Le medie di Murazzano condividono la Shoah con Lequio, Bossolasco e Cravanzana

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a cura degli insegnanti dell'Istituto comprensivo.

Venerdì 26 gennaio, uscendo dalle aule per l'intervallo, i ragazzi della scuola secondaria di primo grado di Lequio Berria, Bossolasco e Cravanzana hanno trovato il pavimento del corridoio ricoperto di fogli riportanti pagine di giornale, fotografie in bianco e nero, disegni e spesse scritte in caratteri cubitali ...

{jcomments on}Invitati dagli insegnanti a procedere, soffermandosi ad osservare ma anche calpestando il materiale sparso per terra, dopo un attimo di esitazione si sono diretti verso un banco, in posizione centrale, su cui erano appoggiate tre buste. Si trattava delle lettere inviate loro dai compagni del plesso di Murazzano, una per ogni classe, contenenti alcuni materiali di approfondimento sulla Shoah (disegni, poesie, citazioni di Primo Levi) e la spiegazione dell'attività e del suo significato.

I fogli sul pavimento riportavano il testo delle leggi razziali fasciste del 1938, le prime pagine dei giornali durante i giorni della promulgazione dei decreti, i manifesti attraverso cui venivano comunicate alla popolazione dal Regime, tutto ciò accostato a titoli di giornale che denunciavano episodi di razzismo nelle scuole, negli stadi, nelle strade delle nostre città durante il 2017 e 2018. Tali materiali, manifestazione concreta della malvagità umana (utilizzando la considerazione di un'allieva), sono stati calpestati per creare un'azione performativa volta a smuovere e ad attivare le coscienze sui temi del razzismo e della violenza.

L'idea è nata dal desiderio degli studenti e dei docenti di Murazzano di condividere le emozioni e le riflessioni maturate il giovedì, quando la stessa attività era stata svolta dalle tre classi della scuola in preparazione alla Giornata della memoria, dopo aver approfondito attraverso la visione di video-documentari e di letture. Ad esempio la graphic novel di Alice Barberini Hamelin, la città del silenzio, storia sulla città tedesca in cui alla fine del 1300 venne vietata la musica dopo la sparizione nel nulla di 130 bambini, forse rapiti per partecipare alla Crociata dei fanciulli, è stata confrontata con la storia dei bambini del ghetto di Terezin, che attraverso la musica espressero le loro speranze, il loro desiderio di libertà e l'avversione a tutte le guerre.

A conclusione della giornata gli studenti di Murazzano hanno appeso nel corridoio della scuola le bandiere colorate della Pace e del Movimento Nonviolento, come simbolo dell'impegno a mantenere viva la memoria sulla Shoah e su tutti i genocidi perpetrati in nome di falsi valori, e a sviluppare gli strumenti della mediazione, della cooperazione e del dialogo, gli unici che possono avviare tutti i popoli della Terra sulla strada di uno sviluppo sostenibile in armonia con il Pianeta.