Libera e il 21 marzo astigiano

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Libera Asti, 21 marzo 2018: diario della XXIII giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie.

Fare memoria è un impegno, un dovere che sentiamo di  rendere a quanti sono stati uccisi per mano delle mafie, un impegno verso i familiari delle vittime, verso la società tutta ma, prima ancora, verso le nostre coscienze di cittadini, di laici e di cristiani, di uomini e donne che vivono il proprio tempo senza rassegnazione” ...

Sono le parole di Don Luigi Ciotti, Presidente di Libera, l’associazione che, sin dal 1996, anno della sua fondazione, ha fatto del 21 marzo il giorno in cui vengono ricordate le quasi 900 vittime di mafia riconosciute dal 1883 ad oggi.
La Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di tutte le mafie, con la Legge nr. 20 è diventata, nel 2017, Giornata Nazionale al fine di conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa in difesa delle istituzioni democratiche.

«Quando ti uccidono un figlio, sparano anche su di te. A me hanno sparato quel giorno».
Queste parole di Saveria Antiochia, donna straordinaria e mamma di Roberto Antiochia, Agente di polizia ucciso da Cosa nostra nell’estate del 1985 insieme al Vice Questore Antonino Cassarà, custodiscono la chiave per capire lo spirito di questa iniziativa.
Le mafie, afferma Don Luigi, le si può studiare, analizzare, raccontare con efficacia, ma è difficile capirle a fondo senza aver conosciuto le loro vittime, senza aver sentito sulla pelle – per “contagio” emotivo – quegli spari che Saveria non ha mai smesso di sentire.
Con gli stessi sentimenti e con senso di responsabilità verso una memoria che non doveva essere retorica celebrazione, ma seme di impegno, Saveria suggerì di raccogliere tutti nomi delle vittime, anche le più sconosciute.

Un’altra madre avvalorò l’impegno della memoria, Carmela, la mamma di Antonio Montinaro, ucciso con il Magistrato Giovanni Falcone, di cui era il capo scorta. Nel corso di una funzione religiosa in ricordo della strage di Capaci, Don Luigi la incontrò e ne accolse il dolore e la preoccupazione perché il nome di suo figlio, come degli altri agenti della scorta, non veniva mai pronunciato.

Crediamo che, in questo particolare momento di tensione sociale, occorra ricordare che la lotta contro l’ingiustizia e la violenza non può avere barriere e che bisogna  resistere a qualsiasi manifestazione del potere di ogni mafia.
Le mafie  in Italia hanno  iniziato a uccidere tanto tempo fa e non ha mai smesso di farlo: il primo omicidio risale a due secoli fa, la quantità maggiore si concentra tra gli anni Ottanta Novanta del 900 ma le morti continuano sino ai giorni nostri.

La lotta contro la mafia, in ogni sua espressione e conseguenza,  non è mai facile, ma il nostro impegno quotidiano può, almeno in parte, rendere giustizia alle tante vittime innocenti che in questo giorno ricordiamo accanto ai nostri caduti.
Per questo vogliamo offrire il diario di questo 21 marzo così speciale per noi del Coordinamento di Libera Asti e, crediamo, per tutta la Cittadinanza.

Il 21 marzo 2018 vede un evento importante aprire le celebrazioni della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie: nella Sala Cambursano presso la Questura di Asti, a cura del Siulp astigiano che da tempo fa parte del coordinamento di Libera Asti, in presenza del sig. Prefetto Dott. Paolo Formicola e del Dott. Procuratore Alberto Perduca, del Comandante della Guardia di Finanza e dei Funzionari della Questura, del personale civile e della Polizia di Stato, ad un assemblea sul posto di lavoro nel corso della quale sono stati letti i nomi degli appartenenti alle forze dell’ordine, dei vigili urbani, delle guardie giurate, dei magistrati degli avvocati e dei cittadini stranieri vittime di tutte le mafie.
Il ricordo è andato anche a tutte le altre vittime e ai loro parenti in un momento di grande raccoglimento e emozione.

Le parole espresse dalle autorità, dalla segreteria Siulp e dei rappresentanti dei cittadini stranieri che hanno partecipato nella lettura dei nomi, hanno sottolineato l’ importanza della lotta alle mafie oltre ogni confine in difesa della giustizia, della legalità e dei diritti.
Con questo incontro ricordare in modo particolare tutti i rappresentati delle Forze dell’Ordine, le Guardie Giurate e i Vigili Urbani, i Magistrati e gli avvocati che a costo della loro vita hanno difeso lo Stato ed, accanto ad essi, i cittadini di altri Paesi caduti vittime innocenti delle Mafie, quei cittadini che nel nostro Paese sono venuti a cercare libertà, giustizia e dignità.

Anche quest’anno la piazza dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti si è trasformata in uno dei 1000 Luoghi e ha visto l’impegno un gran numero di giovani.
Molto ricco il momento di apertura, con la presenza del Prefetto dott. Paolo Formicola, del Dott. Caccavale, a far le veci del Provveditore Franco Calcagno, assente giustificato, e del Dirigente Scolastico dell’Istituto Penna e della giovane Assessore alle Politiche giovanili Elisa Pietragalla,
Subito dopo, all’ombra di un telo azzurro punteggiato da 108 aeroplanini di carta con cui gli allievi dell’I.I.S.S. Giovanni Penna di Asti hanno voluto ricordare i bambini vittime innocenti delle mafie, sono stati letti gli oltre 900 nomi che costituiscono il doloroso elenco; anche grazie alla preziosa collaborazione del personale dell’Asl AT, degli Ambasciatori dello Sport di Asti, dei ragazzi dell’Educativa territoriale e di molte persone che, passando dalla piazza, si sono fermate per dare il loro contributo alla lettura dimostrando l’importanza dell’impegno di tutti.

È stato emozionante leggere i nomi di Salvatore e Giuseppe Asta, due bambini come noi” dice Ginevra, un’alunna di 8 anni della scuola Baussano.
Il 21 marzo, nella Giornata nazionale delle vittime innocenti di mafia, le scuole dell’IC2 hanno fatto un grande cerchio di memoria intorno ai più di 900 nomi di chi ha perso la vita per mano delle mafie.
Ad introdurre il tema della giornata nel cortile della Biblioteca Astense G.Faletti una storia tratta dal libro “La classe dei banchi vuoti” di Don Ciotti”: la storia di Dodo, un bambino con la passione del pallone, che scopre, pagando con la vita, le gravi scorrettezze del mondo del calcio.
La  lettura della lunga lista di  nomi ha costituito il momento centrale della mattinata; le voci dei ragazzi  hanno  rotto il silenzio della biblioteca restituendo la dignità alle vittime innocenti di mafia.

La giornata è parte del percorso di legalità “Stare dalla parte giusta” progettato quest’anno per le scuole dell’IC2.
Una lettura molto partecipata dei nomi delle vittime è stata organizzata dall’IPSIA Castigliano di Asti, coinvolgendo studenti e docenti che da sempre sono sensibili ed attivi in questo percorso di memoria ed impegno.

Il 21 marzo 2018 la città di Saluzzo, in provincia di Cuneo, ha accolto istituti piemontesi, cittadini e famiglie, per la XXIII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, con una manifestazione organizzata da Libera Piemonte. Una delegazione di studenti astigiani, rappresentata dalle classi della quarta e della quinta UB del dell’Istituto Monti di Asti, con un gruppo dei volontari del Coordinamento di Libera Asti hanno raggiunto in pullman il corteo della giornata regionale celebratasi a Saluzzo.
8000 persone, per la maggior parte studenti e giovani che hanno sfilato per le vie di una fredda ma accogliente Saluzzo per leggere i nomi delle vittime e approfondire i temi dell’antimafia e della lotta alle illegalità ed all’ingiustizia sociale in una ricca serie di laboratori e seminari pomeridiani.

Il motto quest'anno era "Terra: solchi di verità e giustizia", per sottolineare l'importanza della giustizia sociale e dell'integrazione in una città che accoglie tanti migranti per il lavoro nelle campagne.
Foggia è la città che è stata scelta come sede della celebrazione a livello nazionale, e da lì a conclusione della mattinata, in collegamento video, abbiamo ascoltato Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera.
Le sue parole hanno risuonato nella piazza colorata, gremita di giovani: "Il cambiamento ha bisogno di tutti. Noi lo chiediamo alla politica, alle istituzioni, ma dobbiamo chiederlo anche a noi come cittadini: abbiamo bisogno di cittadini responsabili non di cittadini a intermittenza a seconda delle emozioni e dei momenti".

Nel pomeriggio, laboratori, incontri e spettacoli teatrali hanno portato a riflettere sui vari aspetti della criminalità mafiosa e su alcune vittime. Ad esempio lo spettacolo teatrale “Senza motivo apparente” era incentrato sulla figura di Amedeo Damiano, funzionario della sanità ucciso nel 1987 per aver denunciato la corruzione nel suo ambiente di lavoro.
Per noi giovani è importante conoscere le storie di chi ha lottato e continua a lottare con l'impegno quotidiano per una società fondata sulla legalità e la giustizia perchè è solo da noi che può partire il cambiamento.” Con queste parole gli studenti del Monti hanno commentato la giornata di Saluzzo.

E per chiudere una giornata così ricca, nel foro boario di Nizza uno spettacolo musicale bellissimo e suggestivo: “Rita Atria la picciridda dell’antimafia”, a cura dei docenti del corso E ad indirizzo musicale dell’Istituto Comprensivo Dalla Chiesa di Nizza Monferrato.
Questi studenti con i loro meravigliosi docenti tra cui la Professoressa Ghiglino, con la sensibilità della Dirigente Modafferi, hanno creato uno spettacolo musicale davvero molto bello ed emozionante e, come già lo scorso anno, hanno scelto di devolvere parte del ricavato al progetto di uso sociale del bene confiscato alle mafie situato a santa Maria di Moncalvo,“Cascina Graziella”, promosso da Rinascita e da Libera Asti.

Una giornata questa che non rappresenta un arrivo, la fine di un percorso di mesi di lavoro e di studio, ma per tutti noi un ripartire ancora più motivati e determinati nell’impegno quotidiano per la lotta contro le mafie, anche nei nostri territori.

Il Magistrato Giovanni Falcone diceva: “La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni."