La Politica di Alba non sta dando un bello spettacolo di se stessa

di Maurizio Bongioanni.

Nelle settimane scorse ad Alba è successo questo: la consigliera comunale di maggioranza Elena Alessandria, capogruppo della lista Lega-Salvini premier, durante la commissione dell'8 di gennaio, alla proposta del consigliere di minoranza Fabio Tripaldi di vietare frasi fasciste nelle affissioni che possono trovare spazio sulle facciate del municipio, ha risposto così: "Se è così io propongo che ci aggiungiamo anche comunista, per il fatto che sono state entrambe due dittature che hanno prodotto milioni di morti. Ora, in questo momento così delicato, nella situazione non solo italiana, ma planetaria, mondiale, […], in cui siamo esseri deboli tutti, resi schiavi dai soliti noti, dai soliti banchieri che governano il mondo, che hanno in mano il 90% della ricchezza mondiale, allora noi siamo ancora qui a dividerci fra fascisti e comunisti? Quando rischiamo di perdere noi stessi, rischiamo di perdere i nostri diritti umani. […]. Guardate che questo periodo è un periodo buio, è un periodo che fa paura, è un periodo dove tolgono il futuro ai nostri giovani […]. mi sembra fuori luogo in un momento in cui abbiamo il coprifuoco di notte, abbiamo i locali chiusi, gente che non ha lo stipendio, che non incassa, abbiamo imprese che chiudono, e qui si parla di fascismo!? Di antifascismo? Ma stiamo scherzando? […]. Se si vuole mettere si aggiunga anche comunismo. Le dittature, la storia ci insegna che sono state due, ma non mi sembrano proprio i tempi, il momento di parlare di antifascismo perché lo stiamo vivendo attualmente sotto un’altra forma, ma i nostri diritti umani ce li stanno togliendo tutti, poco per volta […]"...

Al di là della polemica mal argomentata da parte della consigliera, davvero c'è chi ancora crede che comunismo e fascismo siano la stessa cosa? A parlarci della differenza storica - e sottolineo storica - tra le due, viene in soccorso lo storico e divulgatore Alessandro Barbero in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=V875tYKOkfg 

La storia viene strumentalizzata da fanatici e dai politicanti di oggi. Non c'è niente da fare. Alla consigliera Alessandria (la quale è stata invitata a dimettersi), vorrei ricordare che il comunismo ha contribuito a liberare l'Italia dal nazifascismo ma soprattutto si è seduto al tavolo insieme ad altri partiti per stendere quella Costituzione che permette a lei e ad altri politici come lei di parlare in libertà. Non so se una Costituzione fascista avrebbe permesso lo stesso diritto. A vedere come sono andati i fatti storici, direi proprio di no. 

Piccola postilla: nel mondo abbiamo conosciuto dittature comuniste, certamente. Ma le dittature sono dittature, che si ispirino al comunismo, al socialismo o ai principi del libero mercato (quest'ultime hanno perseguitato migliaia di comunisti in quanto tali, vedi il maccartismo negli Stati Uniti). Le crociate in nome di Dio (quello cristiano) hanno fatto stragi di innocenti ma non mi pare una buona idea mettere al bando la religione cattolica. Insomma, mi piacerebbe che la classe politica odierna avesse un senso critico nei confronti del contesto in cui ci troviamo più sviluppato di quanto stia sfoggiando, senza dover ricorrere a sermoni retorici per parlare alla "pancia" della gente (anche se fosse l'unico modo per ottenere voti). Che poi, come dice un detto, a forza di parlare alla pancia della gente, le idee cominciano a uscire dal... ci siamo capiti, vero?

Seconda postilla: fino al 30 marzo 2021 all’Ufficio elettorale del Comune ad Alba (e alla Libreria La Torre) i cittadini possono firmare per il progetto di legge di iniziativa popolare “Norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti”.

Presidente del Comitato promotore è Maurizio Verona, sindaco di Stazzema (Lucca) e presidente dell’Istituzione Parco nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema.

Di seguito il testo del progetto di legge:

Progetto di legge di iniziativa popolare ai sensi dell'articolo 71, secondo comma, della Costituzione e della legge 25 maggio 1970, n. 352:

Art. 1

1. Nel capo II del titolo I del libro secondo del codice penale, dopo l’articolo 293 è aggiunto il seguente:

Art. 293-bis. – (Propaganda del regime fascista e nazifascista). – Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque propaganda i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero dei relativi metodi eversivi del sistema democratico, anche attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, ovvero ne fa comunque propaganda richiamandone pubblicamente la simbologia o la gestualità è punito con la reclusione da sei mesi a due anni.
La pena di cui al primo comma è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici.
La pena di cui al primo comma è altresì aumentata di un terzo se il fatto è commesso con modalità ed atti espressivi dell’odio etnico o razziale.
All’articolo 5, primo comma, della legge 20 giugno 1952, n. 645, le parole:
«sino a» sono sostituite dalle seguenti: «da sei mesi a».

Art. 2

1. Al Decreto Legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito in Legge 25 giugno 1993, n. 205, recante “Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa” all'art. 2 dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

1-bis. Qualora in pubbliche riunioni di cui al comma 1, l’esposizione riguardi emblemi o simboli riconducibili al partito fascista o al partito nazionalsocialista tedesco, la pena di cui all’art. 2 comma 1, è aumentata del doppio.



Per maggiori informazioni sulla raccolta firme: www.anagrafeantifascista.it

Per firmare il progetto l'ufficio Elettorale del Comune di Alba è aperto:

- martedì, mercoledì e venerdì dalle 8,30 alle 12,30

- giovedì dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 16,30

- sabato dalle 8,30 alle 12,00


tel. 0173/292201 – 327.

Non è necessario prendere appuntamento.

Aggiungi commento

Invia
Altritasti Periodico on line dell'Associazione di Promozione Sociale Altritasti - via Carducci 22 - 14100 Asti - C.F. 92060280051
Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino