CarovaneMigranti: dopo l'incontro del 31 gennaio, tante buone pratiche comuni

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Lettera firmata da CarovanaMigranti, Alba-Torino, 1 febbraio 2018

Care amiche, cari amici,

È per noi un grande privilegio avervi conosciuto. Un ricco e partecipato incontro,  quello di ieri sera, oltre ogni nostra  aspettativa. Una stanza stracolma, tanti interventi e soprattutto molte proposte. 
Cittadini intervenuti a titolo personale, amministratori locali e numerose  associazioni di quello che percepiamo come il solido tessuto di una comunità che non teme di confondersi con i più deboli, con gli “altri da noi”...

{jcomments on}Grazie per averci ascoltato. Grazie per averci raccontato in questi mesi  e in forma crescente dopo la manifestazione del 13 gennaio, quanto sembrava irrimediabilmente nascosto nell’indifferenza generale. 
La semplice richiesta di avere una vita dignitosa è passata di mano in mano; dai ragazzi richiedenti asilo di Roddi e di La Morra a CarovaneMigranti e poi, come auspicavamo fin dall’inizio, a sempre più persone. Questa richiesta, la loro richiesta, è risuonata in tutti gli interventi di ieri.
Sono un po’ meno soli,  ed il male di un’accoglienza che produce sprechi, e soprattutto solitudine e  rancore futuro, è ora di pubblico dominio.
Ancora ieri sera ne abbiamo avuto conferma: testimonianze che comprovano quanto raccontato dai ragazzi, nuovi fatti e soprattutto l’emersione di altre situazioni incredibili dietro l’angolo delle nostre vite. La denuncia è un atto sostanziale e con essa, ad ogni latitudine, si alimenta la partecipazione attiva dei cittadini; denuncia civile, non violenta, argomentata, appassionata e soprattutto immune dalle alchimie  mediatiche e politiche  nelle quali siamo sempre più inconsapevolmente immersi.

È risuonata forte la necessità di ridare voce ai richiedenti asilo  attraverso una manifestazione che vinca la paura, sappia parlare ai molti cittadini disorientati da messaggi che parlano di invasione e di irrimediabile scomparsa della “razza bianca”. Una manifestazione ricca di culture, orgogliosa e nello stesso tempo cosciente di non rappresentare, in questa particolare fase storica, la maggioranza dei cittadini ma consapevole che la resistenza/Resistenza comincia con i pochi che non volgono lo sguardo dall’altra parte per diventare riscatto popolare.

Gli amministratori presenti hanno condiviso la proposta, apprezzata da tutti i partecipanti, di lavorare affinché i primi cittadini di Alba, di La Morra e di Roddi chiedano al Prefetto di Cuneo di attivare le strutture di controllo sulle strutture di accoglienza nel prezioso intento di ascoltare le voci degli attori in gioco: dei gestori e degli ospiti.
Intorno a questa idea si è quindi convenuto che nell’ultima settimana di febbraio si costruisca un incontro cittadino aperto a tutti e nel quale le voci dei richiedenti asilo possano essere ascoltate, senza mediazione di sorta, soprattutto dagli amministrazioni locali e, aggiungiamo noi, dalle forze economiche e produttive dell’albese.

Forte è stata la necessità di trovare un luogo, un tavolo degli operatori e dei volontari per raccontare e  potenziare le storie di accoglienza positiva. Concreta la proposta di raccogliere i dati, attraverso un questionario distribuito agli studenti delle scuole di italiano, per un indagine sulla percezione che gli ospiti hanno della loro permanenza nelle strutture(Sprar e Cas)

Cosa possiamo fare? Ieri, qualcuno di voi ci ha esplicitamente chiesto di fare un altro passo, e queste poche righe non sono solo un verbale di quanto ci siamo detti ma vorrebbero essere lo stimolo per costruire un percorso condiviso tra noi e quelle “persone” di cui, per la drammaticità della loro vita, del loro viaggio, non possiamo dimenticarci  e alle quali mai ci sostituiremo.

Nelle righe precedenti si intravede una via praticabile, condivisa da tutti. Le sfumature ci sono ma di certo non portano al grigio. 
A giorni termineremo la redazione di un rapporto su quanto abbiamo visto e ascoltato in questi mesi ed anche questo può essere un altro tassello di un opera comune e a più voci.
Ora che abbiamo parlato noi, tocca a tutti voi.

Grazie e a presto