Uno stato per la Chiesa? No grazie

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di Gino Scarsi.

Sto con Papa Francesco al 100%, e sono anche cristiano, come Salvini e la Meloni. La compagnia dei due a dire la verità non mi piace per niente, ma la ritengo una prova inconfutabile dell’esistenza di Dio: solo un Creatore infinitamente misericordioso potrebbe sopportare queste professioni di fede così “eretiche”, senza lanciare ai diretti sostenitori, fulmini mirati di parziale incenerimento dissuasivo, (qualche fulmine me lo becco comunque anch’io per la presunzione nel giudizio).

Le ambasce del mio credere, però non stanno qui, il nodo in gola mi assale leggendo il servizio giornalistico “Peccati mortali” di Emiliano Fittipaldi, giornalista d’inchiesta serio e preparato, sulle speculazioni immobiliari della segreteria di Stato Vaticana...

Che questa abbia gestito, in spericolate operazioni finanziarie, il cosiddetto “Obolo di San Pietro, un fondo extrabilancio di circa 650 milioni di euro, (derivanti da donazioni al Santo Padre per opere di carità e sostentamento della Curia Romana), getta nella costernazione milioni di credenti.

Queste operazioni, più che rendersi espressione del soffio Divino, mi sembra piuttosto rappresentino una concessione pericolosa alle tentazioni di Satana. Duecento milioni di dollari per l’acquisto di un palazzo a Londra, e prima ancora un investimento non riuscito nell’acquisto di una piattaforma petrolifera al largo dell’Angola, costato comunque 500 mila euro di consulenze, danno la misura dell’essenza contraddittoria della macchina vaticana, che oltre a non funzionare in chiave evangelica, rischia di rappresentare un corpo estraneo alla Chiesa stessa.E tanto per buon peso, queste scelte, di chiara logica speculativa, e nel solco del peggiore capitalismo, provengono in definitiva da fior fior di porporati.

Il fatto che sia partito dallo stesso Papa, un imput deciso volto a indagare presunti responsabili per corruzione e riciclaggio, attenua solamente la critica allo stato Vaticano, che è nato nel 1929 con il concordato in epoca fascista, ma che non rappresenta la Chiesa, e di cui i credenti non sentono minimamente la necessità.

Personalmente mi ritengo un credente de-vaticanizzato, convinto che lo stesso Gesù reincarnato all’oggi, rovescerebbe il tavolo dei tanti mercanti purtroppo presenti nella curia romana, e procederebbe alla liquidazione dello stato Vaticano stesso sostituendolo con una Ong dal nome: Chiesa Comunità Aperta.

Fra i dodici apostoli, occorrenti alla bisogna, e per le attuali nuove-vecchie emergenze, tra cui il vitello d’oro che si chiama adesso neo-liberismo, Gesù sceglierebbe certamente al posto di Pietro Papa Francesco, poi i diversi Don Ciotti sparsi per il mondo, almeno sei donne, un apostolo tecnico, Carlin Petrini per la cura del Creato (Carlin crederà solo dopo aver messo il dito nel buco della pallottola, sostitutiva della crocifissione, a tre giorni dalla ri-uccisione di Gesù), e infine Padre Alex Zanotelli con delega alle finanze e pieni poteri nel campo della redistribuzione delle ricchezze planetarie, quelle complessive e ingiustamente create.