Ferrovia Alba-Asti: ora conosciamo tempi e costi per la riattivazione

di Alessandro Mortarino.

Rete Ferroviaria Italiana ha finalmente reso noti, lo scorso 5 luglio a Costigliole d'Asti, i risultati dell'indagine tecnica sulle condizioni della linea ferroviaria, evidenziando gli elementi portanti del progetto per la sua riapertura. Ora, oltre alla conferma della volontà della Regione Piemonte e dei Comuni, sappiamo che l'intervento è tecnicamente e strutturalmente alla portata di RFI, conosciamo i costi e i tempi per il ripristino: tutto bene, dunque. Adesso, però, occorrono azioni concrete e conseguenti ...

Ma andiamo con ordine.
L'ing. Angelo Michele Cantore, responsabile dell'Unità Territoriale Centro Sud della Direzione Produzione di Torino di RFI, ha riassunto gli argomenti peculiari del progetto richiesto dalla Regione, con una piccola (anzi, grande ...) sorpresa: non si tratta di semplice ripristino delle condizioni tecniche per la riattivazione della linea ma, addirittura, di una tratta elettrificata tra Alba e Castagnole Lanze.
Fino allo scorso anno e fino all'atto della sottoscrizione a Neive del protocollo di intesa tra Regione, Comuni/Associazioni del territorio e RFI, l'ipotesi elettrificazione non era mai stata presa in considerazione in quanto troppo onerosa dal punto di vista finanziario. Ora la Regione l'ha invece richiesta come opzione primaria (per non dire "esclusiva") e questa fa lievitare di parecchio l'impegno finanziario da sostenere, praticamente del doppio.

Malignamente si potrebbe pensare che la Regione Piemonte, guidata dal PD, non volesse mettere in difficoltà il governo centrale a guida PD (Renzi-Gentiloni) con richieste troppo esorbitanti. Ma ora che a Roma governa una coalizione Lega-M5S ... ogni richiesta è lecita ed eventuali risposte negative costituiranno addebito politico (e il prossimo anno ci saranno elezioni regionali in Piemonte!).
Ci auguriamo che non siano queste le motivazioni "sottili" ma, più semplicemente, che la riattivazione della linea sia immaginata già in chiave futura e che, dunque, i costi elevati previsti dal progetto di RFI (51 milioni di euro + altri 10 milioni circa per l'elettrificazione intera tra Asti e Alba) non debbano spaventare e far gridare a qualcuno "ve l'avevamo detto che era una mission impossible"!
Se l'elettrificazione fosse accantonata, l'investimento necessario scenderebbe a circa 25 milioni di euro: una cifra diversamente abbordabile.

Dal punto di vista tecnico, il progetto (costato ad RFI 1.050.000 euro) evidenzia come i problemi maggiori riguardino il tratto tra Barbaresco ed Alba, dove insistono cinque gallerie. Tutte - non soltanto la ormai "famosa" Ghersi - hanno problemi di infiltrazioni e/o di cedimenti, con trincee a mezza costa da sostenere, nuovi drenaggi da realizzare (in alcune zone ne sono stati rinvenuti alcuni in perpendicolare alla linea ferroviaria, che sarebbero invece vietati per legge!), rinforzo del fronte della frana lato Tanaro.
E l'elettrificazione imporrà un aggiuntivo intervento per dimensionare le sagome delle gallerie per consentire il passaggio dei convogli e dei pantografi. Due le soluzioni tecniche: o "grattare" la sommità delle gallerie (ma le marne della zona non lo consigliano) oppure abbassare il piano dei binari. E' un'operazione che RFI sa perfettamente eseguire e, ad esempio, l'ha già adottata per la galleria Fey della tratta Alba-Bra. Ma che comporta costi e tempi aggiuntivi rispetto ad una normale pratica di ripristino linea.

RFI indica in 26 mesi il cronoprogramma necessario per completare i lavori; 26 mesi dal momento in cui verrà data la prima "bennata". Ma prima occorre che la Regione reperisca la somma necessaria per l'intervento, che tutti i protocolli dell'accordo di programma siano siglati e che tutti i bandi per l'assegnazione degli appalti siano stati completati.
Tutte operazioni che, senza la decisione del Ministero dei Lavori Pubblici di finanziare l'opera, ovviamente resteranno al palo.
Quindi 26 mesi a partire da quando? Impossibile, oggi, prevederlo.

L'assessore regionale Francesco Balocco ha confermato la volontà della Regione a procedere nella riapertura della tratta e per dare un segnale di grande concretezza ha detto che chiederà a RFI la riattivazione della Asti-Castagnole Lanze a partire dalla fine di giugno del prossimo anno. Un "assaggio" della successiva completa riapertura.
E ha anche confermato che provvederà a formulare la richiesta di finanziamento al Ministero e a seguire l'iter di questa pratica così importante per tutto il territorio patrimonio dell'umanità.

Balocco ha anche aggiunto “Ora più che mai è necessario tenere unito il fronte che ha sottoscritto il protocollo, per chiedere con forza al nuovo governo che, in virtù dell’analisi costi-benefici, si faccia carico dell’investimento inserendolo, come abbiamo sempre sostenuto, nel Contratto di Programma di RFI. Il nostro obiettivo rimane l’avvio dei cantieri. La progettazione è definitiva e quindi può andare immediatamente a gara. Vedremo se il nuovo governo dimostrerà nei fatti l’attenzione per i servizi ferroviari ed in particolare per le linee sospese (che ricordo in Piemonte, ad eccezione di questa sospesa per ragioni di sicurezza, sono state soppresse dallo stesso partito oggi in maggioranza)”.
Una frase che ci auguriamo non generi equivoci: il territorio ha già chiaramente espresso la propria richiesta di riapertura del servizio ferroviario, inteso come "strategico". La Regione l'ha avallata "politicamente" attraverso il protocollo siglato a Neive lo scorso anno. RFI valuta positivamente la riattivazione.
Dunque non occorrono altre prove di "volontà". Occorre solo procedere, presentare un progetto "ambizioso" di linea elettrificata e - in alternativa - un progetto più "contenuto" di semplice riattivazione e poi dialogare con il Ministero.

Ci auguriamo che le condizioni ora presenti portino al risultato che il territorio si attende.
E, nel frattempo, il Tavolo Tecnico per la Mobilità Sostenibile aprirà un serrato dibattito per valutare le chance di riattivazione di tutte le altre linee astigiane: Asti-Casale, Asti-Chivasso, Asti-Nizza-Cantalupo. Con un obiettivo già ampiamente dichiarato: avvicinare l'astigiano a Milano, cuore dell'economia reale del nostro Paese ...

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