Italia Nostra sull'annoso problema dell'Asti-Cuneo

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera che Italia Nostra sez. Alba ha inviato all'assessorato regionale alla pianificazione delle opere pubbliche, all'amministrazione provinciale cuneese, a Confindustria e ai sindaci di Alba, Roddi, Verduno e Cherasco ... 
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Quest’anno ha ripreso ulteriore vigore dibattimentale, si sono manifestate con grande evidenza esigenze primarie e proposizioni progettuali per l’annosa questione del completamento dell’autostrada Asti-Cuneo. Com’è ben noto ai vari livelli, dal locale al nazionale, ormai da molto tempo i lavori prevedibili ed i relativi costi in aumento per il tratto da realizzare dal territorio comunale di Alba a quello di Cherasco sono fermi, neppure sono prefigurati in un sostenibile progetto definitivo, del tutto accettato dai vari enti pubblici quale soluzione attuabile. Inoltre, tale complessa problematica in parte è pure connessa al percorso della strada di collegamento ancor da realizzare dalla provinciale n. 7 al nuovo ospedale Alba-Bra in costruzione sulla collina di Verduno (la cui localizzazione è una scelta che viepiù rivela basilare negatività per diversi aspetti d’ordine logistico, paesaggistico e di assetto del suolo).

Questa Sezione di “Italia Nostra”, in considerazione delle ripercussioni ambientali e paesistiche del tratto autostradale in fase di progetto, rende noto alle SS. LL. il seguente COMUNICATO:

- Innanzitutto ci riallacciamo ad una numerosa serie di documenti e comunicazioni che questa Sezione di “Italia Nostra” ha redatto sulla complessa problematica progettuale del tratto Alba-Cherasco dell’autostrada. Sono stati notificati agli enti competenti ed ai mass-media tra il 1981 ed il 2002. Tali interventi dell’Associazione, in una prima fase ideativa, hanno pure proposto un percorso alternativo lungo il versante orografico a sinistra del corso del fiume Tanaro, allora preso in esame dall’Amministrazione provinciale di Cuneo, ma non accolto. Poi le nostre comunicazioni si sono rivolte, con osservazioni pertinenti, alle questioni del previsto casello Alba-Ovest, dello svincolo per Verduno ecc., in riferimento soprattutto alle esigenze di salvaguardia del suolo, dell’assetto idrografico e dell’ambiente collinare.

- Ora è sempre più evidente che l’autostrada Asti-Cuneo vada completata, anche in collegamento al discutibile tracciato a “z rovesciata” oggi esistente. Si tratta di una necessità oltremodo primaria, oltretutto verificando il traffico davvero pesante, intenso e pericoloso sulla provinciale n. 7 dal territorio di Alba a quello di Cherasco. Inoltre, i lotti dell’autostrada già in funzione, ma non collegati fra loro, sono fortemente penalizzati e sottoutilizzati. Da molto tempo l’ultimo tratto da completare, lungo circa 8 km (il cosiddetto lotto II.6), è in una fase progettuale con due diverse opzioni. La prima, quella che coinvolge anche la ditta Gavio concessionaria autostradale, è certo più completa a livello di pratiche progettuali e di iter burocratico; la seconda, proposta di recente dalla Confindustria di Cuneo, necessita ancora di verifiche territoriali e di una pertinente V. I. A. (Valutazione d’impatto ambientale). La questione è stata ridiscussa e ripresa specificatamente il 18 novembre u. s. in una riunione assembleare ad Alba dell’Associazione “Langhe Roero. Tavolo delle autonomie per il territorio”, con interventi di sindaci ed amministratori locali che solleciteranno in modo risoluto il Governo nazionale a definire l’attuazione della prima progettazione succitata.

- Questa Sezione di “Italia Nostra”, allo stato attuale dell’annosa questione, richiama ancora gli enti competenti alle inderogabili necessità di verificare con la massima attenzione per la soluzione prescelta modalità progettuali ed esecutive che, oltre ovviamente alla funzionalità, tengano in debito conto l’impatto ambientale dell’opera da realizzare. I territori di Roddi e Verduno, buona parte di quello di Alba, dal 2014 rientrano nella delimitazione della “Buffer Zone” del riconoscimento concesso dall’UNESCO. La necessità di rispettare il peculiare assetto dell’alveo del Tanaro, possibilmente il fine di perseguire il risparmio del suolo, l’intento di non derogare dalle conformità al vincolo idro-geologico, sono obiettivi primari che “Italia Nostra” ancora un volta esprime con particolare evidenza.

In attesa, porgiamo distinti saluti,
Pres. Sergio Susenna