Le Osservazioni della Rete Asti Cambia al progetto del Piano del traffico di Asti

Pubblichiamo il documento che la Rete civica Asti Cambia ha consegnato al Sindaco e alla Giunta comunale di Asti per offrire loro un'analisi e valutazione della bozza preliminare del nuovo Piano del traffico urbano e formulare alcune proposte, di metodo e di contenuto...



Osservazioni al progetto di PIANO GENERALE del TRAFFICO URBANO di ASTI

Piano pedagogico per un cambio di prospettiva
Accogliendo con favore l’approccio della amministrazione comunale, per un piano del traffico finalizzato ad una riduzione dell’uso dei mezzi privati a motore nel centro, riteniamo che la città abbia estremo bisogno che tale riduzione sia estesa a gran parte del suo territorio. Per ottenere lo scopo, è indispensabile che la cittadinanza raggiunga una consapevolezza ed una sensibilità sul tema dell’inquinamento e della mobilità sostenibile; le scelte strategiche e le loro definizioni pratiche dovrebbero essere effettivamente condivise ed utilizzate dalla cittadinanza, con un positivo effetto moltiplicatore.
In linea generale, faremo alcune proposte sintetiche, ma chiediamo un approccio basato sulla mobilità sostenibile e finalizzato alla riduzione del traffico privato a motore, accompagnato da un piano di proposte ognuna delle quali sia sostenuta da una misura pedagogica che ne faccia capire il senso.

A tal fine proporremmo in sintesi:
    
- L’organizzazione di incontri nelle scuole, con laboratori di educazione alla mobilità sostenibile

- Incontri con la cittadinanza, per diffondere il più possibile le scelte legate alle modifiche volte alla mobilità sostenibile previste dal piano del traffico, rendere consapevoli dell’impatto sulla qualità della vita di ognuno e raccontare esperienze di successo vissute da altri comuni, italiani e non.

- Organizzazione di domeniche nelle quali ci si muova senza auto, per tutta la città o a zone e di una giornata senza auto infrasettimanale. Ad esempio: chiudere per alcune ore tratti di strada, per creare un circuito di alcuni chilometri in città sul quale praticare attività sportive, incontrare altre persone, fare attività culturali, per vivere la strada in modo diverso.

- Giornate di promozione dell’uso di mezzi pubblici, ad esempio bus gratuiti o, con il coinvolgimento dei commercianti, con una scontistica per chi usa i mezzi pubblici.

- Piste ciclabili “immaginarie”: una volta al mese e per alcune ore allestire, in maniera temporanea, una ipotesi di pista ciclabile, in tratti che colleghino le piste ciclabili già esistenti ed i punti di maggiore interesse della città. Dare visibilità alle piste ciclabili esistenti e nuove con produzione di materiale informativo e una segnaletica verticale attrattiva.

- Implementazione dei Piedibus scolastici.

- Chiusura delle strade davanti alle scuole negli orari di entrata ed uscita degli studenti.

- Scuola della bicicletta: percorso domenicale per i bambini “scortati” da adulti, per incentivare l’uso in sicurezza della bicicletta, imparare le regole per muoversi in città e scoprire percorsi cittadini da fare in bicicletta.

Molte di queste attività potrebbero rientrare in specifici progetti finanziabili con fondi regionali/europei.


Elementi critici del PGTU e proposte
Dopo questa parte dedicata alla componente pedagogica del piano, che è ciò che più sta a cuore alla Rete Asti Cambia, introduciamo alcuni commenti che entrano maggiormente nel dettaglio del Piano del Traffico.

Pur riconoscendo che il documento presenta moltissime indicazioni valide ed apprezzabili, non si può fare a meno di evidenziare che le proposte ivi contenute sono come sospese, slegate da una pianificazione più globale, riferita ad interventi sulla mobilità e sui trasporti pubblici, a cui il piano frequentemente fa riferimento ed alla cui attuazione rimanda per dare concretezza e significato alle proposte avanzate.
Il Piano infatti immagina una nuova viabilità ed una ridistribuzione e riclassificazione dei parcheggi, evidenziando come per sostenere le misure di contenimento del traffico proposte sia imprescindibile una revisione sostanziale della mobilità, un aumento dell'offerta di percorsi ciclo-pedonali ed una totale revisione del trasporto pubblico urbano.
Nel Piano però non si fa cenno alcuno alle tempistiche di programmazione di questi necessari nuovi strumenti né a quale ordine di priorità verrà adottato. Paradossalmente il Piano parrebbe far credere che chiudendo una via, rendendo a senso unico alcune strade laterali e dando informazioni sui parcheggi disponibili in tempo reale, magicamente diminuiranno le auto in centro. Contemporaneamente però, progetta un parcheggio in pieno centro: una incontrovertibile contraddizione.

Scendendo dunque ad una valutazione più puntuale delle proposte contenute, la più significativa e dirompente è senza dubbio la proposta di realizzazione di un parcheggio sotterraneo in piazza Alfieri: su di essa intendiamo evidenziare alcune importanti criticità, che determinano l'inutilità se non addirittura la dannosità del parcheggio sotterraneo.

- La prima osservazione, che basterebbe da sola a far respingere in toto la proposta del parcheggio sotterraneo, è la previsione di realizzazione di 700 posti auto (p.a.), contro gli attuali 537, raggiungendo un modesto aumento di soli 163 posti auto.
    
- E’ dimostrato dai numeri dichiarati nel piano stesso che neanche quei 163 p.a. servono alla città. Come si legge infatti a pag. 124 del documento, nel monitoraggio dei p.a. totali oggi disponibili nel centro storico nel giorno feriale medio, nel corso di una mattinata sono restati disponibili dai 400 agli 800 p.a.: ciò significa che già oggi i parcheggi soddisfano appieno la domanda, senza bisogno di nuovi parcheggi. Si presuppone inoltre che, a seguito delle migliorie introdotte dal Piano, non dovrà essere necessario incrementare un solo p.a.
    
- E' vero che esistono criticità di parcheggio nei giorni di mercato, criticità che non saranno ovviamente risolte con 163 posti in più.
    
- Nel Piano non vengono date informazioni di dettaglio su quali sarebbero i costi ed i tempi di realizzazione di questa opera.
    
- Se diamo un'occhiata a quanto succede nel resto d'Europa, vediamo che i parcheggi sotterranei, soluzione adottata in molte città negli scorsi 20 anni, sono ormai considerati anacronistici, al punto che in alcuni casi sono addirittura stati dismessi.
    
- Altra criticità è l’eliminazione degli storici platani di Piazza Alfieri, che oltre ad abbellire la piazza donano ombra, ossigeno e assorbono anidride carbonica.
    
- Rilevanti sarebbero anche gli ostacoli tecnici da gestire visto che sotto la piazza riposano vestigia della Asti antica ed una vasca interrata collocata a scopo di sicurezza antincendio

Se si intende ottenere la diminuzione del numero dei veicoli in centro, obiettivo della totalità dei Piani della Mobilità di tutto il mondo, è necessario diminuire l'offerta di parcheggi in centro, insieme a misure come offrire mezzi di spostamento alternativi all'auto efficienti ed attraenti, rendere più sicuro l'uso della bicicletta, aumentare le vie pedonali.
In molte città europee di caratteristiche simili ad Asti i parcheggi periferici di interscambio si sono rivelati una soluzione efficace, diversamente da quanto si sostiene nel documento.
Gli astigiani ben sanno, e lo studio dei flussi di traffico realizzato lo conferma, che ogni giorno entrano in città centinaia, se non addirittura migliaia di veicoli che confluiscono dai Comuni della provincia verso il capoluogo, dove si concentrano uffici, studi, negozi, ambulatori, scuole e servizi In maggioranza auto con un unico passeggero che quotidianamente intasano le vie del centro alla ricerca di un parcheggio. La soluzione più logica sarebbe fermarli alle porte della città, in parcheggi già esistenti (i parcheggi del Borgo di C.so Casale e dell'Esselunga di Corso Ivrea hanno un settore, realizzato su richiesta del Comune come opera di compensazione, che ha già la funzione di parcheggio di interscambio) e dirottare i passeggeri su una auspicabile metropolitana di superficie che potrebbe viaggiare su binari anch’essi già esistenti ed inutilizzati da oltre 10 anni, che passa a circa 50 m da entrambe i parcheggi. Sarebbe anche l’occasione per ripensare alla possibilità di riattivare le linee dismesse verso i paesi della cintura.

Per noi è fondamentale che ci sia una presa di coscienza sul livello di inquinamento che ad Asti non è più sostenibile. Il caso più emblematico è Corso Dante: la centralina di rilevamento della qualità dell'aria posta in Largo Martiri ha registrato per anni sforamenti quotidiani di polveri sottili, di ossidi di azoto e di solfati, con livelli così alti che gli organi di controllo hanno deciso di spostarla in una localizzazione che meglio rappresentasse la condizione media della città. Si tratta infatti di una via in cui si incanalano e ristagnano, per questioni meteorologiche sfavorevoli, i gas tossici delle auto e delle caldaie. Lo spostamento della centralina era stato effettuato con la consapevolezza che il problema era molto critico e che era obbligatorio prendere provvedimenti, che non possono essere altri che la riduzione del traffico privato.

Passando alle misure per favorire l’uso della bicicletta, si rivela per noi necessario l’allestimento, in punti nevralgici della città, prima fra tutte la stazione ferroviaria di un parcheggio per biciclette comodo e sicuro. La tettoia già presente in Piazza Marconi necessita almeno di una videosorveglianza onde evitare che le bici lì parcheggiate siano oggetto di furto di tutta o parti della bici. Inoltre, in spazi inutilizzati presenti nell'area si potrebbe anche valutare l’apertura di una vera e propria ciclostazione, con gestione affidata a privati, sul modello di quanto fatto in altre città (Bologna, Bari),

In ultima analisi, ma non certo per grado di importanza, vogliamo evidenziare come per noi la mobilità sostenibile debba essere anche declinata in uno sforzo da parte dell’amministrazione di rendere sempre più accessibile la città per le persone con disabilità, tramite una forte spinta alla riduzione delle barriere architettoniche. Anche questo aspetto fa parte a pieno titolo di una mobilità che sia realmente sostenibile per tutti.

Cordiali saluti.
Daniele Allara, Dennis Marcela Bejarano e Giorgio Rosso per Rete Asti Cambia - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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