Non ti ho riconosciuto

di Gabriella Fogli.
ImageTi ho visto sulla strada mentre tendevi la mano o all'angolo a vendere rose
sotto l 'acqua battente da giorni fermo dentro a una pozzanghera con la manina protesa per un cent.
Ti ho visto in televisione con il ventre gonfio da scoppiare
ma pieno solo di nulla, perché nulla hai ...

Ti ho visto con quelle gambe lunghe lunghe in cui leggevo chiaramente l' anatomia
quelle gambe che fan sognare gli atleti,
ma le tue sono ossa incrociate che hanno smesso di correre da un pezzo ...

Ti ho visto con il fucile in mano più grande di te, imbottito di droga per vincere la paura con il machete mentre tagliavi piedi e mani a chi non è della tua etnia.
Ti ho visto portare pesi che io non so portare, annodare tappeti che non so annodare, cucire vestiti che non so cucire,
seminare campi e raccogliere frutti che io non so fare.
 
Ti ho visto da lontano. E in quel momento mi si spacca il cuore
Poi il telecomando cambia programma
e la soap opera raccontando una finzione mi commuove
e nella mia testa si confondono l'effimero e la realtà.
Forse perché la realtà è così difficile che la finzione la rende più tollerabile.
Però ti ho visto. E ti ho cancellato.
Scusami sai, non ti ho riconosciuto, elaborando teorie e proclamando versi mi sono appropriato della realtà.
Della realtà che è finzione scordando una finzione che è realtà.
Ti ho visto, si.
E sei scomodo. Chi sei? Cosa vuoi da me?
Perché mi ricordi cose tanto brutte che la mia coscienza ha accatastato nell'archivio della memoria?
Lasciami in pace, vattene, affinché io possa andare avanti sulla strada intrapresa. Torna ai tuoi marciapiedi, alle tue guerre, alla tua fame, ai tuoi arti feriti e troncati, torna alla tua solitudine, continua a rovistare tra le immondizie da cui provieni e che ti fan puzzare, torna a giocare con le bombe che ti esplodono in mano.
Torna a farti picchiare, massacrare, violentare per il piacere di onesti padri di famiglia che insegnano il bene e il male ai propri figli.
 
Vattene, vai via, sei scomodo, tutt'alpiù mi posso tacitare, ecco, mi posso tacitare con una offerta di pochi euro, e con la crisi che c' è,
sappi, son preziosi da donare.
 
Perché insisti a esistere? Meglio annientarti,
vaccinarti con vaccini scaduti, sfamarti con latte che butterei via, vestirti con gli stracci che ho scartato e sperimentare su di te i farmaci che mi faranno bene.
Perchè non ti lavi? Perché non sei pulito nella tua povertà?
L'acqua? Che c'entra l'acqua ... questi non si lavano mai e puzzano, dio come sono sporchi, e come fanno a dormire per terra?
Allontanati, vattene, lasciami tranquillo a profetare dei tempi bui che verranno, così non mi accorgo che sono già giunti.
Lasciami tranquillo a legger di Platone, e di Aristotele, a declamare se Gesù è vissuto realmente o no, a sciorinare testi su testi con magnifica eloquenza, non vedi che sono impegnato a salvare il mondo?
 
Ehi, non avvicinarti ai miei bambini, sei stracciato e pieno di germi e virus, non vorrai contaminarli con i tuoi stracci e quelle righe nere  che ti solcano il viso e paiono sgorgare dai tuoi occhi.
Magari hai l'aids che ti ha infettato, via, via dai miei tesori.
 
Ti ho visto. E non ti ho riconosciuto.
No, troppo impegnato alla mia perfezione non ti ho riconosciuto.
Troppo impegnato a parlar d'Amore per gli altri, non ti ho riconosciuto.
Immerso tra libri e cultura, non ti ho proprio riconosciuto.
Mentre mi inchinavo al Crocifisso, non ti ho riconosciuto.
Nelle riunioni all'Onu ed alla F.A.O. non ti ho riconosciuto.
E se ti guardo sono costretto a riconoscerti, e non voglio.
Meglio allora cambiar canale con il telecomando.
Certe immagini, si sa, non fà bene vederle mentre si mangia e fammi telefonare
al direttore della Rete, che è una vergogna.
Mentre la famiglia è riunita a tavola con il totem in funzione che dialoga,
interessante è vedere Berlusconi e Veltroni che fan finta di litigare,
e poi ci sono gli aumenti delle bollette ... voi non li pagate ..
non avete neanche l'acqua per lavarvi per questo puzzate.
Meglio allora ridere con Greggio e le Veline
tornando nel nostro mondo fantastico fatto di miss, di politicanti,
di calciatori e di superenalotto.

Prometto che se vinco, una parte la dono in beneficenza.

Sono buono io.

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