La mascherina, simbolo della pandemia infinita

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di Sergio Motolese.

Il mensile Le Scienze, edizione italiana di Scientific American, rivista ritenuta prestigiosa in ambito scientifico, a maggio 2020 titola in copertina: IL PROSSIMO VIRUS.
Insomma, invece di chiedersi quali cambiamenti siano necessari per riportare armonia negli ecosistemi, nell'economia, nelle anime, nei pensieri e nei comportamenti umani e sociali, ci si prepara a nuove guerre e nuove armi, le solite: medicine sempre più potenti e distruttive, vaccini ottenuti con l'ingegneria genetica, tecnologia 5G ecc. Nulla deve cambiare, o meglio bisogna far finta che tutto cambi perché nulla cambi. Tranne la paura, che deve essere sempre nutrita e carezzata, tenuta in campo e continuamente rinnovata con trovate sempre più efficaci...

Sappiamo bene quale importanza abbiano i simboli per qualunque potere costituito, soprattutto, anche se non solo, per le dittature, e il simbolo perfetto per la dittatura sanitaria, presente e futura, è proprio lei, Sua Altezza la Mascherina.

Oggetto ambito quando la si cercava invano, quando sarebbe stato utile dove mancava (ospedali e residenze anziani); venduto a borsa nera prima e a prezzi calmierati poi; progressivamente divenuto bene di consumo di prima necessità; oggetto di moda, diversificato in sfumature, forme e colori e fogge creative; oggetto di culto, arma impropria, armatura medievale; oggetto amato e odiato, irriso come preservativo all'uncinetto, e così via.
 
Man mano che le bugie, le omissioni, le mezze verità propagate in questi mesi vengono svelate e le responsabilità politiche e giuridiche emergono, è sempre più evidente che la paura delle istituzioni sanitarie, saldamente controllate dal potere economico delle società farmaceutiche, e la paura delle istituzioni politiche che avrebbero dovuto guidarle e ne sono invece succubi, è quella che le persone, pian piano capiscano.
Ma... finché c'è mascherina c'è speranza.

Il simbolo deve restare, anche in estate, nel sudore, nei germi di ogni tipo che vi si annidano, col rischio di causare problemi respiratori (in Cina sono morti due bambini mentre facevano ginnastica con mascherina...), a costo di renderla obbligatoria a settembre ai bambini a scuola, anche alle elementari.
Inutile cercare spiegazioni logiche; bambini, anche piccoli, giovani, ragazzi, tutti i cosiddetti asintomatici devono essere ritenuti untori anche se non c'è nessuna prova che trasmettano il virus (anzi è di questi giorni una ricerca che prova il contrario).
Alcuni medici stanno cominciando a reagire a questi abusi che diventano veri e propri crimini di cui qualcuno dovrà rispondere.

Nei prossimi mesi tutti noi, ognuno nel proprio ambito e nelle proprie possibilità, dovremo iniziare la più grande campagna di disobbedienza civile organizzata in questo paese (e non solo); viceversa, sarà difficile fermare questa dittatura strisciante e melliflua, che avanza un passo alla volta, più pericolosa dei colpi di stato del secolo scorso, perché ammantata di buonismo e scientismo. E non si tratterà solo di mascherine.

Bisognerà non cadere nelle trappole che sempre sono tese; occorre calma e capacità pensante, volontà, serenità, determinazione e saldezza morale. Così anche le mascherine torneranno ad essere utili dove lo sono sempre state e bambini e adulti respireranno libertà.