Qualche dubbio sulla centrale idroelettrica sul Tanaro

Stampa


di Giancarlo Trafano.


Martedì scorso ho avuto occasione di presenziare al dibattito, tra il Consiglio Comunale di Asti ed il Comitato dei Cittadini per il Tanaro ed il Borbore, relativo alla nuova centrale idroelettrica sul Tanaro. Ho apprezzato gli interventi del Presidente del Comitato, Luciano Montanella, e del consulente , Mario Tanino, che, con molta precisione e competenza, hanno evidenziato alcuni vizi di procedura, nell’assegnazione dell’appalto, nonché alcune carenze di carattere tecnico nell’analisi progettuale relativa all’aspetto della messa in sicurezza dell’intervento e per l’individuazione del progetto migliore ...

Lavoro impegnativo (anche economicamente) ed encomiabile ma purtroppo inefficace in quanto L’Amministrazione Provinciale, in persona del Commissario incaricato, aveva già provveduto all’assegnazione dei lavori.
Per quanto mi riguarda, pur sapendo che ogni iniziativa sarebbe ormai inutile, ho alcune perplessità sul come è stata condotta la vicenda in quanto ritengo non sia stato sufficientemente valutato, da entrambe le parti, l’impatto che l’opera avrà sull’ambiente, sugli ecosistemi fluviali, sulla biodiversità, ecc…

Che tipo d’impatto ambientale può avere un tubo di gomma, del diametro di mt. 1,85 (ed a maggior ragione quello previsto a Castello d’Annone di mt. 3,50), che attraversa l’intero alveo del fiume collegato ad una serie di turbine ed ad una costruzione al centro del fiume con funzioni di centralina di controllo e di comando ? Che conseguenze avrà sull’ecosistema fluviale e sulla fauna ittica un tale sbarramento essendo stato previsto solo un corto e stretto scivolo di risalita dal quale non riuscirebbero a risalire neanche i “salmoni norvegesi” (citazione rubacchiata).

Sono in vigore una serie di di Leggi e direttive in materia, quali :
- direttiva CEE 2000/60 e successive modificazioni (2001, 2008 e 2009)
- Legge 183/89
- D.Lgs. 152/99 e 258/00
- D.L. 152/06 (codice per l’ambiente)
- Piano Regionale di Tutela delle Acque (del marzo 2007)
- Piano Regionale Risorse Idriche
- Piano Paesaggistico Regionale
- Piano Territoriale Regionale

Mi chiedo allora a che cosa serve emanare delle norme che poi non si rispettano e chi deve farle rispettare poi le aggira concedendo autorizzazioni in deroga.
Non mi pare giusto che, per ragioni economiche ed occupazionali, si sacrifichi sempre l’ambiente e la qualità della vita delle generazioni future.

Sono piuttosto anziano e da ragazzo, negli anni cinquanta, ho spesso frequentato nei mesi estivi, con i miei compagni e naturalmente di nascosto dai genitori, i corsi d’acqua astigiani in cui pescavamo a mani nude tra le “prismà” di calcestruzzo e l’acqua del Tanaro, filtrata dalla sabbia delle spiaggette, ci dissetava senza spiacevoli conseguenze.
Oggi il Borbore ed il Versa sono ormai senza vita e nel Tanaro resistono solo pochi esemplari di fauna e di flora acquatica. A questo punto si è giunti a causa degli scarichi industriali e civili,  nonché per l’impiego di pesticidi, diserbanti, fitofarmaci, ecc… nell’agricoltura intensiva.

Quanto sopra premesso, a mio parere, il problema non è solo quello dell’altezza del salto necessario a produrre energia, bensì quello di ottenere energia pulita con metodi meno impattanti. Si può risparmiare sull’emissione di CO2 anche con l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti oppure con le pale a torre.