Asti, città abbastanza occupata ...

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ImageLa scorsa settimana è stato davvero un susseguirsi di eventi sociali “caldi” nella città di Asti, con l’occupazione dello stabile ex Asl di via Orfanotrofio da parte di sei famiglie prive di reddito e “dimenticate” dalla nostra opulenta società, l’occupazione dell’Istituto Artistico da parte degli studenti contrari alle riforme proposte dal Ministro Gelmini e l’occupazione (in realtà semplice assemblea autorizzata …) del palazzo della Provincia da parte degli operai della Way Assauto, azienda prossima al fallimento. Tutti sintomi di un malessere che reclama risposte immediate e serie …

Se a ciò aggiungiamo il perdurare (da Marzo) dell’occupazione della palazzina di via Allende abbandonata dal Demanio Militare, l’allerta lanciato dal Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche sull’apertura a soci privati nell’azionariato dell’Acquedotto Valtiglione e i mille focolai di difesa di aree verdi, suoli, paesaggi, beni comuni … il quadro di un vero ritorno dei cittadini a preoccuparsi dei loro spazi vitali diventa parecchio nitido.

E per noi è un gran buon segnale !

 

I ragazzi occupano le scuole, invece di stare a casa a studiare: protestano, perdono tempo ... è facile dire così: tra loro - forse - qualcuno ci sarà, ma la maggioranza si dimostra davvero sensibile e avveduto !

Tanti vogliono capire quale saranno le loro prospettive, tanti lottano per una scuola di tutti e per tutti, che li prepari in modo responsabile al futuro.

Venerdì sera ho ricevuto una telefonata da un ragazzo dell'istituto d'Arte, che conoscendo la mia appartenenza al cosiddetto "popolo dell'Acqua" (cittadini e comitati che hanno raccolto le firme per indire i referendum contro la legge Ronchi che sancisce la privatizzazione-mercificazione  di un elemento vitale come l'acqua), mi ha chiesto se potevo recarmi il mattino successivo, durante la loro occupazione, a raccontare qualcosa sulla difesa dell'acqua pubblica e sulla lotta in corso per la salvaguardia dei beni comuni.

Ho dovuto dire, purtroppo, di no per altri impegni già assunti in precedenza. Vorrei però con questa lettera, esprimere tutta la mia solidarietà e il mio apprezzamento a questi ragazzi che stanno "occupando".

Occupano, protestano, ma intanto vogliono capire, approfondire, unirsi anche alle altre istanze di chi vuole difendere tutti noi dal "furto" del loro (e di tutti …) futuro, mortificando la scuola pubblica, mercificando l'acqua, distruggendo i beni comuni essenziali per il loro domani. In nome di quali principi non si sa ... o, meglio, si sa fin troppo bene: il denaro, l'economia, la mercificazione di ogni cosa.

Ma l'uomo non è certamente questo e i ragazzi lo sanno !

Mentre, al contrario, alcuni adulti lo dovrebbero riscoprire ...

Grazie ragazzi e Buon Natale                                      

Silvana Bellone

 

 

 

In via Orfanotrofio, domenica ci siamo trovati in tanti , Mohamed , ed Elena, Kadija e Giovanni, Giampiero e Anna, Silvia e Sadmir ... più di venti e un'età media di 7 anni.

Sei famiglie di astigiani di origine ed acquisiti stanno organizzandosi per superare la loro emergenza abitativa, semplicemente sono senza casa, sfrattati.

In questa stagione non è facile e se sei un bambino è difficile capire perchè tutti i tuoi compagni di scuola, in questi giorni,

pensano a Babbo Natale mentre tu giri per i corridoi bui e freddi di un ex ambulatorio: questa sarà la tua casa ... e ringrazi pure di averla trovata.

Non è possibile essere costretti a passare la propria infanzia nello squallore, non è giusto !

Ci abbiamo pensato un po' su, tra amici, ne abbiamo parlato con gli occupanti, abbiamo deciso di tentare di dare una parvenza di allegria alla situazione, solo una parvenza.

Armati di pennelli e colori, bambini ed adulti, occupanti e astigiani, abbiamo pensato di dare un po' di colore alle vetrate 

delle varie stanze, per qualche ora i corridoi hanno risuonato delle risate divertite dei bambini, da oggi in poi le vetrate della casa di via Orfanotrofio sorrideranno ai passanti, il sorriso paziente di bambini che provano a trovare bella anche una situazione scomoda e inumana.

Se passate da quelle parti, guardate in su, forse incrocerete il loro sguardo; rispondete al loro sorriso, condividete per un attimo la preoccupazione dei loro genitori.

Al termine dell'opera di "decorazione" ... sorpresa: le mamme occupanti, nell'unica stanza riscaldata, han tirato fuori torte e focacce, biscotti e tè caldo, si è fatto festa  ospiti in quella che sta diventando una vera casa, siamo stati bene, e i nostri piccoli pittori astigiani d.o.c. prima di rientare alle loro case riscaldate hanno assaporato l'ospitalità riconoscente di chi ha poco ma riesce comunque a condividerlo.

Grazie , anzi: SHUKRAN !!

Giampiero Monaca