Lettera aperta al presidente del Parco Paleontologico Astigiano

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La scorsa settimana mentre il Movimento Stop al Consumo di Territorio Astigiano/Forum Salviamo il Paesaggio diffondeva il suo invito ai componenti della commissione Urbanistica del Comune di Asti a non autorizzare la richiesta di ampliamento di una costruzione già in corso d'opera in una panoramica area collinare a Valleandona, il presidente del consiglio comunale inviava a tutti i consiglieri una integrazione ai punti dell'ordine del giorno in discussione la settimana successiva, il 28 e 29 giugno, riguardante proprio questa Variante. Un iter che ci è parso parecchio discutibile, rappresentando a tutti gli effetti uno "sgarbo istituzionale" che fa presupporre il totale disinteresse dell'amministrazione in carica a conoscere il dovuto parere della commissione che eppure, come recita lo Statuto comunale, ha una precisa funzione preparatoria, consultiva e propositiva degli atti, la cui decisione finale spetta in ogni caso al Consiglio stesso...

Il 28 giugno la pratica è stata discussa e approvata dalla maggioranza e non possiamo che ribadire la nostra contrarietà a un progetto che aveva purtroppo già ottenuto l'autorizzazione a demolire un fabbricato nel fondovalle e trasferire le volumetrie – e il 35% di relativo “premio” edificativo - in una panoramica area collinare circondata dal verde e da boschi, nonostante la medesima operazione fosse stata possibile anche in un'altra area con minore impatto, ad esempio nelle vicinanze del sito originario.
In corso d'opera, la società Nenè SS, non accontentandosi dell'autorizzazione già ottenuta a edificare una rilevante abitazione bifamigliare, aveva richiesto all'amministrazione comunale di ulteriormente ampliare la superficie dell'edificio, di modificare nuovamente la destinazione d'uso (questa volta da residenziale a turistico-ricettiva) e dar vita a una sorta di Resort tra le colline nella quiete della contigua Riserva Naturale della Valle Andona, Valle Botto e Val Grande.

L'amministratore di Nenè SS - Livio Negro - è anche il presidente del Parco Paleontologico Astigiano, Ente di rilevanza scientifica internazionale che ha sede a pochi metri dal cantiere e che ci risulta non sia stato coinvolto nell'iter decisionale che ha portato alla prima edificazione e neppure all'attuale ampliamento richiesto.
Ci pare una situazione delicata: il signor Negro da un lato risulta essere il massimo rappresentante di un Ente pubblico che ha il compito di gestire e proteggere il territorio naturale astigiano, mentre dall'altro rappresenta una società privata che “aggredisce” un'area verde per interessi individuali, dapprima residenziali e poi di puro business.

Rivolgiamo formalmente al signor Negro la nostra richiesta di valutare se questa situazione, sotto il profilo etico-morale, non rappresenti un elemento di indeterminatezza che mina la credibilità del suo ruolo pubblico e se non sia opportuna la sua rescissione dall'importante ruolo all'interno del Parco Paleontologico Astigiano, oggi fortemente offuscato dalla vicenda edilizia che lo riguarda.

Restiamo in attesa di una sua risposta.

Movimento Stop al Consumo di Territorio/Forum Salviamo il Paesaggio