Un buon caffè ... un caffè buono

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Lettera aperta di Giampiero Monaca all'amministrazione comunale di Asti.


Sono maestro elementare, lavoro alla Rio Crosio di Asti, ho constatato che durante l'estate i distributori automatici installati nell'atrio della nostra scuola sono stati rimossi. Le "voci di corridoio" dicono che questo sia avvenuto o stia avvenendo anche in tutte le altre scuole di Asti.
Sembra che d'ora in poi le ditte che vogliono proporre le proprie macchinette per la somministrazione di prodotti e bevande nelle scuole, debbano partecipare a una gara o comunque partecipare ad una trattativa diretta con l'Amministrazione. Ottima cosa ! ...

Si tratta di un'occasione eccezionale per riportare a gradi di civiltà e di decoro quello che invece era diventato un vero far west, un punto di vera diseducazione alimentare.
A scuola siamo molto attenti a proporre stili di vita e comportamenti alimentari sani e sostenibili; quanti progetti per incentivare  il consumo di frutta al posto di merendine grasse e zuccherose, quanti discorsi ed attività volte a disincentivare il consumo di bevande zuccherate e gassate.
Anche  il caffè, che noi insegnanti ci concediamo in intervallo, è spesso spunto per riflettere insieme ai nostri bambini sulle condizioni di vita e di lavoro dei produttori di caffè, dei contadini che  lavorano in piantagioni tropicali, sfruttati per coltivare tè, cacao, caffè, pagati pochissimo e costretti a condizioni di lavoro durissime.

Tutto questo è però reso piuttosto difficile, quando in corridoio il distributore propone con colori sgargianti, confezioni vivaci, bibite, cocacola, acqua in bottiglia, magari pure delle "peggiori" multinazionali, snack ipercalorici e merendine iperzuccherose ...
Certo  anche l'abitudine alle incoerenze del mondo è una lezione per la vita, educa ad essere tenaci e perseverare con convinzione, ma questa è davvero una tentazione, un invito alla trasgressione, un martellamento continuo.

Lo scontro con le  big companies e le loro campagne pubblicitarie allettanti e raffinate, rischia di vedere noi piccoli educatori poco attrezzati, perdenti in partenza.
Allora, penso che  il soccorso per noialtri ci possa proprio arrivare dall'Amministrazione e dalle scelte che essa vorrà attuare.
Immagino (e auspico) che  in questi giorni, nei vostri uffici preposti, si stiano selezionando nuovi fornitori di apparecchiature di distribuzione automatica, in cui tè, caffè, cioccolata, siano di provenienza equosolidale.
Che  l'acqua in bottiglia sia abolita e che per l'avvenire siano installati depuratori o almeno "boccioloni" comunitari.
Che  gli snack e le merendine con i loro intrugli cremosi o ipersalati, lascino il posto a porzioni di frutta fresca confezionata, yogourt, latte, pane e prosciutto, pane e formaggio, frutta secca. Tra l'altro si potrebbe pensare anche a una filiera di rifornimento a km0 (nocciole piemonte, formaggi, pane ed affettati nostrani, frutta locale e di stagione).

Non sto sognando nè puntando alla luna, ho personalmente visto questi distributori in funzione  in altre scuole in Italia ed all'estero.
Che evoluzione, che  meraviglioso segnale  politico (nel senso più alto) ed educativo.
Piuttosto che affrettare una installazione tout court, meglio impiegarci qualche mese in più per approntare un progetto coordinato funzionale, ma credo sia una "ghiotta" occasione, da cogliere al volo, per  rendere davvero "buoni" per tutti gli intervalli dei nostri ragazzi e i momenti di relax, occasione di continuità educativa coerenti con le proposte fatte durante le lezioni.