In attesa delle decisioni della Provincia di Asti sul teleriscaldamento



di Alessandro Mortarino.

La prossima settimana dovrebbe (ma il condizionale è ancora d'obbligo ...) arrivare il responso da parte della Provincia di Asti sul discusso progetto dell'impianto di teleriscaldamento cittadino. Essendo scaduti i termini del procedimento e non avendo ottemperato AEC SpA alle richieste formulate dalla Provincia, sarebbe logico attenderci che il verdetto finale sancisca un diniego autorizzativo definitivo ma, nel frattempo, ci sono alcune novità che lasciano allibiti ...

Cittadinanzattiva/Tribunale per i Diritti del Malato, Legambiente, Movimento Stop al Consumo di Territorio/Forum Salviamo il Paesaggio, Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l'Astigiano, Tempi di Fraternità, Paolo Montrucchio e oltre 4 mila cittadini hanno infatti provveduto a richiedere all'Assessorato regionale alla Sanità e all'Asl di Asti di mettere a loro disposizione le documentazioni inerenti la ventilata cessione dei terreni al Comune di Asti.
L'Asl di Asti ha già provveduto a rispondere e il contenuto di tale risposta "suona strano". Dice l'Asl: «si comunica che la medesima riguarda documenti che non sono oggetto di pubblicazione ai sensi del D.Lgs. n. 33/2013 e, pertanto, non sussistono gli estremi per accogliere l’istanza. In ordine alla richiesta di accesso agli atti formulata ai sensi della L. n. 241/1990, la stessa sarà esaminata per competenza dalla S.C. Tecnico Patrimoniale Logistica e Approvvigionamenti (Direttore Dr.ssa Lidia BECCUTI)».

I cittadini "normali" leggono questa risposta come un chiaro "non sono cose che vi interessano" ... Ma la richiesta era molto chiara e, in particolare, sollecitava l'Asl di Asti a rendere pubblico e trasparente il parere dell'avv. De Marinis del foro di Roma, al quale questa estate l'Asl aveva richiesto una consulenza per valutare gli aspetti del diritto connessi alla disponibilità dei terreni. La delibera di affidamento della consulenza era stata trasparentemente indicata dall'Asl, ma ora non pare più visibile ...

Una domanda ci pare lecita: essendo costata - questa richiesta di consulenza - circa 8 mila euro di denari pubblici, perchè la risposta non può essere conosciuta dai cittadini ?

Inoltre, per pura casualità e per evidente ironia della sorte, la seconda richiesta formulata dai cittadini ai sensi della legge n. 241/1990 verrà esaminata per competenza dalla dottoressa Beccuti dell'Asl. Il cognome non ci tragga in errore: non è l'attuale presidente dell'Asp, ma solo una parente ...

La risposta dell'Asl impedisce anche di essere certi delle azioni amministrative che l'Ente stesso ha deliberato per mettere a disposizione del Comune di Asti le aree su cui AEC vorrebbe costruire l'impianto. Per quanto ne sappiamo, al momento non esistono atti ufficiali, se non una generica lettera a firma della dottoressa Grossi (direttore generale dell'Asl di Asti), inviata al Sindaco di Asti, con cui si formalizza la disponibilità a concedere i terreni in concessione onerosa. Ma è una lettera privata, un'iniziativa personale o esistono atti ufficiali da parte dell'Asl (che non è un'azienda privata ma un Ente pubblico ...) ?
Prima o poi i cittadini lo verranno a sapere.

"A pensare male degli altri si fa peccato ma spesso si indovina", diceva Giulio Andreotti. Noi non vogliamo pensar male, ma ora più che mai ci aspettiamo che il diritto, la trasparenza, la logica riescano a superare questa situazione davvero spiacevole e inducano la Provincia di Asti a esprimere il proprio verdetto finale nell'unico modo possibile.
Cioè trasformando il "preavviso di diniego", formulato più di 7 mesi fa, in un "diniego definitivo".

I cittadini attendono, sereni e determinati. E anche sempre più perplessi ...

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