Anche l'astigiano può accogliere profughi

ImageA cura della Presidenza delle Acli di Asti.

Le Acli provinciali di Asti, appoggiandosi anche alla loro esperienza del territorio e al contatto quotidiano con i problemi e le esigenze di coloro che provengono da altri paesi, sostengono la proposta del PIAM, esposta dal presidente Alberto Mossino ed evidenziata nei giorni scorsi dai quotidiani, di dare accoglienza ad eventuali profughi in arrivo in Italia, presso famiglie di connazionali, al fine di rendere meno drammatico lo spaesamento di persone che si ritrovano catapultate in una realtà sconosciuta e per responsabilizzare chi già vive da tempo in Italia nei confronti dei propri connazionali.

Pensiamo che questo sia possibile, data la grande solidarietà esistente all’interno delle varie comunità astigiane; pensiamo inoltre che sarebbe un modo per dimostrare, una volta di più, che chi è emigrato può essere una valida risorsa e un aiuto concreto in un momento di difficoltà del paese.

Un’operazione di questo genere eviterebbe pericolosi assembramenti in strutture posticce, di grande costo e di triste memoria e genererebbe un processo di fiducia reciproca tra la cittadinanza locale e le comunità di migranti presenti sul territorio.

D’altronde, questa proposta dovrebbe suscitare un naturale riemergere di ricordi positivi in tutti noi italiani, in quanto sia all’estero che negli anni dei fenomeni migratori da sud a nord del nostro stesso paese, molti dei nostri connazionali hanno beneficiato, nei loro spostamenti verso l’orizzonte d’una vita migliore, dell’appoggio delle proprie famiglie e comunità che li avevano preceduti nell’emigrazione.

La presidenza Acli di Asti

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