di Flavio Del Santo.

Perché lavoriamo? Dobbiamo lavorare?
Oggi stiamo attraversando una pandemia globale che inevitabilmente condiziona alcune strutture della nostra società. Si chiudono i luoghi di aggregazione sociale, politica e culturale in cui godere del tempo libero, mentre la maggior parte delle persone continua a mantenere i consueti schemi di lavoro, spesso ritenendo semplicemente “sbagliato” interrompere il ruolo che gli è stato assegnato nella catena della “produzione” (tra virgolette, perché oggi è davvero solo una minoranza di posti di lavoro che può essere definita come produttiva). Dobbiamo renderci conto che viviamo per lo più con una percezione distorta del ruolo del lavoro, considerato come qualcosa di necessario non solo per il mantenimento pratico e il progresso della società, ma anche e soprattutto come un valore morale per ogni individuo...

A cura della Segreteria FIOM/CGIL di Asti.

Nella giornata di giovedi 5 Novembre 2020, ad un anno esatto della presentazione della Piattaforma per il rinnovo del Contratto nazionale, i lavoratori metalmeccanici della Provincia di Asti sciopereranno per 4 ore all’uscita nell’ambito dello sciopero nazionale proclamato da FIM – FIOM – UILM.
Lo sciopero nasce dall’interruzione della trattativa da parte di Federmeccanica/Assistal negando, soprattutto, gli aumenti economici richiesti nella piattaforma.
La proposta formulata da Federmeccanica e Assistal sul salario non riconosce ai lavoratori alcun aumento, rendendo così inutile e residuale il Contratto nazionale...

di Daniele Poto*.

Gli ingaggi dei tesserati in serie A risentono dell’effetto Covid molto meno di quanto accade nella società. Come dire che l’universo del football si rivela ancora una volta un mondo a parte, con le sue anomalie e le sue pretese di diversità. Come quella di riscattare una capienza degli stadi superiore alle attuali norme governative e di evadere dai temi stringenti della crisi...

di Bernardo Severgnini.
La crisi economica che seguirà a questa pandemia renderà sempre più urgente ripensare al tema del lavoro. Molte aziende falliranno o saranno costrette a chiudere, e questo farà aumentare ancora di più la disoccupazione, fenomeno già in corso e già destinato ad aggravarsi, indipendentemente dalla pandemia, a causa della progressiva automazione della produzione. Nel sistema liberista della concorrenza sfrenata e della competitività a qualsiasi costo, la necessità di abbattere il più possibile i costi di produzione porterà il sistema ad abbassare ancor di più il costo del lavoro e i diritti dei (pochi) lavoratori. Ci troveremo dunque in un mondo fatto di masse sterminate di disoccupati, e altrettanto vaste platee di lavoratori sfruttati e spremuti all’inverosimile...

di Luca Quagliotti, Segretario Generale CGIL Asti.

Nelle scorse settimane si è a lungo discusso in merito alla richiesta di reintrodurre i voucher nel settore dell'agricoltura. Come è noto, la CGIL è contraria all'utilizzo di tale strumento come forma di pagamento di prestazioni ordinarie in quanto potrebbe condurre, così come avvenuto in passato, a nuovi episodi di lavoro nero mascherato da lavoro con voucher.
La CGIL è stata ingiustamente accusata di sostenere che gli agricoltori sarebbero i primi a sfruttare il lavoro nero, nascondendosi dietro i voucher, e anche di nutrire astio nei confronti degli stessi agricoltori. Nulla di tutto ciò è vero...

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