Asti: per un 25 Aprile senza provocazioni

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di Silvana Bellone.
ImageNegli ultimi anni, la giornata astigiana di festa per la liberazione (e di ricordo per chi ha lottato contro il fascismo e il nazismo per raggiungerla), ha assunto connotati di “sfida”. Ai piedi della grande scalinata che porta in piazza del Palio, a pochi metri dall’abituale raduno del grande corteo antifascista, uno sparuto gruppo di persone ha iniziato a contrapporvi la commemorazione di alcuni fascisti, lì giustiziati il 26 Aprile 1945.

L’iniziativa è suonata come una pura (e gratuita) provocazione, tanto che un nutrito gruppo di giovani appartenenti ad organizzazioni antifasciste, negli ultimi due anni ha deciso di organizzare un autentico presidio per impedire, civilmente, che la “farsa” venisse riproposta.
Siccome non ci piace che la realtà venga trasformata in semplice ideologia, in scontro fra massimi sistemi, già lo scorso anno mi ero recata tra le certezze dell’archivio di Stato, per reperire gli atti giudiziari di quel periodo e fare un po’ di chiarezza sulla situazione.

Questi gli elementi principali che ho potuto raccogliere.
Il Tribunale di guerra militare straordinario fu istituito il 25 Aprile 1945. Presidente fu nominato “Gris” (il professor Francesco Bellero, Vice Comandante della VI Divisione Alpina). L’incarico di Pubblico Ministero fu affidato a Giovanni Rocca, comandante della IX Divisione d’assalto Garibaldi.
Il Tribunale condannò alla fucilazione i fascisti (che ora si vorrebbero commemorare …) al termine di un regolare processo che imputò loro le seguenti colpe:

La sentenza così recita:
“furono condannati alla fucilazione alla schiena: Rissone Giovanni, colpevole di attività di spionaggio che portò all’arresto ed alla fucilazione di quattro partigiani.
Nei confronti di Passantino Agostino, Boy Giuseppe, Mussotto Vittorio, Gilardi Luigi, Salvatore Domenico, è stata raggiunta la piena prova della loro colpevolezza in ordine all’appartenenza al p.f.r. e alle disciolte Brigate Nere e alla attività di spionaggio.
Tutti rei confessi.
La sentenza avverrà in luogo pubblico, alla presenza del popolo, domani alle ore 14.
Raimondi”.

A questa sentenza seguì un ordine di sospensione per Passantino e Boy, per consentire ulteriori accertamenti (e, dunque, essi non furono fucilati).
Questi i fatti documentati.
Se è certamente giusta la pietà nei confronti di tutti i morti, altrettanto innegabile è che i fascisti giustiziati in piazza del Palio furono sottoposti ad un processo che li dichiarò pienamente colpevoli.
Quindi, difficile (anzi, impossibile) poter accettare che la memoria dei Partigiani possa venire “sporcata” proprio nel suo giorno più eclatante e condiviso, da parte di astuti seminatori di gratuite provocazioni.

Anche noi vogliamo richiamare il Comitato Antifascista Astigiano e l’Anpi provinciale affinché evitino che anche nel 2008 possa ripresentarsi la necessità di un presidio “fisico” per tenere lontani i negativi propositi dei “commemoratori di destra” (che, tra l’altro, insistono per posare fiori in un luogo che non ha – perchè non le può avere – targhe depositate alla memoria di un fatto, per giunta,  accaduto neppure il 25 Aprile, ma il 26 …).

Come direbbe Italo Calvino: “siamo tutti uguali davanti alla morte, non davanti alla storia …”.
Ci piace concludere con una segnalazione che Le Monde pubblicò nel 1996 e che riporta integralmente l’invito che un preside americano era solito inviare all’intero suo corpo insegnanti all’apertura di ogni anno scolastico:

Caro Professore,
sono un sopravvissuto di un campo di concentramento.
I miei occhi hanno visto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere a gas costruite da Ingegneri istruiti, bambini uccisi col veleno da Medici ben formati, lattanti soppressi da Infermiere provette, donne e bambini ammazzati e bruciati da diplomati di scuole superiori e università.
Diffido – quindi – dell’educazione.
La mia richiesta è: aiutate i Vostri allievi a diventare esseri umani. I Vostri sforzi non devono mai produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti.
La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono a rendere i nostri figli più umani …