Immobili ex ASL. Proposte di riqualificazione all’alba della nuova trattativa privata

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di Massimo Longo.


La Regione Piemonte e l’Azienda sanitaria locale AT di Asti hanno pubblicato l’avviso di procedura negoziata per la vendita delle unita' immobiliari Ex Ospedale Civile – via Botallo -   volume mc 107.000, Ex – Maternità -  via Duca d'Aosta -  volume mc 28.800 e Ex Inam – via Orfanotrofio - volume mc 8.600. Ricordiamo che le precedenti aste sono state dichiarate deserte per mancanza di offerte.
In pratica si avvia una trattativa privata, per partecipare alla quale occorre manifestare il proprio interesse, per iscritto, al direttore generale dell’ASL. Scadenza della manifestazione d’interesse: ore 12,00 del 14 novembre prossimo ...



Successivamente l’ASL inviterà tutti coloro che hanno manifestato interesse a formulare un’offerta per l’acquisto degli immobili.
Il valore approssimativo stimato con le ultime perizie si attesta a poco meno di 24 milioni di euro (€ 23.640.510 + IVA, se dovuta).
Si cerca quindi di trovare una strada diversa per vendere i tre immobili. Chissà come andrà a finire.

Riqualificazione: il progetto EXO
Apprendiamo però che, contemporaneamente, è stato avanzato un progetto di riqualificazione dell’ex Ospedale.
Sono stati, infatti, presentati sabato 11 ottobre (e poi esposti presso il Comune di Asti) i dettagli del progetto molto articolato degli architetti Ferrante Marengo e Luciano Bosia, e del loro team di giovani progettisti. La proposta dell'arch. Marengo prevede per l’ex-ospedale la realizzazione di "soluzioni abitative del tutto innovative sia dal punto di vista della struttura, sia sotto il profilo sociale. Accanto a spazi di carattere direzionale e commerciale, ci saranno locali riservati alle botteghe di quartiere, ad un ostello, un albergo, bar ristorante, un asilo: inoltre, sono previsti parcheggi, studi professionali ed una sala conferenze. Una parte del progetto è intitolata "cohabitat" e prevede la realizzazione di alloggi di stampo tradizionale, seppure con metrature non ampie, che potranno usufruire di servizi in comune". (testo tratto da http://www.lanuovaprovincia.it/stories/politica/29464_vecchio_ospedale_ecco_come_lo_faremo_rinascere/)

Analogie
Mi permetto una segnalazione. All'indirizzo:
https://www.altritasti.it/index.php/asti-e-provincia/1972-vendere-o-riqualificare-una-proposta-per-il-complesso-dellex-, è possibile trovare un articolo datato 4 aprile 2014 a firma del sottoscritto, dove avanzo una proposta sorprendentemente molto simile a quella di cui sopra. Chiarisco subito che non era tutta farina del mio sacco: prendevo spunto da una tesi di laurea di due architette, alla quale aggiungevo qualcosa di personale.

Tanto per fare un confronto, prendiamo un pezzo del resoconto della Gazzetta d’Asti di venerdì 17 ottobre sulla presentazione del progetto Marengo - Bosia:
“Secondo la proposta Marengo-Bosia, ecco cosa troverebbe posto nell’ex ospedale: più di 45 unità abitative di piccole dimensioni, 60 mq al massimo, un ostello, uffici privati, co-working, attività commerciali, un asilo, parcheggi, un hotel con 100 posti letto, un centro congressi da 350 posti, un polo di attrazione con giardino, un caffè letterario, un’enoteca, un centro benessere, un centro medico
.”

Dall’articolo del sottoscritto, in sintesi e a spizzichi e bocconi:
…… emergono nella tesi (delle due architette, ndr) svariati possibili usi (integrati tra loro), degli spazi del complesso, tra cui:
Struttura turistico ricettiva: albergo tre stelle con 100 camere nel chiostro, il nucleo più antico del complesso. (Tale utilizzo è stato proposto in passato nella forma di Albergo Etico, credo proprio da componenti dell’attuale Giunta comunale) - Ristorante di alta cucina. - Caffè letterario – Enoteca- Locali commerciali vari, tra cui uno stand di vendita prodotti locali - Punto d’informazioni turistiche - Baby parking - Sale riunioni e sale congressi - Autorimessa con parcheggi privati e parcheggi a pagamento - Orti in città: fazzoletti di terreno per alberi da frutto, orti e fiori, anche con valenza didattica per le scuole.

E poi, aggiunge il sottoscritto::
Spazio di co-working ..., servizi alla persona (medicina tradizionale, medicina olistica, massaggi, trattamenti, ecc.), scuole e corsi, spazi eventi, e altro ancora - Ostello per la gioventù con servizio di ristorazione - Casa della salute - Sportello salute - Poliambulatorio - Casa accoglienza per persone con difficoltà psichiche e/o fisiche - Casa popolare: piccoli appartamenti per famiglie e singoli con difficoltà.

Potete controllare personalmente nell’articolo originario su Altritasti, e farvi una vostra opinione.

Torniamo alla tesi di laurea
Serena Grattapaglia e Beatrice Campia si laurearono a Torino nel 2010 con uno studio dettagliatissimo proprio sul recupero dell'ex Ospedale. La tesi, come avete avuto modo di vedere, propone davvero molto di quello che è ora ri-proposto dall'arch. Marengo.
La tesi, tra le altre cose, è stata premiata proprio dalla Cassa di Risparmio di Asti, della quale si è invocato l’intervento durante la presentazione in Comune del progetto Marengo-Bosia.
Qualora la Cassa (o chiunque altro) decidesse di prendere in considerazione la cosa, mi permetto il suggerimento di considerare anche il team Grattapaglia-Campia (se interessate, ma credo di sì), quanto meno perché il loro lavoro e le loro idee siano riconosciute e valorizzate.

Il quadro generale
Il progetto Grattapaglia – Campia aveva tuttavia come presupposto anche un’analisi delle caratteristiche e delle criticità del territorio astigiano, che nella loro tesi sono raffrontate con le possibili vocazioni funzionali del complesso dell’ex ospedale. Ed è da questo raffronto che le autrici hanno evidenziato quella serie di potenziali utilizzi dell’ospedale che andrebbero a soddisfare effettive esigenze territoriali. Quindi non un progetto fine a se stesso, ma integrato in una prospettiva più ampia. A rinforzo di questo raffronto si aggiungono, a mio parere, i preziosi commenti e suggerimenti fatti dall'Arch. Marco Pesce in calce al mio articolo su Altritasti, in merito alle modalità realizzative e finanziarie, e soprattutto al necessario inserimento dell'area ex ospedale in una più generale riqualificazione dell'area di ingresso sud alla città.
Infine, il Sindaco Brignolo ha dichiarato che, a seguito dei previsti interventi (laboratori e palestra) per l’Università, appena finanziati e in previsione per il 2015/16, accoglierebbe con favore la realizzazione di un ostello universitario. Si valuti allora se la riqualificazione dell’ex ospedale potrebbe comprendere anche questa realizzazione.

Si tratta quindi di affrontare il solito nodo: avviare finalmente una vera e condivisa pianificazione urbanistica (e sociale, ed economica), come già richiesto nel recente passato da molti cittadini astigiani, e non, con l’avversione alla Porta del Monferrato e all’Agrivillage, con l’annesso incontro pubblico del 10 febbraio 2014 organizzato da Stop al consumo del territorio, con la successiva petizione firmata da 1900 persone, con le sollecitazioni degli architetti e dei commercianti.

Speranza
Chissà se l’amministrazione comunale, in controtendenza con le sue ultime decisioni, deciderà di sostenere il progetto di riqualificazione e avviare un nuovo percorso virtuoso.
Il progetto Grattapaglia – Campia, o l’analogo successivo Marengo-Bosia, o una sinergia dei due, supportati dalla Cassa di Risparmio di Asti, da finanziamenti pubblici, da attori privati, da un project financing autentico, onesto, chiaro e ben fatto, potrebbero essere un buon punto di partenza.