Italia Nostra per il risanamento in Val Bormida


Pubblichiamo la lettera del Presidente Italia Nostra Alba Sergio Susenna, relativo all’annosa e grave situazione del sito industriale di Cengio (ex “Acna”) e alle ripercussioni negative del passato inquinamento nella valle Bormida cuneese, ancor in attesa di risarcimento.
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OGGETTO: adesione alla recente delibera del Comune di Camerana (CN) sul risarcimento ambientale per la valle Bormida dai nocivi residui dell’ex stabilimento “Acna” di Cengio (SV)

Abbiamo appreso che in data 31 ottobre u. s. il Consiglio comunale di Camerana, riunito in seduta aperta, ha approvato una deliberazione sulle strategie da adottare sul dovuto risarcimento ambientale in seguito alla complessa, grave vicenda degli scarichi inquinanti dell’ex stabilimento “Acna” di Cengio. Su tale documento saranno chiamati amministratori locali, cittadini interessati ed associazioni «a fare sistema per trovare soluzioni» per la valle Bormida. Pertanto il Consiglio direttivo di questa Sezione di “Italia Nostra”, riunito l’8 novembre u. s., ha unanimemente predisposto il seguente COMUNICATO.

- La recente deliberazione del Comune di Camerana, che ne richiama pure una precedente del 1987 da cui sono scaturite ulteriori istanze e stimoli per la lunga lotta contro il grave inquinamento nella valle Bormida cuneese, costituisce senz’altro un ulteriore punto di riferimento per il prosieguo del controllo delle operazioni di risanamento e del debito risarcimento agli enti locali ed alle popolazioni dell’estesa zona colpita per molti decenni dallanociva contaminazione, dalla conseguente perdita di posti di lavoro e dal verificato aumento di tumori da ammine aromatiche. Dopo la definitiva chiusura dello stabilimento nel 1999, le problematiche relative alle specifiche opere di bonifica del sito industriale a Cengio ed ai dovuti indennizzi sono ancora di prim’ordine; esigono la massima attenzione a vari livelli.

- L’Associazione “Italia Nostra” (operativa ad Alba e nelle Langhe fin dagli inizi dei trascorsi anni ’70) ha seguito la grave situazione del nocivo inquinamento in valle Bormida, attraverso le partecipazioni a dibatti, a manifestazioni pubbliche, con la redazione di documenti e di comunicati-stampa ecc. Oltre alla segnalazione fotografica nella grande mostra itinerante del 1968 “Piemonte da salvare”, anche un significativo manifesto “1882-1972. Novant’anni di inquinamento della Bormida”venne realizzato nel 1972, diffuso in tutta la zona e nell’Acquese a cura della Sezione di Acqui di “Italia Nostra”. Nel 1973 ad Alba la Sezione albese presentò direttamente l’acqua inquinata del Bormida in un proprio stand alla “Fiera del Tartufo”. Ancora di seguito, in vario modo, v’è stato un costante interessamento dell’Associazione, fino a tempi recenti.

- Come già indicato in precedenza, da qualche anno l’attenzione è giustamente rivolta da più parti alle operazioni realizzate ed ai lavori ancor da effettuare nel sito a Cengio per la completa bonifica. Anche la partita del risarcimento del danno ambientale nella valle è ancora aperta. In tal senso la deliberazione del Comune di Camerana va condivisa, sostenuta dagli enti pubblici ai vari livelli, così pure da associazioni di categoria e dai mass-media. La Sezione albese di “Italia Nostra” con questo comunicato ribadisce le istanze lì espresse, quali la richiesta della Valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) della zona A1 del sito a Cengio (nel quale sono stati stoccati milioni di metri cubi di sostanze tossiche), anche per far sì che i Comuni interessati ottengano il dovuto, congruo risarcimento.

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