Il patrimonio immobiliare oggi esistente nella città di Asti

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di Alessandro Mortarino.


L'amministrazione comunale di Asti è stata di parola e, con lieve anticipo rispetto alla tempistica promessa, ha provveduto a completare un serio e corposo lavoro per rispondere alla richiesta "censuaria" rivolta a tutti i municipi italiani dal nostro Forum nazionale "Salviamo il Paesaggio", regalandoci una chiara ed esaustiva istantanea sulla situazione urbanistica odierna. Dico subito che questa radiografia è la più meticolosa e la migliore fra tutte le oltre 530 schede restituite finora dai Comuni e ciò non può che rendermi soddisfatto, perchè sfata il detto secondo cui "nessuno è profeta in patria": essendo il sottoscritto il coordinatore nazionale del Forum e il principale responsabile di questa campagna nazionale, la risposta articolata di Asti capoluogo suona come un merito alla concretezza della nostra richiesta ...



E, in qualche modo, una sorta di "premio" alle nostre insistenze datate ormai dall'anno 2009, quando le prime azioni del Movimento Stop al Consumo di Territorio avevano individuato la necessità di raccogliere i dati sul tessuto dell'edificato presente in città, non incontrando la condivisione dell'amministrazione allora in carica.

Nel 2012 avevamo "condito" la campagna elettorale di tutti i candidati alla poltrona di primo cittadino con precise richieste sugli aspetti relativi al Piano Regolatore e raccolto da tutte le forze la disponibilità a procedere quanto prima al necessario "censimento del cemento".

Una mozione congiunta firmata dai due consiglieri del Movimento 5 Stelle (Giargia e Zangirolami) e dal consigliere della Federazione della Sinistra (Pensabene), aveva sollecitato la neoeletta amministrazione nel passare all'azione già ad inizio mandato, raccogliendo l'unanime accordo dell'intero consiglio comunale già nel luglio 2012.
Ad ottobre era stata insediata un'apposita "taskforce" tecnica e stabilito un cronoprogramma che indicava nel mese di aprile 2014 la data di ultimazione del lavoro di reperimento dati.
Pochi giorni fa, ecco arrivare l'ultimazione del complesso lavoro e la prima diramazione dei dati della scheda censuaria. Un lavoro che non è costato un euro alle casse comunali, in quanto realizzato interamente grazie all'ausilio di alcuni tecnici che vi hanno dedicato tempo e passione. Producendo un lavoro estremamente accurato, incrociando diverse banche dati. Le fonti utilizzate sono state:

-  Il P.R.G.C. del Comune di Asti ed il database a corredo dello stesso;

-  La banca dati dell’Agenzia del Territorio (Catasto);

-  Il SIATEL (acronimo di Sistema Interscambio Anagrafe Tributarie Enti Locali) che consiste in un sistema di collegamento telematico voluto dal Ministero dell'Economia e delle Finanze che consente lo scambio attivo di informazioni anagrafiche e tributarie fra  Amministrazione pubblica centrale e locale.
Comuni, province, regioni, consorzi  di  bonifica e comunità montane possono così consultare i dati posseduti dalla banca dati dell'Amministrazione Finanziaria.
All’interno di questa banca dati sono presenti anche i dati relativi alle utenze (luce, gas, ecc.);

-  La banca dati della Tariffa di Igiene Ambientale o TIA, il sistema di finanziamento comunale della gestione dei rifiuti e della pulizia degli spazi comuni che ha sostituito la TARSU, la Tassa sui rifiuti solidi urbani;

-  Il Database fornito su software dall’APSYSTEMS per tutti gli applicativi del Comune di Asti. I vari Settori dell’Amministrazione comunale (Anagrafe, Toponomastica, Urbanistica, Tributi, ecc.) utilizzano questo database con programmi dedicati;

-  I dati provenienti dal Censimento della popolazione ISTAT 2011 in fase di lavorazione;

-  Gli Archivi dei vari Settori comunali.

Un ringraziamento ci pare doveroso sia agli amministratori che più "ci hanno creduto" (l'assessore all'urbanistica e vice sindaco Davide Arri e il presidente della commisione Filippo Cornero) e sia ai tecnici coinvolti (il dirigente Angelo Demarchis, Domenico Costa e Marco Montrucchio in primis), che hanno affinato un sistema di rilevazione dati molto calibrato e ai quali ho chiesto di rendersi disponibili per offrire la loro esperienza diretta a tutti i colleghi di altre amministrazioni comunali che volessero utilizzare il "metodo" per le loro elaborazioni.
Ovviamente il sistema adottato non è "una tantum", ma potrà (abbastanza facilmente) essere riproposto nel tempo.
I risultati individuati li possiamo certamente considerare molto vicini alla reale situazione odierna, anche se l'incrocio fra banche dati così diverse necessariamente mostra alcune imperfezioni (ad esempio gli immobili ex Asl, avendo un'utenza attiva TIA, non risultano tra gli immobili vuoti) e dunque possiamo considerare il dato sugli immobili/abitazioni non utilizzate sensibilmente sottodimensionato. Ma comunque la prima "istantanea" è più che sufficiente per ogni doverosa analisi.

I dati
Qui potete trovare i dati principali da noi riassunti: https://www.altritasti.it/index.php/asti-e-provincia/1869-completato-il-censimento-degli-immobili-vuoti-di-asti
Potrete così analizzarli e trarne le risposte "politiche"necessarie.

Un elemento salta prepotentemente all'occhio: la sovradimensionata "capacità insediativa residenziale" (cioè il numero di abitanti previsti) indicata dal Piano Regolatore in vigore dal 2000: oltre 127 mila abitanti a fronte dei poco più di 77 mila odierni.
Aggiungo ancora che la popolazione cittadina è aumentata di poco più di 4 mila residenti negli ultimi 12 anni (di cui poco meno di 500 negli ultimi due anni) e che le abitazioni attualmente sfitte "palesi" (perchè il dato delle "seconde case" è molto elevato: sono oltre 6 mila) sarebbero in grado di garantire un tetto ad altri circa 4 mila residenti.
D'altra parte il dato demografico storico è molto chiaro e lo ricordiamo noi: nel 1971 i residenti in Asti erano 76.151, un migliaio in più di oggi ...

Altro dato rilevante è quello relativo agli edifici non residenziali vuoti (li possiamo catalogare prevalentemente come produttivi/commerciali/uffici): sono oltre 1.400 ! E sono l'indice di una situazione economico-produttiva molto rilevante, che impone pianificazioni attente e una cura delle priorità per la città intera.

Infine, con sorpresa abbiamo compreso che quasi l'86 % della superficie comunale è agricola. E una domanda ci è subito balenata: ma come mai l'agricoltura in città è sempre stata considerata come una specie di "puro accessorio" e mai è stata sostenuta e valorizzata con forza ?

Il documento completo fornito dall'aministrazione comunale è scaricabile qui: http://www.astiterritorio.org/wordpress/wp-content/uploads/2013/12/relazione_censimento_V6.pdf

Ora i dati sono a disposizione di tutte le forze politiche, sociali, economiche di Asti. E di tutti i cittadini. Vanno letti con attenzione, studiati, calibrati e possono consentire una nuova lettura della città "che davvero vogliamo". Sta, dunque, all'intelligenza e alla sensibilità delle persone proporre una visione concreta del futuro.
Era ciò che ci premeva maggiormente all'atto dell'avvio della nostra campagna: ragionare collettivamente (e individualmente) senza pregiudizi ideologici ma con dati certi e alla mano. L'uomo "animale pensante e dotato della percezione del sè" può ora dimostrare le sue capacità di previsione e pianificazione.

Per noi si conclude solo una fase.
E ne inizia un'altra. Faticosa, di certo, ma nella consapevolezza di avere ora gli strumenti per offrire il nostro contributo alle generazioni che ci seguiranno ...