Braccianti di Saluzzo: la situazione è sempre la stessa!

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a cura di Carovane Migranti.

Saluzzo, 17 giugno 2019. "Anche se vivete come bestie conservate una grande dignità. Non dovete vergognarvi, sono altri quelli che devono vergognarsi; quanti vi abbandonano in queste condizioni". Aboubakar Soumahoro, pronuncia queste parole davanti ad un centinaio di braccianti. Ancora una volta dopo almeno dieci anni la situazione è la stessa. Comincia la raccolta e almeno 200 persone dormono sotto il cielo. Sono lavoratori, e ovviamente chiedono di essere pagati come tutti gli altri (stesso lavoro, stesso salario!) e invece in molti casi non avviene. Producono ricchezza ma non ne beneficiano: una doccia, un letto per riposare. Un'Italia, da Foggia, a Cassibile, da Rosarno a Saluzzo che vuole avidamente le loro braccia; null’altro!

Davanti al Camper dei Diritti dell’Usb, si chiede una cosa molto semplice “aprite la struttura di accoglienza, non aspettate fino al 1 di luglio”. Una struttura messa a disposizione dal Comune di Saluzzo e gestita da una cooperativa.
Il Sindaco si aggira nelle retrovie, attorniato dalle Forze dell’Ordine. Non ce n’è bisogno, i lavoratori sanno già come andrà a finire e sono decisamente pacifici. Cerca di parlare con Aboubakar ( è la persona importante!), si nasconde dietro al camper, ma poi alla fine a favore di telecamere trova il tempo per dire come la pensa. Con i saluzzesi del Comitato Antirazzista Saluzzese dimostra di non voler parlare, li conosce uno per uno, dimostra di sapere dove lavorano. Una brutta caduta di stile per una figura istituzionale.
Va via, penserà ancora una volta di avere ragione, di avere gli elettori dalla sua parte, e così è. Sosterrà di fare gli interessi dei “residenti”, la burocrazia è contro di lui, non ha le competenze anche se la situazione dell’Igiene pubblica in quanto primo cittadino dovrebbe interessarlo almeno un po’.

Rimangono sotto il cielo e noi andiamo a casa nel nostro letto come poco prima il Sindaco ha rimproverato ad Aboubakar.

Una grande dignità. Ancora una volta guardiamo questi lavoratori e rimaniamo in silenzio quando uno di loro si inginocchia per pregare. La moschea è un telo posato a terra. Pregheranno il loro Dio, qualunque esso sia, diverso o uguale al nostro.

Siamo un altro mondo e prima o poi tutto questa violenza, questa superficialità, questa supponenza che vomitiamo contro di loro ci si ritorcerà contro.

Guarda il video dello scambio di battute con il Sindaco.
https://www.facebook.com/carovanemigranti/videos/458338948074933/