai tanti operatori sanitari e non, che vi prestano la loro opera. E dal dibattito (non dai talk show), emergerebbero forse anche proposte e soluzioni che invece vengono compresse.

Ad esempio, sapendo che non si hanno medicinali di comprovata efficacia, oltre che diffondere modelli statistici e matematici su presunte curve e picchi, anziché attaccare o irridere altri modi di affrontare la malattia, si potrebbe approfittarne per applicarli e suggerirli.

Anziché consigliare di abbassare la febbre con la tachipirina, ad esempio, si potrebbe spiegare che proprio la febbre è una difesa eccellente in quanto il calore impedisce al virus di replicarsi all'interno della cellula. Oppure, oltre all'utilizzo “sperimentale” di farmaci utilizzati per altre malattie, in cui i malati sono cavie, si potrebbe consigliare di rivolgersi ai tanti rimedi omeopatici o alla medicina antroposofica, che non sono “alternative” all'unica che si ritiene possibile, non sono di serie B, ma frutto, queste sì, di lunga esperienza, sono un approccio all'essere umano intero, dotato non solo di un corpo fisico ma anche di sentimenti, forze volitive di guarigione, capacità pensante.

Oppure, ancora, anziché diffondere la paura con bollettini giornalieri di guerra, si potrebbero spiegare i tanti modi che esistono per contenerla, sapendo che essa causa una diminuzione delle difese immunitarie. E tanto altro ancora che tralascio ora.

Il risultato sarebbe quello di veicolare un pensiero che anziché essere diretto solo all'annientamento del virus si concentrasse sull'equilibrio fisico, psichico e spirituale della persona intera, ben sapendo che qualunque virus o batterio diventa pericoloso non solo se il sistema immunitario non reagisce, ma anche se gli si lascia porte spalancate non fisiche che, quindi, nessuna mascherina può fermare.

Passare dalla concezione di guerra alla malattia allo stato di guerra, coprifuoco e leggi eccezionali, è facile, il passo è breve. Si nota peraltro in questo periodo un certo orgoglio nel vantarsi che l'Italia faccia scuola nel modo di affrontare l'emergenza. In realtà è il metodo cinese che sembra aver contagiato Italia, Europa e tutto il mondo. Sembra si sia fatta una eccezionale scoperta nel constatare che con metodi coercitivi si ottengono più risultati. Qualunque dittatore l'ha sempre saputo e praticato. Anzi, il sogno di tutti loro, compreso qualche politico di casa nostra, è proprio una situazione emergenziale.

Anche in questo caso, oltre che vantare eccellenze sanitarie, anziché criticare e irridere il Regno Unito che sembra propenso (il condizionale è d'obbligo) a contenere e diluire l'epidemia senza instaurare uno stato di polizia e leggi eccezionali, ma basandosi sulla consapevolezza che il virus farà il suo corso comunque, si potrebbe discutere serenamente (non nei talk show) se sia più ragionevole.

Ciò che si propone è diluire l'epidemia nel tempo attraverso quarantene preventive, basate sulla volontarietà e sull'informazione, non solo di coloro che manifestano positività al famoso tampone, a quanto pare non così affidabile come si vorrebbe, ma anche ai primi sintomi di influenza o simili. Ci si baserebbe sul buon senso delle persone, sul fatto che nel frattempo le difese immunitarie della popolazione aumenterebbero.

Il risultato è lo stesso che si mira ad ottenere con leggi autoritarie, ciò che cambia è il metodo, e la cosa è dirimente. Esaltare la Cina che fucila chi non si attiene alle regole e traccia con gli smartphone la temperatura corporea e gli spostamenti di tutti i cittadini è inquietante, sembra la prova generale del Grande Fratello, quello vero. Tutto ciò non fa onore all'Europa che vorrebbe trasmettere valori di rispetto dei diritti umani. Che poi di questi tempi il Regno Unito non desti simpatia, tanto meno il suo Premier, è anche comprensibile.

Il virus farà il suo percorso; contenerne la diffusione nel mondo è un'illusione, ma contenerne danni e morti è possibile, deve esserlo con metodi umani, concentrando le forze esterne non su apparati repressivi ma su respiratori e attrezzature idonee. Sarebbero queste le vere “eccellenze”!

La vera scommessa è quella di uscire da questa esperienza più rafforzati nella convinzione che solo se i nostri pensieri cambieranno eviteremo altre e più difficili prove. Dunque bisogna scegliere se avere fiducia nell'essere umano, cioè in definitiva in noi stessi, o in qualsivoglia autorità costituita.