Variante frazionale di Asti: incubo finito?

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di Roberto Zanna, con la collaborazione di Mario Malandrone.


Ve li ricordate quei due personaggi ultraquarantenni dell'incubo di Mario Malandrone, pubblicato nella posta dei quotidiani locali un anno fa ? Don Chischiotte (Mario) e Sancho (il sottoscritto), i loro mulini a vento (Variante Frazionale) e i moderni draghi (gru e betoniere) ...

Ve li ricordate ? Che fine hanno fatto ? Che cosa ne è stato della variante frazionale ?
Don Chisciotte e Sancho sono invecchiati ... ma l’incubo ci sembra rimanere: ci era stato promesso zero consumo di suolo e il censimento su quanto già costruito per annientare definitivamente i draghi “sputacemento”, ma dal Comune di Asti stiamo ancora aspettando i dati richiesti dal nostro Forum nazionale per il paesaggio e nessun iter partecipativo è stato messo in piedi.
Eppure i primi "portatori di interesse" delle pratiche pubbliche dovrebbero essere i cittadini. Insomma: l'incubo continua .... è vero, adesso i cittadini possono partecipare alle commissioni consiliari a pieno titolo; però, da buon “Sancho”, non mi piace che non ci sia ancora un iter chiaro che definisce quanto conta la partecipazione alle commissioni.

L’insoddisfazione cresce se ricordiamo lo stridente messaggio, commentato anche su altritasti.it, che l'assessore Arri ha ribadito tra i principi basilari dei criteri urbanistici di nuova adozione: "dobbiamo tenere ben presente che, prima o poi, questa crisi finirà e i nostri strumenti urbanistici devono essere pronti per la ripresa del comparto edile".
Questa incauta (?) frase avvalora l'impressione che la Giunta abbia deliberatamente trascurato i dati che denunciavamo mancanti e le critiche alla politica dell'impianto della Variante Frazionale, insomma l’impressione è di aver avuto un grosso contentino pur di agire in continuità su una politica sbagliata. Io e “Don Chisciotte” forse ancora sopra un ronzino a caccia di draghi sputacemento .... siamo erranti, siamo al servizio di piantatori di alberi, di guardiani di giardini pubblici, di comitati che cercano di combattere le frotte di draghi sputapolverisottili (le auto) che invadono i nostri borghi, di bambini e genitori che vogliono giocare insieme nel verde.
Ma ogni tanto sostituiamo gli incubi con sogni di amministratori che ascoltano la volontà dei cittadini, almeno per una Variante Verde che consideri "parchi" i parchi e non particelle da vendere, che prendono e realizzano quanto richiesto per almeno arginare la prepotenza del traffico in città .... di prodi cittadini che uniscono i loro sforzi e le loro intenzioni, senza più sentirsi soli nella propria testardaggine.

E Mario ? Mario aggiunge: “non possiamo certo arrenderci, l'arma più grande è la parola, una penna a volte può ergersi in gesti rivoluzionari e poi questa variante consuma suolo, la maschereranno come riduzione e noi dobbiamo invece dire che è cemento che cola, per cui nonostante gli acciacchi è importante vigilare su ciò che avviene e continuare a informare; un prato è un prato, una colata di cemento una colata ! Le parole sono importanti e noi abbiamo quelle oltre a Ronzinante !”.