Lettera aperta alla Ministra Pinotti



di Emanuele Bruzzone e Gianfranco Monaca (presidente e Vicepresidente Tempi Di Fraternità onlus).

Onorevole Ministra Pinotti,
comprendiamo come le caste militari possano minacciare di buttarLe all'aria l'argenteria se oserà appoggiare col Suo voto la proposta di riabilitare i fucilati della rotta di Caporetto e le altre vittime della barbarie degli Stati Maggiori che imbiancarono con il “Patriottismo” e “il senso del dovere” i sepolcri dei ragazzi vittime della superiore insipienza ...

Ma non siamo disposti ad avallare – noi, inutile mandria di sudditi – la proposta con cui il Parlamento Italiano sembra che voglia concedere il “perdono” ai fucilati invece di chiedere in ginocchio il loro perdono. Che cosa gli perdoniamo? Gli condoniamo il costo della palla che il plotone d'esecuzione ha conficcato nella loro fronte o nella loro schiena in seguito alle condanne  dei tribunali militari, quando non di ufficiali indispettiti per essere stati salutati con poca deferenza?

In questi tempi di celebrazioni alfieriane ricordiamo l'espressione con cui Vittorio commentava le fosse comuni del campo di battagla di Zorendorff: “Gli schiavi – cioè i soldati - non sono buoni che a fare concime!”. Come Associazione Tempi di fraternità (onlus) avevamo consegnato al presidente Ciampi in visita ad Asti una lettera chiedendo la riabilitazione dei fucilati della prima guerra mondiale.

Non abbiamo mai avuto risposta, ma qualcosa si muove in Parlamento.
Abbiamo titolo per tornare a chiedere la stessa cosa.
Ai poteri locali vorremmo chiedere di aprire un pubblico dibattito su questo argomento.

Se no, la cultura dove la mettiamo?


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