Teleriscaldamento: partita finita, iniziano i supplementari...

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di Alessandro Mortarino.

Giornata davvero campale, quella di giovedì 22 dicembre. Mentre nella gremita sala consiliare del municipio di Asti si sviluppava un acceso dibattito interno alle 4 commissioni congiunte convocate per per far approvare il cambio di destinazione urbanistica dei terreni dell'ospedale e consentire di accogliere gli impianti industriali proposti da AEC SpA, sul sito della Provincia di Asti compariva l'agognato verdetto. Che sanciva la conferma dei motivi ostativi al rilascio dell'autorizzazione, il respingimento della richiesta di proroga ulteriore, l'archiviazione del procedimento e l'avvio di un nuovo procedimento. Un "modo elegante" di esprimere un diniego definitivo e invitare AEC "a riprovarci" ...

La quasi contemporaneità tra l'inizio della seduta congiunta delle commissioni e la pubblicazione del responso conclusivo della Provincia non ha, purtroppo, consentito un dibattito sui punti dell'importante documento. Ed è un vero peccato.
In estrema sintesi, cerchiamo di raccontarvi gli elementi salienti di queste ultime ore.

Le Commissioni
Sala gremita, dicevamo, e quasi 5 ore di serrato dibattito tra due visioni opposte che ha visto il Sindaco Brignolo, in prima persona, aprire la seduta con una interminabile prolusione che ha ripercorso l'iter complesso del progetto.
Ci si aspettava che le Commissioni discutessero di numeri e di dati, invece l'intervento iniziale del Sindaco (più volte interrotto dal pubblico) ha deviato il confronto sulle "bontà" (sue parole n.d.r.) del progetto proposto, in termini generali e assolutamente di "parte": a molti è parso che Brignolo non fosse il primo rappresentante della città e dei suoi interessi, ma un rappresentante di AEC (o ASP o IREN).
Dopo di lui è intervenuto il Vice Sindaco (e Assessore all'Urbanistica) Arri, che si è limitato a spiegare che il compito del Consiglio Comunale sarà semplicemente quello di indicare un "parere di conformità endoprocedimentale"; spetterà insomma solo alla Provincia la funzione di autorizzare o negare il teleriscaldamento e potrà farlo anche contrariamente al parere del Comune. Ma dal pubblico diverse voci hanno commentato che se il Comune desse un parere contrario, la Provincia avrebbe indubbiamente grosse difficoltà a giustificare un proprio orientamento positivo ...
Ad un certo punto si è addirittura giunti ad ascoltare (anche da un presidente di commissione) che le stesse commissioni "non contano nulla". Lo Statuto comunale recita, però, che le "commissioni hanno funzione preparatoria, consultiva e propositiva da esercitare nei termini stabiliti".
Molti cittadini, anche in rappresentanza di associazioni e comitati, sono quindi intervenuti segnalando elementi critici legati alla variazione della destinazione urbanistica dell'area. Ne citiamo sommariamente alcuni: assenza di elementi finanziari circa la concessione onerosa da parte dell'Asl, prescrizioni indicate dalla legge regionale 56/77 per le fasce di rispetto attorno agli edifici industriali, classificazione acustica incompleta in quanto mai è stato prodotto il necessario "Documento di verifica", inadeguatezza del progetto rispetto agli orientamenti del PAES (Piano d'azione per l'energia sostenibil) approvato dal Comune, indice fuori norma del fattore di conversione in energia primaria (PEF) che rende evidente come l'area ospedaliera sia non adeguata all'impianto proposto, mancanza (segnalata dall'ARPA) di dati e tabelle esaustive per poter consentire la validazione della proposta ai fini del rilascio dell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), riferimenti al lascito testamentario che lega l'utilizzo delle aree per fini esclusivamente didattici/assistenziali di pubblico interesse (che non tocca l'energia elettrica e il raffrescamento), registrato crollo dei valori immobiliari in questi mesi per gli appartamenti della zona.
A tutti ha risposto quasi sempre il Sindaco, che non è un tecnico, ripetendo in ogni caso le sue certezze sulla "bontà" del progetto.

La Provincia
Difficile sintetizzare il corposo documento di verdetto, per questo consigliamo a tutti di leggerlo integralmente qui: http://www.provincia.asti.gov.it/procedimenti-attivi-valutazione-ambientale-ippc/details/485-dlgs-11508-dlgs-15206-smi-lr-4098-smi
Il punto più importante è senza dubbio il 24, che indica il giudizio positivo di compatibilità ambientale ma lo subordina all'approvazione della variante urbanistica da parte del Comune di Asti secondo le procedure proprio della L.R. 56/77, al rispetto della pianificazione sovraordinata, all'accordo tra ASL AT e AEC, all'osservanza di tutte le previsioni dello Studio di Impatto Ambientale.

La stampa locale
Venerdì su alcuni media astigiani si riporta la notizia del responso della Provincia. La Stampa titola "Arriva il sì della Provincia e il no dei comitati". Non è esattamente così - come si comprende dalle note dell'articolo - e chi ha seguito la vicenda sin dall'inizio ha un moto di disapprovazione sulla semplificazione evidente.
Poche ore ed esce un comunicato stampa a firma di Marco Gabusi, presidente della Provincia, che riportiamo integralmente:

Provincia di Asti: nessun parere positivo sull'impianto di teleriscaldamento
"In merito alla questione del teleriscaldamento tengo a precisare che la Provincia di Asti, a differenza di quanto apparso in alcuni articoli pubblicati sulla stampa locale, non ha espresso alcun parere positivo sull’ impianto di teleriscaldamento nel Comune di Asti.
A fronte di una richiesta di proroga della ditta Aec (proponente dell’impianto) l'Ente di piazza Alfieri ha negato questa possibilità facendo però salvo il giudizio di compatibilità ambientale che discende dai pareri emersi in Conferenza dei Servizi, in particolare da parte di Arpa Piemonte e ASL di Asti.
La società ha deciso, contestualmente, di ritirare la pratica e di ripresentarla.
Per il raggiungimento dell'autorizzazione serviranno il parere di conformità urbanistica, che deve essere approvata dal Consiglio comunale di Asti, la disponibilità dell'area e il contratto Enel, tutti oggi non ancora disponibili.
È evidente, quindi, che la Provincia non ha detto alcun "si'" al teleriscaldamento ne potrà farlo finché tutti gli elementi ostativi non verranno rimossi".

Ancora poche ore e sul sito on line de La Stampa l'articolo pubblicato cambia il suo titolo in "Teleriscaldamento: la Provincia respinge la richiesta di proroga".

Quante altre news accadranno ancora nelle prossime ore ?

Nel frattempo pare che entro metà gennaio si terrà un consiglio comunale aperto sul tema del teleriscaldamento e, a seguire, il voto che decreterà la volontà dell'amministrazione in carica sulla trasformazione dell'area ospedaliera da luogo di protetta quiete a sede di impianti industriali.

L'area dell'ospedale non andrebbe sempre protetta ?

Lo sapremo fra qualche settimana ...