Si può essere coerenti, anche in politica ...

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ImageMolti di voi conoscono Gianna De Masi, consigliere provinciale a Torino eletta nelle liste dei Verdi per la Pace e punto di riferimento essenziale per tutto il Movimento per l'Acqua Pubblica piemontese e di innumerevoli altre “battaglie” per la salvaguardia ambientale.
Dopo essersi dimessa dalla presidenza della II Commissione consigliare, Gianna ha da pochi giorni ufficializzato la sua decisione di uscire addirittura dalla maggioranza e di non approvare il bilancio dell'amministrazione provinciale torinese, in aperto dissenso su alcuni progetti in avanzata fase di maturazione: revisione del piano provinciale dei rifiuti (con particolare riferimento alla comprovata inutilità del secondo inceneritore previsto sul territorio di Settimo), Tav, corso Marche, tangenziale est che nel programma di governo venivano presentate come tematiche da sottoporre a confronti e verifiche, mentre nel corso di questi anni (ed anche nelle anticipazioni del Presidente rispetto al suo eventuale prossimo mandato) hanno sempre acquisito carattere di decisioni ormai prese e date per scontate ...
 A noi pare un esempio di coerenza. E, di questi tempi, non ci pare poco. Per questo salutiamo con affetto e riconoscenza il gesto importante di Gianna De Masi, facendo pienamente nostro il messaggio etico e costruttivo contenuto nelle sue scelte.

Questo il documento che Gianna ha trasmesso al presidente della provincia di Torino ed ai suoi colleghi:




Torino, 9/12/08


Al Presidente Saitta

Ai Capigruppo di maggioranza



E’ noto a tutti che in seguito allo studio effettuato, su affidamento della Provincia, da parte del Politecnico di Torino, che qui chiamo per brevità LCA, sono emerse due interpretazioni diametralmente opposte.

Una dell’assessorato e una elaborata da Legambiente; quest’ultima sostiene la totale inutilità del secondo inceneritore e il sovradimensionamento di quello del Gerbido.

Ricordo che Legambiente siede a pieno titolo al “tavolo” da cui è scaturita la decisione dell’affidamento dello studio.

E’ altrettanto nota a tutti la mia avversione nei confronti delle scelte impiantistiche per lo smaltimento finale dei rifiuti e non sto qui a tediare con le motivazioni che ho già portato in diverse occasioni, compresa quella in cui ho assunto una posizione divergente dalla maggioranza votando contro la revisione del piano nel 2006 e, conseguentemente, dimettendomi dalla presidenza della seconda commissione.

Ora alla luce di nuovi elementi di valutazione credo che sia indispensabile appellarsi al principio di precauzione ma soprattutto a quella che io amo chiamare la cultura del dubbio.

Essere posti di fronte a due interpretazioni di uno studio così confliggenti fra loro avrebbe dovuto immediatamente porre la questione di una revisione del piano.

Si preferisce invece tirare diritto: non si discute, malgrado sul territorio le proteste continuino forti e da parte di più realtà di indubbia competenza, come ad esempio Pro Natura ed altre associazioni ambientaliste oltre alla già citata Legambiente, giungano elementi di valutazione fortemente contrari al secondo inceneritore oltre che alla scelta dell’incenerimento nel suo complesso.

A settembre si è svolto un interessante incontro con la direzione dell’impianto di Vedelago che adotta soluzioni di trattamento “a freddo”: non è stato dato alcun seguito all’impegno assunto in quella sede di approfondire il tema in commissione. A tal proposito denuncio anche l’atteggiamento attendista e poco rispettoso delle richieste dei consiglieri tenuto dalla Presidente della seconda commissione Valeria Giordano. Né si è pensato in maggioranza di dare una precedenza alla mozione depositata a firma di più gruppi che sollecita una sperimentazione (dal costo bassissimo, per altro) in tal senso.

Ancora in occasione dell’assemblea pubblica svoltasi a Settimo sabato 29 dicembre u.s. l’Assessore non ha dato segnali di disponibilità a rivedere il piano.

La posizione dell’Assessore è stata ribadita in sede istituzionale in occasione della seconda commissione consiliare del 4 u.s.: pronta a “discutere” purché la discussione non intralci il sereno proseguimento dell’applicazione del piano provinciale.

Nel frattempo un esponente del PD, che dovrebbe rappresentare il nostro territorio, si è fortemente attivato per far ritornare i famigerati CIP6, vera truffa ai danni dei cittadini, ricacciando in un cassetto profondo e dimenticato la battaglia parlamentare vinta dal mio partito nella scorsa legislatura. La tardiva presa di posizione del Partito Democratico contro tale iniziativa non sarà certo sufficiente a bloccare i danni prodotti in pieno accordo con il nostro “beneamato” governo.

Alla posizione fortemente critica sul tema dei rifiuti si aggiungono le contrarietà via via rafforzatesi su temi come il Tav, corso Marche, tangenziale est che nel programma di governo venivano presentate come tematiche da sottoporre a confronti e verifiche mentre nel corso di questi anni (ed anche nelle anticipazioni del Presidente rispetto al suo eventuale prossimo mandato) hanno sempre acquisito carattere di decisioni ormai prese e date per scontate.

Alla luce di questi elementi, e del fatto che non individuo più spazi per agire in modo critico dall’interno, ritengo che il mio percorso con questa maggioranza si chiuda qui.

Poiché il bilancio di previsione 2009 contiene necessariamente impegni di spesa coerenti con le scelte che chiedo di rimettere in discussione, non darò il mio voto favorevole al bilancio stesso.

Resterò per ora nel gruppo dei Verdi per la Pace, sotto il simbolo con il quale sono stata eletta e non pongo assolutamente in discussione il ruolo di capogruppo del mio collega Galati, che ha legittimamente deciso di non condividere queste mie decisioni; ovviamente mi riserverò il diritto di votare secondo scienza e coscienza anche in difformità da quanto verrà d’ora in avanti dichiarato dal mio capogruppo, affidandomi esclusivamente alla valutazione della validità e condivisibilità delle delibere che verranno portate in Consiglio in quest’ultima parte di mandato.

Continuerò a lavorare per la costruzione di una forza di sinistra alternativa che si dia programmi autonomi da portare avanti con coerenza e ricercando alleanze e mediazioni ma non su piani che umiliino e cancellino i fondamenti stessi di una forza politica di sinistra. Credo che ci sia bisogno di segnali netti verso scelte per un modello di sviluppo diverso anche a livello locale. Nel mio piccolo cerco di dare un mio contributo anche in questo senso.

Le nostre strade politiche qui si separano, come si sono separate a livello nazionale, dove il maggior partito di opposizione ha sposato una linea morbida e consenziente nei confronti del governo di centrodestra.

Basta citare, solo a titolo di esempio e riferendomi ai fatti più recenti, l’uso obnubilante della immediata e tempestiva battaglia su e per Sky a fronte di tempi biblici per provare a mormorare qualcosa sugli indegni provvedimenti riguardanti l’annullamento di fatto degli incentivi per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, piuttosto che l’assordante silenzio sulla questione della derubricazione del reato di omosessualità.

E questo solo per citare alcuni temi che ci distanziano in maniera ormai, dal mio punto di vista, insanabile nell’attuale quadro politico, anche a causa del quasi totale abbandono di scelte minimamente ispirate alla laicità delle istituzioni e della politica, principio, tra gli altri, per me irrinunciabile.


Gianna De Masi