Rete ciclabile urbana: si può procedere

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di Vittorio Fiore.


Mi collego alla lettera di Daniele Del Colle pubblicata il 9 settembre su "La Stampa", che invita l’Amministrazione comunale di Asti a progettare una rete di piste ciclabili basata sugli assi Nord-Sud ed Est-Ovest della nostra città, al fine di permettere agli utenti delle due ruote di percorrere in sicurezza la città. Ricordo che già nel 1991 l’Ufficio viabilità e traffico del Comune di Asti, su specifica richiesta dell’Assessore, incaricava il sottoscritto a redigere il Programma degli itinerari ciclabili, programmati per gli anni 1992 e 1993, al fine di concorrere ai finanziamenti previsti dalla Legge numero 208 del 28/06/1991 ...

Questo primo inquadramento della rete ciclabile urbana, è stato approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Asti il 20/12/1991, con la delibera numero 232.
Mi chiedo perciò per quale motivo non si possa procedere all’attuazione di questo programma, aderendo per esempio al Patto dei sindaci, che prevede di raggiungere e superare l’obiettivo UE della riduzione del 20 per cento delle emissioni di CO2 entro il 2020.
Sono indicate anche le numerose fonti di finanziamento utilizzabili a livello locale, regionale e nazionale, provenienti da: risorse proprie degli enti locali, risorse dei partner locali, sussidi comunali e regionali, partenariati pubblico-privati e Fondi europei specifici per la viabilità urbana sostenibile.