Una catena solidale per i migranti di Bardonecchia

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di Maurizio Bongioanni.

Buongiorno, i migranti di Bardonecchia hanno bisogno di calze pesanti e scarpe”. Inizia così l’appello che Marco Sicco, attivista di Cortemilia, ha inviato su WhatsApp a una rete di contatti che comprende diverse associazioni attente alle tematiche sociali dei territori di Alba, Cortemilia e dintorni. Un messaggio che non è caduto nel vuoto ma che anzi ha scatenato una vera e propria ondata di solidarietà. In pochi giorni, infatti, diversi locali di Alba - che hanno messo a disposizione i loro spazi per accogliere gli indumenti donati - sono stati sommersi di borse e borsoni, pieni non solo di scarpe e calze ma anche maglioni, guanti e sciarpe. Tutto l’occorrente, insomma, per far sì che i rifugiati dell’Alta Valle Susa possano proteggersi dal freddo invernale. Parliamo di tutti quei migranti in transito tra Italia e Francia e che trovano assistenza, cibo e un posto per dormire grazie a diverse organizzazioni, nonostante vengano considerati “irregolari” dalle leggi internazionali e che quindi possono contare solo sulla solidarietà dei territori.

C’è stata una risposta fantastica da parte del territorio, spontanea e dal basso” ha sottolineato Marco. “E non solo riguardo all’offerta di indumenti: alcune persone, non potendo offrire vestiti, hanno donato i soldi necessari a coprire le spese della trasferta. Inoltre, il furgone ci è stato dato in prestito dall’associazione degli alpini. È stato necessario tesserarmi ma pure questa mi è stata offerta per la causa!”. Marco ha consegnato a Oulx i vestiti raccolti. Ma di materiale ce n'e ancora molto e già si pensa a come distribuire le “eccedenze”: “abbiamo pensato che potremmo distribuirlo anche ai braccianti di Saluzzo” conclude Marco “e c’è anche chi ha proposto di mandarne una parte in Bosnia, dove attualmente più di 3000 migranti vivono in condizioni estreme. Ci vuole un po’ di organizzazione ma a questo proposito stiamo anche discutendo con altre associazioni della possibilità di creare dei presìdi territoriali permanenti dove raccogliere questo tipo di donazioni”.