Samuele, l'alta velocità, le sbarre del carcere


di Alessandro Mortarino.


Ciao Samuele. Anzi: ciao Samu, il nome con cui tutti ti conosciamo. Ieri mattina i tam-tam delle nostre mailing list hanno iniziato presto a fendere le assurdità del quotidiano vivere, annunciando l'arresto di 27 persone ree di avere fatto qualcosa di particolare contro i cantieri del Tav valsusino. Ventisette persone tra migliaia di manifestanti. Ma, secondo gli inquirenti, questi 27 sarebbero stati colpiti per atti individuali riconosciuti e perseguibili per legge. Sono dei violenti. Tra loro cì sei anche tu. Il mio cervello (già provato dalla ruggine che ogni giorno si fa avanti inesorabile) ha smesso di lavorare, si è fermato; è stata una giornata cretina. Poi a mezzanotte ho ricevuto una telefonata da Bra: una persona, che anagraficamente potrebbe essere tuo padre, in lacrime, disperato, a singultare un "lo stanno rovinando, lo conosco da quando aveva 6 anni" ...

Le frustate fanno bene. E questa mi ha rimesso in moto neuroni e gangli emotivi.
Per tutta la mia giornata cretina avevo mescolato faccende quotidiane con le immagini del tuo albeggiante arresto, mi ero immaginato il contesto: se ti avessero suonato al campanello di casa o se avessero trovato più immediato sfondare l'uscio dell'abitazione del Feroce Samuele, se fossi in pigiama o in mimetica, se dormissi in pace o fosse tua abitudine restare sul materasso vestito e pronto a chissà cosa, se fossi solo o se una donna fosse con te perchè tutti i rivoluzionari cuccano alla grande e l'alone delle tue mille avventure doveva averti garantito enormi grazie dall'altro sesso.
Quali oggetti fondamentali potevi avere infilato nella valigia prima di seguire le forze dell'ordine in carcere (valigia ? Impossibile, diciamo zaino: più friendly, più in stile col personaggio): lo spazzolino da denti e il dentifricio li darei per scontati, ma quando si è di fretta sono sempre i primi necessaire ad essere scordati (e se ti dimentichi lo spazzolino resta sempre l'alternativa del dito, ma senza dentifricio tocca ricorrere al sapone, che non è gran cosa. Soprattutto in carcere).

E poi qualche libro, qualche buona lettura. Che Guevara ? Il Gramsci detenuto ? Le tesi di quell'abbondante centinaio di docenti universitari e ricercatori esperti che smontano pezzo a pezzo il progetto Tav, mettono a nudo i suoi limiti, le sue nefandezze tecniche e sociali, l'impatto ambientale, i costi spropositati in nome di un principio "della crescita" che stabilisce che l'Europa (l'unione che non c'è, l'impero del vacillare, l'identità dissimile) deve essere unita da un punto al suo opposto, una linea dritta (con qualche curva) e ferma, che spinga uomini e donne e merci a fare il contrario di quanto oggi il morente pianeta ci chiede: muoversi.
Muoversi. Ad alta velocità. Perchè le merci se corrono rapide vengono più rapidamente consumate e il consumo genera economia e più tu consumi e più qualcun altro si arricchisce. Qualcun altro.
Tanto che si vuole liberalizzare anche l'orario degli esercizi commerciali, perchè così di notte chiunque potrà andare a fare la spesa o acquistare un'aspirina, operazioni che di giorno non potrebbe permettersi dato che il lavoro precario ha dilatato turnazioni e sedi e c'è chi non ha più un minuto libero per dedicarsi al primario di un'esistenza. La sua/tua esistenza.

Nella mia giornata cretina, oltre a queste domande (umanamente scusabili) mi ero anche posto il problema del salto con l'asta: a che altezza è posto il limite-che-puoi-superare e quello che-non-devi-superare ? Dove finisce il diritto personale, il diritto umano, il diritto di esprimere il propio dissenso ? Qui c'è la critica e un attimo dopo quella critica diviene reato. Dunque: che reato puoi avere commesso ?
In questo momento io non lo so, l'accusa è “lesioni, violenza e resistenza aggravata in concorso ai danni di pubblico ufficiale”; e le parole dei magistrati sono chiare. Quindi è facile che la tua faccia riconoscibile e il tuo nasone siano stati individuati in mezzo ad altre migliaia di nasi e di occhi (che essendo due per ciascun volto, raddoppiano i nasi e vincono la classifica del campionato di identikit). Forse mentre tiravi un sasso contro l'ingrato Servitore dello Stato ? O andavi di cesoie lungo la recinzione del medievale castello da cui gli assediati gettavano olio di frittura bollente ?
Tutti con i passamontagna, tranne te ed altri 26 ?
Ma allora sei davvero un ingenuo provincialotto ... col nasone che ti ritrovi come potevi farla franca ? Visto e riconosciuto. Il gendarme disse: "so chi è quell'unico volto senza maschera, quel naso triste da astigiano in gita".

Ma se ti hanno beccato, se vi hanno beccati, in 27 su migliaia, significa che non vi stavate nascondendo e che quel gesto era un messaggio. Un po' forte, forse, di quelli che quando sei disperato perchè nessuno ti ascolta, in fondo, viene naturale provare a lanciare. Sfido chiunque ... Gli psicologi avrebbero molte spiegazioni da darci per motivare il senso di queste estreme relazioni comunicative. Ma oggi a nessuno verrà in mente di domandarglielo. In fondo fa comodo a tutti raccontare che quei 27 sono un po' balordi, sono violenti, sono anarcoinsurrezionalisti (un termine che solo a pronunciarlo ti vien paura, da non dormirci più la notte). E i giornali iniziano già a battere sui tasti di un'informazione che è meglio tenere sotto controllo dato che in pochi minuti sei diventato un normalissimo "Nicola di 30 anni", mentre a me sembri un "Samuele di 28". E chissà cosa salterà fuori nei prossimi giorni: forse che lavoravi come giardiniere e avevi creato una cellula (verde) eversiva denominata "Potare proletario".

Io gli altri 26 fermati non li conosco. Ma conosco te, Samu, perchè ti ho incontrato mille volte là dove i diritti calpestati facevano male. L'ultima volta la settimana scorsa, all'assemblea del Comitato astigiano a Favore delle Acque Pubbliche. Discutevamo in tanti sul come incidere sulle omertà dei Poteri, capaci di negare l'applicazione dei due Sì referendari per l'acqua -bene-comune-e-non-merce, come se il volere del popolo sovrano fosse uno scherzo. E mentre discutevamo dei massimi sistemi, tu ascoltavi. E alla fine raccontasti il caso di quei cittadini residenti ad Asti, gli inquilini di corso Volta 149/151, costretti a vivere con l'acqua razionata alla goccia e la spada di Damocle pronta per trasformare il razionamento in cessata erogazione totale. Avevi parlato di diritti e di famiglie, di persone.

Ora la difesa dei diritti ti si ritorce nel diritto alla difesa. E' un colpo duro.
Chi ti conosce sa che non sei un violento, un rissoso, un pianta-casino. Sa che hai posto l'asticella alla giusta altezza e che quello è il limite oltre cui il non-ascolto genera errori, mostri, incomunicabilità. Da tutte le parti.

Ed è questa la prateria che dobbiamo percorrere, perchè se la lasciamo in mano alle belve feroci, se la lasciamo desolata e immensa, questa prateria sarà selvaggia.

Facciamo delle domande.
Dateci delle risposte.

Aggiungi commento

Invia
Altritasti Periodico on line dell'Associazione di Promozione Sociale Altritasti - via Carducci 22 - 14100 Asti - C.F. 92060280051
Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino