Alba, ancora consumi di suolo

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Gino Scarsi per il Movimento Stop al consumo di Territorio di Alba -Bra - Langhe e Roero.

A proposito delle 130 nuove abitazioni di cui si è approvata la costruzione al Mussotto, sorge evidente una amarissima constatazione: nell’arco di una sola generazione una notizia che solo vent’anni fa provocava compiacimento e positività, diventa oggi negativa, quasi una dichiarazione di guerra a Madre Terra per i 26.000 metri quadri sacrificati in parte al cemento, in parte a nuova pressione antropica, per di più in un area che continua a perdere suoli liberi. Vediamone brevemente i motivi...

Consumo di suolo prezioso e perdita dei servizi ecosistemici: questi sono ben undici e vanno dalla produzione agricola, allo stoccaggio del carbonio, alla ritenzione idrica e regolazione del regime idrologico, servizi che solitamente non sono contabilizzati ma che provocano con la cementificazione una perdita annua di circa 50.000 euro per ettaro (dati ISPRA AMBIENTE), chi pagherà il danno annuale alla comunità di 150.000 euro?

Non servono nuove abitazioni: la richiesta abitativa è ampiamente soddisfatta da 3000 abitazioni ad Alba vuote, sfitte e inutilizzate con i Tetti blu da completare e in parte vuoti. Inoltre la popolazione di Alba è stabile e i paesi del circondario in leggera decrescita. L’occupazione del comparto edile che la lottizzazione mette in moto è reale, ma effimera e di breve periodo, e non possiamo giustificarla se consuma suolo e paesaggio naturale, determinando ulteriori pressioni abitative in un’area già compressa, con l’affanno del comune a fornire servizi per cui ha già investito nelle abitazioni realizzate in altre zone e rimaste invendute.

In buona sostanza per la comunità albese questo è un pessimo affare, complessivamente avrà solo negatività. Occorreva un atto di coraggio, da parte di questa amministrazione, e probabilmente di quella precedente e fare come la sindaca di Lauriano della città metropolitana di Torino: in una eguale situazione riportò a destinazione agricola, un terreno già lottizzato per quaranta villette. Ovviamente, la sindaca venne denunciata dai proprietari dei terreni, ma ne sortì con una assoluzione con formula piena. Questa ed altre sentenze simili in tutta Italia hanno riconosciuto che è possibile eliminare le previsioni edificatorie non ancora attuate senza dover riconoscere indennizzi ai proprietari dei terreni.

Non sappiamo se sia troppo tardi, occorrerebbero comunque scelte coraggiose per almeno limitare i danni.