di Alessandro Mortarino.
Qualche settimana fa, al termine dell'assemblea di ratifica del protocollo di intesa che ha sancito l'avvio del processo di riapertura delle linee ferroviarie locali, il professor Marco Devecchi aveva salutato Maurizio Rasero con una battuta: «Le decisioni che avete assunto su Teleriscaldamento, Oasi dell'Immacolata, ferrovie e Agrivillage ci fanno pensare che tu sia il Sindaco più "verde" che Asti abbia mai avuto». La risposta di Rasero fu «Grazie, ma vi darò anche qualche dispiacere». Ed ecco le prime avvisaglie: riapertura della pista di motocross di Valmanera e riproposizione della TSO (Tangenziale Sud-Ovest). E non solo ...
C'era da aspettarselo, dato che in campagna elettorale Rasero aveva indicato le sue simpatie per la pista da cross e che Giorgio Galvagno non ha mai nascosto il suo rimpianto per quella tangenziale ripetutamente bocciata. E nei giorni scorsi i due argomenti sono tornati prepotentemente alla cronaca.
Rasero ha risposto in consiglio comunale ad una interrogazione formulata dal consigliere Beppe Rovera sulla incompatibilità della pista di Valmanera con l'area SIC, sito di interesse naturalistico comunitario, dichiarando la volontà della sua amministrazione a rilanciare il motocross proprio in quel luogo, ritenendolo un riconosciuto circuito internazionale in grado di accrescere l'immagine di Asti nel mondo.
Recentemente i proprietari della struttura hanno provveduto a eseguire l'abbattimento degli abusi edilizi ancora presenti sulla pista - nonostante le ripetute ordinanze del Comune - e ora confidano nella nuova volontà dell'amministrazione Rasero di "fare la voce grossa" nelle sedi opportune per eliminare gli impedimenti alla riapertura della contestata pista.
Quali siano queste "sedi opportune", onestamente ci è difficile comprenderlo. Sembrerebbe, infatti, che la questione rivesta semplicemente un carattere "politico", dunque superabile attraverso patteggiamenti/concessioni tra amministrazioni più o meno collaborative.
Ma qui siamo in presenza di un SIC, di sentenze del TAR e del Consiglio di Stato: ritornare su queste decisioni "sepolcrali" ci pare davvero maniacale, una sorta di autentico "accanimento terapeutico" ...
Idem dicasi per la TSO. Pareva un capitolo chiuso, ma nelle scorse settimane gli obiettivi del programma di governo comunale indicati e suggeriti da Galvagno contengono il richiamo alla vituperata tangenziale a sud ovest della città. Non se ne sa di più, ma ci pare sufficiente per iniziare a preoccuparcene e prepararci a qualche nuova vertenza.
Nuova ?
Beh, diciamo nuova-vecchia.
Perchè la nostalgia è la ninna nanna degli uomini. E gli uomini fanno anche politica, dunque ...
E poi l'amministrazione Rasero non sembra volersi occupare solo di progetti "deja vu"; ecco, infatti, affacciarsi la decisione di concorrere al finanziamento previsto dal bando regionale “Poli Innovativi per l’infanzia”. Che, in sintesi estrema, significa prevedere lo spostamento di una sezione di nido e 7 sezioni di materne dalle scuole Boschetto e Rio Crosio, oltre alla sezione Pascoli della De Benedetti (in totale circa 250 bambini) in un nuovo insediamento da 17.700 mq nella zona del Fontanino, a ridosso dell'ospedale Cardinal Massaia.
Naturalmente una nuova edificazione e non il recupero di una delle tante (ma proprio tante) strutture inutizzate presenti in città.
Una scelta davvero incomprensibile, tanto che tre consiglieri di maggioranza hanno scelto di astenersi (Valleri e Vespa) o espresso parere contrario (Francese).
Eccoci quindi nel pieno della "schizofrenia" della politica-che-governa-e-che-decide: anzichè definire una visione complessiva dell'intera città e poi ricercare le fonti di finanziamento possibili, ci si getta a gareggiare su un bando disponibile, su cui si costruisce un possibile progetto.
Non un progetto da finanziare, dunque; ma fondi da trasformare in risultato.
Cambieranno, prima o poi, le cattive abitudini ? ...